Per noi uomini, che camminavamo e, talvolta, camminiamo nelle tenebre dell’indifferenza è apparsa quella luce, Gesù, che ci porta fuori da noi stessi, dalle ombre che ottenebrano il nostro cuore, dal male che ci abita. Oggi, riconosciamo quei raggi di luce – dono del buon Dio – che continuano a brillare per noi e per il nostro bene.

…e la gloria del Signore, li avvolse di luce: ora è la gioia del Natale. Il Natale è gioia: un momento famigliare, da trascorrere tutti insieme… con Gesù al centro del nostro cuore. È gioia perché Gesù, Figlio di Dio, si fa uomo come noi, eccetto nel peccato. Gesù sceglie di condividere la nostra esperienza umana per dare a ciascun uomo la speranza di “farci come Dio”, di partecipare in pienezza alla sua vita, per l’eternità. La gioia del Natale, allora, si carica di grande speranza. Questo ci ricorda, ancora una volta, come ciascuno di noi non sia fatto per “legarsi” alla terra, ma sia fatto per il cielo. Allora, se vogliamo che la nostra gioia sia davvero piena, la luce di Gesù ci aiuta a capire che in tutto ciò che viviamo c’è sempre un “pezzo di cielo”, c’è sempre un “segno” della presenza di Gesù che vuole la nostra felicità. Accorgiamoci della presenza di Gesù nella nostra vita: questo ci fa rileggere tutto in un’altra prospettiva, secondo il cuore e gli occhi di Dio.

…e la gloria del Signore, li avvolse di luce: ora è la gioia del Natale.

Una storia. Dio nel Pozzo. Un giorno un uomo si fermò al pozzo di un cascinale. Un bambino di circa cinque anni uscì nel cortile, osservandoli ad occhi sgranati. Quell’uomo lo affascinava, aveva attinto un secchio d’acqua dal pozzo e stava lì, a gambe larghe, bevendo. Un filo d’acqua gli scorreva giù per la barba di fuoco, corta e folta, e con le mani forti si reggeva il grosso secchio di legno alle labbra come se fosse stata una tazza. Finito che ebbe, si tolse la fusciacca multicolore e con quella si asciugò la faccia. Poi si chinò e scrutò in fondo al pozzo. Incuriosito, il bambino si alzò in punta di piedi per cercare di vedere oltre l’orlo del pozzo che cosa stesse guardando l’uomo. Il gigante si accorse del bambino e sorridendo lo sollevò da terra tra le braccia e disse: “Sai chi ci sta laggiù?”. Il bambino scosse il capo e rispose: “No”. “Ci sta Dio”, disse l’uomo, “Guarda”, aggiunse, e tenne il bambino sull’orlo del pozzo. Là, nell’acqua ferma come uno specchio il bambino vide riflessa la propria immagine e disse: “Ma quello sono io!”. “Ah!”, esclamò l’uomo, rimettendolo con dolcezza a terra: “Ora sai dove sta Dio”.

Dio ci fa un dono prezioso, il più prezioso: noi, ciò che siamo, la nostra storia, la nostra vita. Qui “accade” Dio, qui si rivela il suo amore,

Un impegno. L’impegno per questo Natale sembra molto semplice: passare un momento insieme, un momento di vera gioia, con un’attenzione particolare. Ricordare, magari in una preghiera insieme, che quel Gesù, che oggi nasce ancora una volta per noi, è sempre con noi, ci accompagna e ci guida verso la vera felicità. Riconosciamo insieme, magari come famiglia, che il dono più bello che Gesù poteva farci, siamo proprio noi! Ringraziamo Gesù, per quel dono che siamo noi!

Una preghiera. Signore Gesù, tu sei la Luce che illumina i nostri occhi e allontana da noi le tenebre. Signore Gesù, tu sei la Luce che riscalda con il tuo amore i nostri cuori. Signore Gesù, tu sei la Luce che orienta il nostro cammino e ci aiuta a riconoscerti sempre nelle vicende della nostra vita. Signore Gesù, tu sei la Luce che irradia la nostra esistenza di gioia, quella gioia che sei Tu e che dà senso alla nostra vita. Grazie. Signore Gesù, luce, gioia, amore che ci ricorda di essere preziosi ai tuoi occhi. Amen!

Da: “Il Dio che viene” di Bertoglio-Zorini-Curtaz