Rimini, 29 ottobre 2023 – Da IL RESTO DEL CARLINO del 22 ottobre – Intervenuti tanti educatori, alunni, ex studenti e il coro della Parrocchia. Nel corso degli anni molte le iniziative per favorire la crescita delle giovani – Ha compiuto cent’anni l’Istituto Maria Ausiliatrice, da sempre per i riminesi, “i Salesiani”, un pezzo di storia cittadina.

Ieri mattina (22 ottobre), alla celebrazione del primo secolo di vita sono intervenuti, tra gli attori, il vescovo Nicolò Anselmi, che ha presieduto la Messa e il sindaco Jamil Sadegholvaad.

“Le celebrazioni sono iniziate da tempo – spiega sr Carmen Libera, direttrice delle religiose che attualmente sono sei – ma questo è l’evento più grande del centenario, al quale sono accorsi, insieme al vescovo e al sindaco, la nostra superiora regionale sr Elide, tanti educatori, alunni ed ex alunni, le famiglie, i bambini insieme al coro della parrocchia. In tutto circa 500 persone. È stato un bel giorno”.

Giorno che ha ricordato un altro bel giorno, quel 29 luglio del 1923 quando un piccolo drappello di suore salesiane veniva inviato a Rimini ad aprire la casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice, costruita in Via Tripoli.

Il primo salesiano è don Antonio Gavinelli, che quattro anni prima, il 19 agosto 1919, a trentasette anni dalla vita di don Bosco a Rimini, era giunto alla CHIESA NUOVA di Santa Maria Auxilium Christianorum. “Sono passati cent’anni dalla fondazione – aggiunge sr Carmen – e sono tante le iniziative per favorire la crescita delle giovani. Abbiamo una scuola d’infanzia con bilinguismo, la primaria – una dozzina le insegnanti laiche – e in collaborazione con i salesiani, il catechismo, l’oratorio, il laboratorio di informatica, l’accoglienza estiva”.

Anche Alberto Marvelli frequenta l’oratorio festivo assimilandone i valori educativi e religiosi. Diventerà il primo santo riminese “targato don Bosco”.

“All’Istituto Maria Ausiliatrice, all’oratorio dei salesiani – il saluto del sindaco – sono legati anche tanti ricordi della mia adolescenza, così come certo dell’adolescenza di tanti riminesi. Nei suoi cento anni di storia ha accompagnato la crescita di migliaia e migliaia riminesi, con l’asilo infantile, la scuola elementare, il laboratorio, l’oratorio. Iniziative che hanno fatto dell’Istituto un grande spaio di socialità, relazioni, vita di comunità, capace anche di adattarsi alle nuove esigenze dettate dai tempi che cambiano. L’Istituto è un pezzo di storia della città. Una realtà che, insieme alle tante che compongono il tessuto della nostra città, ha contribuito e contribuisce concretamente all’educazione e alla crescita di una gioventù che, diventando adulta, potrà e dovrà contribuire a rendere Rimini sempre più bella, libera e solidale”.

Di Mario Gradara