La Spezia, 24 maggio 2023 – Nella programmazione ispettoriale 2022-23 sotto la voce AREA DELLA COMUNICAZIONE troviamo questa azione: “Valorizzare i momenti informali di trasmissione del carisma per crescere insieme nello spirito di famiglia e assorbire il carisma nella quotidianità”.

La commissione formazione ispettoriale si fa carico di questa azione condividendo, il 24 di ogni mese, una riflessione semplice, che nasce dall’esperienza, su alcuni momenti caratteristici del nostro carisma e della nostra azione educativa.

Il quinto appuntamento è riservato al RITIRO SPIRITUALE MENSILE.

Un momento importante, per fermarsi e fare il punto della situazione, per riprendere in mano la nostra vita e rileggerla alla luce della Parola di Dio e del Carisma, è il ritiro spirituale mensile.

Espressione tipica dell’organizzazione delle nostre comunità religiose che riservano, a tutte e ciascuna sorella, ogni giorno un tempo per la preghiera, ogni mese mezza giornata di ritiro spirituale, ogni anno una settimana di Esercizi Spirituali.

Esperienza che in qualche modo presentiamo anche alla comunità educante: ogni volta che proponiamo un momento di preghiera (come ad esempio la preghiera del Rosario nel mese di maggio), una giornata di riflessione e condivisione con i genitori o con gli insegnanti (magari in un luogo caratteristico che invita alla preghiera), le giornate formative rivolte ai ragazzi (per vivere insieme un tempo informale di condivisione), ci rifacciamo proprio a questa esperienza.

Una comunità mette molto impegno per preparare questo momento: viene stabilito un tempo nel progetto comunitario e un tema da seguire durante l’anno, si cercano relatori in presenza oppure online che possano arricchire la riflessione e dare spessore alla meditazione e alla verifica del progetto di vita personale e comunitario, si prevedono modalità di condivisione che facilitino la partecipazione di tutte.

Molte volte non riusciamo però a vivere questo tempo riconoscendo il valore che esso ha e valorizzando l’opportunità che ci è data.

Tutti desideriamo il silenzio, la possibilità di raccoglimento, un tempo tranquillo, ma tutti sperimentiamo la fatica a staccarci dalla routine quotidiana, a silenziare per qualche ora il cellulare (perché spegnerlo è decisamente troppo) e finisce che, a volte, anche questo tempo tanto desiderato, passa senza lasciare in noi alcun segno.

Non sempre è così: il ritiro spirituale mensile è un appuntamento desiderato, preparato, una occasione per pregare con maggiore intensità, per fermarsi e mettere ordine nel proprio giardino interiore, un incontro intimo con il Signore Gesù che diventa anche incontro fraterno della comunità, una esperienza di spiritualità che desideriamo poi condividere con i nostri destinatari. Un’esperienza in cui la “preghiera è il luogo dove si percepisce che tutto viene da Dio e a Lui ritorna, e perciò ci aiuta a ritrovare la giusta dimensione di noi stesse, nella relazione con il Padre, con il prossimo e con tutto il creato”. (Cf Circ. n. 1028)

Sarebbe bello vivere il ritiro spirituale mensile anche nell’ottica della Laudato Si’.

Fra i sette obiettivi presentati nella https://piattaformadiiniziativelaudatosi.org/ il sesto obiettivo è dedicato alla SPIRITUALITÀ ECOLOGICA che scaturisce da una profonda conversione ecologica e ci aiuta a “scoprire Dio in tutte le cose”, sia nella bellezza del creato che nei sospiri degli ammalati e nei gemiti degli afflitti, consapevoli che la vita dello spirito non è dissociata dalle realtà mondane.

Fra le varie azioni che l’obiettivo propone troviamo appunto la programmazione di ritiri che aiutano a ritrovare la dimensione ecologica della spiritualità cristiana e, possiamo aggiungere, della nostra spiritualità salesiana e mornesina: quell’amore alla vita che cresce che ci fa sentire unite e partecipi delle gioie e dei dolori di tutti, solidali e corresponsabili dei processi educativi, sempre più impegnate nello scoprire e far scoprire la presenza di Dio in noi e attorno a noi, tenaci nel testimoniare con la vita la salvezza che Gesù Cristo ha portato al mondo attraverso l’Incarnazione.

Fare ecologia spirituale è anche un po' come “avvicinarsi all’attitudine materna di Maria. Pensando a lei si viene sollecitati a guardare l’altro con gli occhi di un Dio che l’ha creato e perciò amato, ad accostarsi in punta di piedi, disponendosi all’ascolto attento, il più delle volte silenzioso, nella consapevolezza di essere tutti limitati e peccatori, tutti, più o meno consapevolmente alla ricerca di ciò che è buono, bello e vero”. (Cf DMA 1/2023 p. 16)

Sr Cristina Festa