Torino, 30 gennaio 2024 – Lettera di Don Bosco alla Famiglia Salesiana, al termine delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana (redazione finale a cura di don Bruno Ferrero)

Alla mia carissima Famiglia.

Figli e figlie miei, carissimi, il sogno che fa sognare. Questa è tutta l’eredità che vi lascio: un sogno. Quel sogno che ha guidato la mia vita. Ora è il vostro sogno. Ciò che ho avuto di più prezioso, lo dono a voi. È venuto dall’alto e, come tutto ciò che nasce da Dio, non può morire. È stata la mia vocazione e la mia missione. Se siete qui oggi, è perché siete stati scelti per una missione. Questa è la vostra vocazione: voi siete chiamati a continuare quello che io ho incominciato. A realizzare oggi tutti i sogni di Dio che sono anche i miei. E a realizzarli insieme, in famiglia.

Perciò vi chiedo di partire. Ancora una volta, partire. Senza tregua, incessantemente partire.

Come Abramo, come Giuseppe e Maria, come Levi, Simone, Andrea e tutti gli altri. Come ho fatto io. Parti, dice Dio. Ti dirò io dove devi andare. Non stancatevi. Non fermatevi mai. Vi ho detto spesso: ci riposeremo in Paradiso. Sia questa la vostra direzione. Andare in Paradiso e portare con voi quanti più ragazzi, ragazze e giovani possibile.

Credete nelle verità più alte e più belle. Confidate in Dio Creatore, nello Spirito Santo che muove tutto verso il bene, nell'abbraccio di Cristo presente in ogni persona e che attende tutti alla fine della loro esistenza; credete, Lui vi aspetta, in famiglia.

Fidatevi della Maestra, lasciatevi prendere per mano da Lei. Non vi abbandonerà mai. Una madre tiene sempre il fuoco acceso e la porta aperta.

Ovunque siate, costruite! In piedi, sempre. Se siete a terra, alzatevi! Il mondo ha bisogno di voi! Il nostro gregge è minacciato, i lupi sono in agguato: le loro zanne si chiamano violenza fisica, violenza affettivo-sessuale, violenza economica, cyber-violenza e la terribile esclusione sociale.

Amate le persone. Amatele una ad una. Rispettate il cammino di tutti, lineare o tormentato che sia, perché ogni persona è sacra. Piangete con chi piange, ma lavorate perché non ci siano più lacrime in questo mondo. «Non piangere» ha detto Gesù alla vedova di Nain. Restituite figli vivi alle madri di questo mondo. Il vostro modo di amare sia una potenza di trasformazione che porta alla felicità. Abbiate un amore limpido, seminate allegria e ovunque passate siate una benedizione. Non sciupate la vostra vita. Contagiate il mondo con la vostra gioia.

Salvatevi dall’indifferenza. Godete il miracolo della luce, dell’acqua viva e del pane condiviso. Ricordatevi che la fede umanizza. Sempre. Guardate, imparate e siate pazienti, e lasciamo che sia Dio a dettare i tempi della Provvidenza. Non lasciate spazio ai pensieri amari, oscuri. Questo mondo è il primo miracolo che Dio ha fatto, e Dio ha messo nelle vostre mani la grazia di nuovi miracoli. Aspettatevi sempre un miracolo, nella vita di tutti i giorni. Sincronizzate i battiti del vostro cuore sulle lacrime di tanti giovani impoveriti. E sulla rabbia di chi ha incontrato solo ingiustizia e abusi. Tenete le porte sempre aperte. Siate responsabili di questo mondo e della vita di ogni giovane. Pensate che ogni ingiustizia contro un povero è una ferita aperta nel cuore di Dio. Operate la pace in mezzo agli uomini, e non ascoltate la voce di chi sparge odio e divisioni. Che sia pace e perdono nelle vostre case. Tutti insieme formate una vera famiglia, una città salda, uno spazio inclusivo. Un Oratorio. Siate Oratorio. Che ogni giovane uomo e ogni giovane donna che incontrate possa crescere in sapienza, in età, in grazia davanti a Dio e davanti agli uomini e diventare protagonista di una nuova umanità.

Ogni giorno domandate a Dio il dono del coraggio. Ricordatevi sempre che Gesù ha vinto per noi la paura. Vincerete il mondo con l’arma di Maria, la tenerezza. Come vi ha raccomandato Papa Francesco: Gesù ci ha consegnato una luce che brilla nelle tenebre: difendetela, proteggetela. Quell'unico lume è la ricchezza più grande affidata alla vostra vita.

E soprattutto, sognate! Non abbiate paura di sognare. Sognate! Sognate un mondo che ancora non si vede, ma che di certo arriverà.

Organizzate la speranza. Abbiate cura del creato. La speranza ci porta a credere all'esistenza di una creazione che si estende fino al suo compimento definitivo, quando Dio sarà tutto in tutti. Il nostro sogno è come la vita: è tutto quello che abbiamo. Non lasciatelo morire.

E allora andiamo, andiamo a cambiare il mondo. Insieme.

Don Giovanni Bosco

Fonte: Istituto FMA