La mattinata del 6 marzo è stata a dir poco dura e complicata. Ho dovuto mettermi in contatto con le nostre 120 famiglie per dire loro che anche noi dovevamo conformarci alla chiusura delle scuole, così come ho dovuto avvertire presidi e insegnanti delle varie scuole primarie e secondarie della Valdinievole da cui provengono i nostri ragazzi. D’altra parte dovevamo mettere noi stessi, gli educatori e i ragazzi in situazione di sicurezza, non possibile continuando il Doposcuola, causa di possibili contagi. Lo sconforto è stato generale anche perché le insegnanti e noi operatori da subito ci siamo preoccupati di cosa avrebbero fatto tanti nostri ragazzi che vertono in situazioni di disagio economico e/o familiare, non potendoli più ospitare quotidianamente presso di noi. Abbiamo atteso qualche giorno per riorganizzare le idee e con l’avvento della didattica a distanza, anche noi in collegamento con gli educatori, abbiamo deciso di non lasciare soli i nostri ragazzi. Il nostro intento è sempre stato non solo quello didattico ma anche e soprattutto quello educativo, se come dice Don Bosco: “L’educazione è cosa di cuore”, noi siamo ripartiti con il cuore e la speranza di riprendere il nostro operato quotidiano. Ho così, di nuovo, avvertito famiglie e scuole e lunedì 16 marzo siamo ripartiti”.

Come, quando e in che modo si svolge il Doposcuola? Senza dover chiedere ai ragazzi chissà quali strumenti, ci siamo organizzati con Whatsapp e Skype. Attraverso un cellulare, che noi utilizziamo solo ed esclusivamente per il Doposcuola, ho riavvertito le famiglie e chiesto loro il consenso per poter ripartire con i loro figli. La notizia della “riapertura online” è stata accolta molto bene da tutti. Il servizio è sempre attivo da lunedì al venerdì, dalle 15.00 alle 18.00. L’utenza è sempre la stessa dai 6 fino ai 16 anni. Noi educatori stiamo collegati su Skype e i ragazzi o i genitori o chi per loro, ci inviano gli esercizi, sul numero del doposcuola, delle varie materie in cui hanno bisogno di aiuto, oppure da correggere. Altri hanno bisogno invece di schemi o mappe concettuali, l’educatore dopo averle fatte le invia al ragazzo. Gli esercizi sono sempre accompagnati da audio o video degli educatori che spiegano il contenuto, inoltre tutti hanno la possibilità di prepararsi agli orali fissando un appuntamento con un educatore nel pomeriggio via Skype o videochiamata Whatsapp per ripetere il materiale studiato. È un bel lavoro, gratificante, ma allo stesso tempo impegnativo, che si riesce a fare grazie ad un bel team di educatori. Oltre a me che tengo contatti con scuole e famiglie, ci sono sette educatori e sei ragazzi del Servizio Civile Universale che grazie all’Associazione VIDES Montecatini di solito abbiamo in sede. Attraverso l’Ispettoria delle Figlie di Maria Ausiliatrice è stato possibile rimodulare il progetto del VIDES per il Servizio Civile Universale in modalità anche remota (online) fino a quando l’emergenza non ci permetterà di rientrare in sede. Devo infatti ringraziare, per il proseguimento della nostra attività online, anche le Figlie di Maria Ausiliatrice e l’Ispettoria che da La Spezia ci sostiene. Inoltre vista la probabile decisione del governo di non riaprire le scuole in questo anno scolastico, seguiremo anche la preparazione per l’esame di terza media con le modalità che verranno decise. Come dicevo prima, il nostro doposcuola non è solo un aiuto didattico, ma un punto di riferimento per le nostre famiglie in difficoltà. Per mezzo dell’Associazione VIDES Montecatini, siamo attivi sul territorio per fornire aiuti alimentari alle nostre famiglie più bisognose, grazie ai contatti con il dott. Leonardo Magnani e l’Assessore alle Politiche Sociali Antonella Volpi”.

Le misure di restrizione come sono state adottate nel vostro Doposcuola? “Abbiamo deciso di trasferire tutto il nostro operato a casa. Nessuno si deve muovere, siamo tutti collegati online. Stiamo attuando il così detto smart-working. Nell’eventualità che almeno gli operatori possano recarsi sul posto di lavoro, sarà nostra premura una sanificazione degli ambienti e naturalmente l’uso di mascherine, guanti e gel disinfettanti, non trascurando comunque la cosiddetta distanza sociale che, con i nostri ambienti così grandi, possiamo tranquillamente mantenere anche operativi in loco. Sempre che ce ne sia data l’opportunità, altrimenti continueremo questo grande motore che si è attivato online.”

Dott.ssa Orsani, può spiegarci in qualità di psicologa referente del Doposcuola il suo rapporto didattico con le scuole locali e i suoi docenti? “Con la continuazione del doposcuola online ho ripreso contatti con le scuole, le quali si sono organizzate tutte con la didattica a distanza. Ho trovato docenti oltremodo disponibili, soprattutto nei riguardi dei ragazzi in difficoltà familiare o con sostegno. Ho trovato persone anche destabilizzate per aver perso il rapporto umano con i propri studenti, che da un momento all’altro si sono trovate ad adottare una modalità di insegnamento diversa. Gli insegnanti, mi contattano ben oltre l’orario del proprio lavoro per sapere se il pomeriggio gli studenti si collegano con il doposcuola non solo per lo studio, ma anche per facilitare un contatto scuola-famiglia/scuola-studente proprio attraverso il Doposcuola. Il lavoro degli insegnanti, con cui sono in contatto, sta andando oltre il lavoro didattico, è un contatto che esprime la cura verso i propri studenti.”

Come si prefigura il futuro del vostro Doposcuola al termine della pandemia? “Il futuro del nostro Doposcuola sicuramente lo vediamo pieno di ragazzi come sempre, ma adattato alle nuove necessità e alle nuove normative che dovremo seguire. In un futuro molto prossimo, con la riapertura delle attività, molte famiglie inizieranno ad avere il problema di dove lasciare il propri figli con le scuole chiuse. Noi ogni anno abbiamo sempre aperto il Centro Estivo, quest’anno forse dovremo andare incontro ad attività, se potremo, riviste e rivisitate per accogliere i ragazzi. Senza dubbio si provvederà alla sanificazione degli ambienti e l’uso di guanti e mascherine, così come gel disinfettanti. Stiamo pensando ad un rilevatore di temperatura corporea, per poter misurare la febbre all’arrivo non solo degli operatori ma che dei ragazzi. Sicuramente quello che facilita il nostro lavoro è anche la possibilità di avere a disposizione molte stanze, con un’elevata capienza, che possono accogliere i ragazzi favorendo una distanza consona fra loro. Inoltre stiamo pensando anche alla proposta di orari per rispondere alle esigenze lavorative delle famiglie e garantire la presenza di un numero di ragazzi rispettoso delle norme. L’intento è di continuare ad essere “L’Isola che c’è” per i nostri ragazzi e le famiglie, sempre sostenuti dall’Associazione VIDES Montecatini e dalle Figlie di Maria Ausiliatrice”.