Prendiamo dal Vangelo di San Matteo e di San Giovanni due brani per illuminare la nostra riflessione: “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime”. (Mt 11, 28-29) adoriamo il Cuore di Gesù Cristo, massima espressione umana dell’Amore Divino, il simbolo per eccellenza della misericordia di Dio, la fonte da cui scaturisce la salvezza per tutta l’umanità. “Vedendo che era già morto… uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua”. (Gv 19,34)

Il suo cuore è un cuore trafitto a causa dei nostri peccati e per la nostra salvezza. Un cuore che ci ama personalmente. Più nessuno può sentirsi solo o indifeso, perché essere amato da Cristo è essere amato da Dio. Nella Croce si rivela l’“insondabile ricchezza che è Cristo e si comprende ciò che trascende ogni filosofia”: l’amore cristiano è un amore che muore, donando la vita. (Cfr. Guillermo Juan Morado, Catholic.net, 3 giugno 2016).

  1. Maria Mazzarello, con il suo esempio di vita, incoraggia le sorelle, le giovani in formazione e le ragazze a visitare continuamente Gesù nell’Eucaristia. Nelle lettere alle sorelle missionarie, le incoraggia sempre a entrare nel cuore amorevole di Gesù e depositare lì le loro preoccupazioni, con la certezza di essere aiutate. Ne riportiamo tre:

- A Suor Angela Vallese, direttrice, nella lettera 17 scrive: “Entrate sovente nel cuore di Gesù, vi entrerò anch’io e così potremo trovarci sovente vicino a dirci tante cose”. “Io vi assicuro che tutte le mattine vi parlo in questo adorabile Cuore e gli parlo nella S. Comunione e dico per ciascuna di voi tante cose”. (Lettera 27, alla comunità di Montevideo).

- Alla missionaria Suor Ottavia Bussolino, Lettera 65, dice: “Coraggio, quando sei stanca ed afflitta va’ a deporre i tuoi affanni nel Cuor di Gesù e là troverai sollievo e conforto”. La Beata Maria Troncatti, fedele figlia di Dio, della Chiesa e di Santa Maria Mazzarello, fin dall’inizio della vita religiosa la vediamo staccata da tutto, donna di fede, determinata a dire Sì per sempre e allo stesso tempo molto unita alla sua famiglia nella preghiera. Possa lei aiutarci a cercare in tutto solo la gloria di Dio, e accompagnare le persone che incontriamo sulla nostra strada.

- Nella lettera ai suoi genitori, pochi mesi dopo essere entrata nel postulato, dice: “… Credete che l’amore sia divenuto meno? … A[h], miei cari genitori non vorrei che questa idea prendesse possesso nella vostra mente neanche per ridere, benché abbia fatto questo passo generosamente pel Signore e lo ringrazio di tutto cuore e continuamente vado pregando che mi dia la grazia di un buon proseguimento. Ma dopo tutto, se avessi a campare cento anni, non sarà mai vero che mi possa dimenticare, ma che l’amore si conserva sempre ardente nel mio cuore. Dunque miei cari, […] mettiamoci tutti assieme al Cuore di Gesù che è il nostro padre e che tutti sa consolare. […] Vi ho raccomandati uno per uno a Gesù. Credetelo che, benché non vi possa aiutare nelle cose materiali, ma coll’aiuto di Dio vi aiuterò nelle spirituali. (Cfr. Lettera 1, 1906). In una lettera a sua sorella Caterina esprime tutta la gratitudine per l’aiuto finanziario che frequentemente riceve da lei per i bisogni della missione; le raccomanda di salutare da parte sua tutti i parenti, senza dimenticare nessuno e, riferendosi alle difficoltà di sua sorella Lucia, le dice di farsi coraggio e di mettere tutte le sue sofferenze nel Cuore sacratissimo di Gesù; infine, augura a tutti di essere molto felici nel Signore. (Cfr. Lettera 75, 1968)

La festa del Sacro Cuore di Gesù, una devozione permanente e attuale i cui elementi essenziali appartengono alla spiritualità propria della Chiesa, lungo la storia, ha visto nel Cuore di Cristo, da cui scorreva sangue e acqua, il simbolo dei sacramenti, frutto dell’amore del Divin Redentore, di cui questo Cuore trafitto è un’evidente raffigurazione.

Ripercorrendo la storia di questa festa, vediamo che Papa Clemente XIII ne approvò ufficialmente la devozione nel 1765. Nel 1856 Papa Pio IX estese la festa a tutta la Chiesa cattolica, che la celebra ancora oggi come Solennità, considerando l’amore assoluto, la compassione e la pazienza del Cuore di Cristo verso tutta l’umanità. L’11 giugno 1899, Papa Leone XIII consacrò tutta l’umanità al Sacro Cuore di Gesù. Papa Paolo VI nel 1965 diffuse il culto del Sacro Cuore come forma nobile e degna di vero amore per Cristo.

Papa Francesco, commentando l’episodio della vedova di Naim (Lc 7, 11-17), nella festa del Sacro Cuore nel 2013, ha messo in evidenza le caratteristiche della compassione e dell’azione di Gesù di fronte al dolore umano: “Proprio nel momento in cui si porta alla sepoltura un ragazzo, figlio unico di una donna vedova, lo sguardo di Gesù si fissa subito sulla madre in pianto. Questa «compassione» è l’amore di Dio per l’uomo, è la misericordia, cioè l’atteggiamento di Dio a contatto con la miseria umana, con la nostra indigenza, la nostra sofferenza, la nostra angoscia. Il termine biblico «compassione» richiama le viscere materne: la madre, infatti, prova una reazione tutta sua di fronte al dolore dei figli. E qual è il frutto di questo amore, di questa misericordia? È la vita! La misericordia di Dio dà vita all’uomo, lo risuscita dalla morte. Il Signore ci guarda sempre con misericordia. Non abbiamo timore di avvicinarci a Lui! Ha un cuore misericordioso! È pura misericordia! Andiamo da Gesù!” (Cfr. Papa Francesco, Angelus, 9 giugno 2013)

Per condividere:

  1. Quale testimonianza di vita, riguardo al Sacro Cuore di Gesù, incontro in Santa Maria Mazzarello e nella Beata Maria Troncatti?
  2. Ho la certezza di lasciare nel Cuore di Gesù le mie preoccupazioni, difficoltà, gioie e dolori?
  3. Come mi preparo per celebrare questa bellissima festa?