Tre le dimensioni toccate nei lavori laboratoriali proposti: la fede che cresce nel quotidiano e si rinforza nelle situazioni difficili (la storia di Gianluca Firetti); “Io sono una missione”: due testimonianza dalla Siria (l’Oratorio di Aleppo e l’esperienza di don Alejandro Jose Leon Mendoza, attuale Ispettore del Medio Oriente); sfide ed opportunità del Sinodo: l’esperienza di Alassio e della sua preparazione in un nostro Oratorio (Bianca e Antonio, partecipanti al Sinodo di Alassio).

Dalla condivisione delle buone prassi e delle intuizioni emerse in questa giornata si sono rafforzate alcune convinzioni importanti:

  • L’utenza dei nostri Oratori è composta mediamente da bambini, ragazzi e giovani che richiedono una grande competenza e preparazione, per cui sembrano davvero molto opportuni questi incontri ispettoriali
  • La non formalità dell’ambiente oratoriano non può essere sinonimo di improvvisazione o trascuratezza della preparazione degli educatori
  • È necessario che gli incontri ispettoriali aiutino ad affrontare alcune sfide che l’educazione che si trovano a fronteggiare gli operatori degli Oratori e che sono legati alla multiculturalità e all’interreligiosità dei nostri ambienti, all’educazione affettiva e sessuale, alla gestione del disagio e della sofferenza, alla crescita nella fede degli adolescenti che si impegnano nel servizio ai più piccoli.

La percezione è che sia stata una giornata “inaspettata”, che ha aperto la strada all’approfondimento di alcuni focus non consueti, eppure molto significativi per la vita dell’Oratorio. Forse ci stiamo davvero avviando verso una nuova consapevolezza dell’importanza dell’Oratorio come luogo in cui l’educazione passa attraverso la via più efficace, in cui è fondamentale la relazione interpersonale che si fa prossima e suscita confidenza e familiarità tra adulti e giovani presenti in Oratorio.

E don Bosco sorride inviandoci anche oggi quella Lettera da Roma in cui più di 130 anni fa scriveva: “Sapete che cosa desidera da voi questo povero vecchio che per i suoi cari giovani ha consumato tutta la vita? Niente altro fuorché, fatte le debite proporzioni, ritornino i giorni felici dell'antico oratorio. I giorni dell'amore e della confidenza Cristiana tra i giovani ed i Superiori; i giorni dello Spirito di accondiscenza e sopportazione per amor di Gesù Cristo degli uni verso degli altri; i giorni dei cuori aperti con tutta semplicità e candore, i giorni della carità e della vera allegrezza per tutti. Ho bisogno che mi consoliate dandomi la speranza e la promessa che voi farete tutto ciò che desidero per il bene delle anime vostre. Voi non conoscete abbastanza quale fortuna sia la vostra di essere stati ricoverati nell'Oratorio. Innanzi a Dio vi protesto: Basta che un giovane entri in una casa Salesiana perché la Vergine SS. lo prenda subito sotto la sua protezione speciale. Mettiamoci adunque tutti d'accordo. La carità di quelli che comandano, la carità di quelli che devono obbedire faccia regnare fra di noi lo spirito di S. Francesco di Sales. O miei cari figliuoli, si avvicina il tempo nel quale dovrò distaccarmi da voi e partire per la mia eternità quindi io bramo di lasciar voi, o preti, o chierici, o giovani carissimi per quella via del Signore nella quale esso stesso vi desidera”.