L’idea nasce da undici giovani di otto case salesiane diverse che hanno condiviso insieme il pellegrinaggio estivo MGS a Santiago de Compostela. Al pellegrinaggio ogni giorno a Messa cantavamo un Alleluia nel quale un verso recitava “Come potrò raccontare? È una Gioia che fa piangere e fa gridare”: era proprio quello che volevamo fare una volta tornati, testimoniare la gioia e l’amicizia che nasce dal vivere un’esperienza forte insieme.

Durante il cammino è emerso più volte il desiderio di potersi ritrovare e di non far finire tutto una volta giunti a destinazione. Anzi, ci è stato detto che da Santiago si riparte da zero e per noi è stato proprio così: la meta è diventata il punto di partenza, e questa iniziativa ne è la conferma.

Nelle settimane successive ci siamo sentiti frequentemente, desideravamo creare nuove occasioni di condivisione, per vivere in amicizia secondo lo stile salesiano, per approfondire il carisma di Don Bosco e capire come poterlo portare nel nostro piccolo nella vita di tutti i giorni. L’idea pian piano ha preso forma e l’abbiamo condivisa con i nostri responsabili dell’Oratorio, con l’Ispettore don Giuliano Giacomazzi e il delegato della Pastorale Giovanile don Paolo Caiani, e abbiamo chiesto il loro consenso e supporto nell’organizzare alcuni incontri per noi e per i giovani che hanno il nostro stesso desiderio. Il tutto con noi giovani come promotori e organizzatori perché, una volta appreso lo stile nei vari cammini SFA e locali, potessimo essere noi ora testimoni per altri giovani. Da questa sensibilità, da questo voler crescere e testimoniare insieme è incominciato, o forse è proseguito, il cammino di Amici di Giò.

Il primo incontro si è quindi svolto a Parma con più di 60 giovani, provenienti da 10 diverse case dell’Ispettoria ILE. Dopo un’accoglienza calorosa in tipico stile salesiano con il canto e la preghiera a Maria insieme, ci siamo fatti provocare dalle riflessioni di Marco Cobianco, sdb coadiutore, in merito all’essere Buoni Cristiani e onesti cittadini nella società odierna. In particolare, con la sua dialettica molto concreta e a tratti leopardiana, ci ha dato uno spaccato della realtà con cui devono misurarsi i giovani d’oggi ponendo l’accento su come, se non si è ancorati ad una ricerca della Verità che dà Senso alla vita, si rischia di vivacchiare o svuotarsi dell’energia vitale che ci caratterizza.

La concomitanza con l’incontro della Consulta Vocazionale Lombardia Emilia ha poi permesso di incontrarci con un grande numero di Salesiani e FMA con i quali abbiamo condiviso la Messa e il pranzo. A seguito di un pane salame e altre prelibatezze condivise, perché si sa nulla è condiviso appieno se non passa anche dalla tavola, il pomeriggio ha visto don Paolo Caiani esporre con un entusiasmo particolare la figura di Don Pino Puglisi, che ci accompagnerà al Forum Giovani 2020, e Don Rossano Gaboardi affrontare una lectio sull’Annunciazione in toni Danteschi.

Di fronte a così tanti stimoli la giornata non poteva concludersi che con un momento di silenzio e rielaborazione personale e poi in gruppo. Gli auguri di Natale successivi sono stati fatti quindi con l’entusiasmo e la gioia che una giornata così ha potuto trasmettere, ma anche con la determinazione a proseguire in questo cammino di Amici di Giò, Verso l’Alto. 

Siamo stati molto felici che questa giornata abbia portato frutti, molto più abbondanti di quanto ci aspettassimo. Siamo grati della fiducia che altri giovani hanno riposto nell’iniziativa con la loro presenza. La speranza è che questo percorso di qualche incontro durante l’anno possa continuare ed essere occasione di confronto e di rinforzo della formazione locale anche per chi non ha la possibilità di partecipare ad un gruppo giovani. Speriamo soprattutto possa creare momenti di condivisione, far maturare amicizie e farci crescere insieme secondo lo stile salesiano.

Margherita Gabba, Jonathan Ghidotti, Elena Mastellari,
Luca Serena, Elena Giuliani, Caterina Errichiello,
Lorenzo Cervi, Lorenzo Zanardi, Gabriele Bosani,
Samuele Andrian, Francesco Bonvicini