Lettura 1 – Alla giovane Maïn, figlia dell'Immacolata, in una svolta importante della vita, una voce interiore indica il cammino da seguire: “A te le affido”. A Mornese, già prima dell’inizio dell’Istituto, Maria Domenica educa attraverso i gesti di una maternità attenta alla vita e alla sua crescita, ricrea il calore della casa, il clima della festa, l’armonia dove ognuno si sente amato, come in una vera famiglia. L’amore di Dio è vicinanza, accoglienza, fonte di una comunicazione reciproca attenta e avvolgente. È soprattutto “prossimità” tradotta in comprensione, compagnia e condivisione. E, nella confidenza dello stile di famiglia, nascono le domande delle giovani, quelle più vere, che interrogano sull’essenziale.

Lettura 2 – Lavorare nell’ultimo banco della Chiesa e fare compagnia a Gesù. Così avrebbe voluto trascorrere il tempo Maria Domenica. Quando se ne stava lì, sentiva nell’anima come un fiume di pace, formato da gocce di amore per Dio. Erano i secondi della sua giornata. Ce lo rivela una domanda della Madre: “Che ora è?”, e ce lo rivela soprattutto la risposta, che dava lei stessa: “È ora di amare il Signore”. Ogni ora, con il suo carico di lavoro, di responsabilità, di gioia, di difficoltà, è ora di amare il Signore. Il tessuto di una giornata, intrecciato di azioni, di incontri, di imprevisti, è ritmato dalla squisita verità che “è ora” il tempo di amare il Signore. Dentro la prospettiva del tempo si colloca tutto di noi, dal risveglio fino a sera, quando offriamo a Dio la giornata trascorsa. Ogni singola goccia di tempo, appesantita dal “fare”, quando viene illuminata da invocazioni intense, brevi, frequenti, si trasforma in liturgia.

Lettura 3 – Dal presente e dal passato sale un mormorio d’invocazione. Sono le migliaia di voci di Figlie di Maria Ausiliatrice e di Giovani che pregano. Un mormorio iniziato con le semplicissime parole di Maïn fanciulla, di fronte alla statua di Gesù Bambino, che il Parroco don Ghio offriva allo sguardo dei fedeli nel periodo natalizio. E un mormorio continuato con la contemplazione di Gesù Crocifisso e della Madonna Addolorata. Dallo sguardo estasiato sono nate le parole: “Parlate moltissimo con il Signore” e “Pregate sempre e molto di cuore”. La Madre chiudeva un segreto in queste due frasi. Chissà quante volte le sue labbra avranno pronunciato i nomi di Gesù e della Madonna. La preghiera di Maria Domenica trovava posto dentro la vita, era semplice, essenziale, incideva incredibilmente sulla giornata in corso come dovrebbe incidere la nostra preghiera sulle nostre giornate.

Preghiera da recitare comunitariamente

Santa Maria Domenica Mazzarello,

tu che hai curato i tuoi parenti malati di tifo,

e che rispondendo ogni istante alla grazia di Dio

hai dato al mondo un bellissimo esempio di aiuto e di preghiera,

di missione apostolica e di sacrificio

per la gloria di Dio e la salvezza delle anime,

guarda tutti noi nel mezzo di questa pandemia da coronavirus

che preoccupa Nazioni e Popoli,

proteggici affinché possiamo sperimentare

l’amore di Dio che guarisce.

Resta al nostro fianco

in questo tempo d’incertezza e di dolore.

Amen.

Riflessione offerta dall’Ispettoria romana FMA