Se sì, ne ringrazieremo il Signore e andremo avanti con umiltà e fiducia; se no, ci sforzeremo di reagire energicamente contro il terribile io che, disgraziatamente, fa delle vittime anche nelle nostre file, facendo perdere un tempo tanto prezioso in considerazioni su noi stesse, invece che sull’Opera di Dio nel regno delle anime (Circ. 24 marzo 1929).

Siamo state chiamate e ci troviamo in un Istituto particolarmente protetto dalla Vergine Santissima, anzi da lei ispirato, voluto, guidato passo a passo. S. Giovanni Bosco, poi, nel fondare il nostro Istituto – non dimentichiamolo mai – ha esplicitamente inteso di elevare un monumento di riconoscenza a Maria SS. Ausiliatrice. Essendo così, ogni pietra – com’è stato detto della nostra Basilica – deve cantare le glorie di Maria SS. Ora, ciascuna di noi è una pietra del monumento. Domandiamoci quindi, care Sorelle: Sono io una pietra viva del monumento voluto da Don Bosco? La mia vita è davvero un canto di gloria a Maria SS., un inno di ringraziamento per tutte le grazie concesse dall’amore della Vergine Ausiliatrice a S. Giovanni Bosco e alle sue istituzioni? Per essere un canto di gloria e un ringraziamento vivente a Maria SS. bisogna, care Sorelle, che la nostra vita sia un’imitazione fedele e una copia viva della vita di Maria SS. Le Figlie non devono, forse, rassomigliare alla Madre, ricopiarne le sembianze, ritrarne gli atteggiamenti? Ora noi ci chiamiamo e siamo, non Suore, ma Figlie di Maria Ausiliatrice (Cir. 255 – 24 aprile 1942).

Ascoltiamo care Sorelle, docilmente, le lezioni della nostra Maestra. Essa ci parlerà di umiltà, di distacco da noi stesse e ci inviterà ad essere veramente fedeli alle nostre risoluzioni, per dare un decisivo passo in avanti nella santità. Buone Sorelle, la nostra cara Ausiliatrice ci aiuterà anche a non lasciarci sopraffare dalle preoccupazioni dei momenti critici che attraversiamo aumentando la nostra confidenza in Colui che con tanto amore ci ha chiamate al suo servizio. E, veramente, delle preoccupazioni non ne dobbiamo avere, se siamo fedeli alla nostra vocazione, al compimento esatto dei nostri doveri e, soprattutto, se intraprendiamo davvero la lotta contro quell’acerrimo nemico che è il nostro amor proprio, il quale travisa anche le più lucenti verità, quando si accorge che ci feriscono sul vivo e ci dispiacciono. Procuriamo, dunque, di essere generose con il Signore ed Egli lo sarà senza misura con noi, non lasciandoci mancare nulla di ciò che ci è necessario alla vita materiale e al nostro cammino spirituale (Circ. 232 – 24 marzo 1940).

Per riflettere e pregare:

  • Come vivo l’appartenenza all’Istituto? Mi sento “pietra viva” tra altre “pietre vive”?
  • Quale tratto di Maria è più debole in me?
  • Esercizio spirituale: invito Maria a camminare nei corridoi della Casa/Opera in cui vivo e lavoro e le chiedo, con umiltà, di illuminare per me i punti di forza e i punti deboli di questa realtà…
  • Prendo l’abitudine, prima di intraprendere azioni o decisioni, di chiedere il suo parere.

Maria Ausiliatrice, tu conosci il nostro cuore e la nostra vita e conosci anche la volontà di Dio per noi. Aiutaci, con la tua presenza e la tua parola, ad aprirci sempre più all’azione dello Spirito, per essere vere collaboratrici di Cristo, perché si realizzi già in terra il Regno del Padre. Amen.

Da http://animazionemariana.blogspot.com/