La reliquia, che è stata rinvenuta in una casa privata non lontano dall’Istituto Contarelli, segno che il carisma salesiano è presente in Correggio ancora prima del 1985, data dell’arrivo della prima comunità FMA, è stata portata solennemente in processione, utilizzata per impartire la solenne benedizione e collocata poi nella cappella della scuola.

Facendo nostro l’invito del Rettor Maggiore “LA SANTITÀ È ANCHE PER TE”, prima dell’omelia è stato presentato una gigantografia con persone di ogni età: ci sono ragazzi e adulti che nella loro vita svolgono attività diverse, cercando di realizzare, nei migliori dei modi, con fatica e impegno, la vocazione a diventare santi. C’è una figura senza volto: ognuno di noi deve sentirsi parte di questo gruppo.  Il Papa ce lo ribadisce: “La santità è la vocazione e felicità di ogni cristiano”.

È la santità della porta accanto, della gente comune, di padri e madri, di educatori e giovani che ancora oggi sono affascinati dal messaggio del Vangelo e lo vivono con gioia nella quotidianità. La chiamata alla santità è familiare nella tradizione salesiana. Da don Bosco, a Madre Mazzarello, a tanti salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice, a tanti educatori e laici, ai ragazzi e ai giovani che furono educati nei cortili e nelle scuole dei fondatori e in ogni parte del mondo.

Per tutto il mese di gennaio ogni ordine e grado, in modalità diverse, si è impegnato a riscoprire il valore della santità della porta accanto attraverso la preghiera, la riflessione, il gioco. Il Signore, per intercessione di don Bosco, faccia sentire forte l’appello personale alla santità come lo fu per il giovane S. Domenico Savio che disse: “È facile essere santi, desidero farmi santo, io voglio assolutamente, ho assolutamente bisogno di farmi santo, sarò infelice finché non sarò santo”.