La Spezia, 15 ottobre 2023 – La presentazione delle Linee ispettoriali di PG è stata introdotta da una sintesi del percorso fatto per arrivare all’elaborazione. Un cammino nato grazie alla sollecitazione del Capitolo Ispettoriale 2019 e avviato ufficialmente solo a novembre 2021, con la celebrazione della prima Giornata di Formazione Pastorale che presentava gli Orientamenti per una Pastorale Giovanile Vocazionale Missionaria Sinodale “Per accendere stelle”, frutto del lavoro della Commissione nazionale di PG Italia.

L’eredità di quel primo incontro ci lasciò alcune espressioni che rimangono di riferimento per tutto il cammino:

  • Realizzare il progetto di Pastorale Giovanile con i giovani.
  • Approfondimento sull’accompagnamento inteso non solo come direzione spirituale.
  • Unità fra pastorale e formazione.
  • Necessità di un processo accompagnato passo passo per evitare che il Progetto di PG diventi l’ennesimo documento da mettere in libreria.
  • Fare un pensiero serio sulla Commissione di Pastorale Giovanile (struttura).

Per iniziativa del Consiglio Ispettoriale la commissione ispettoriale di pastorale venne allargata ad hoc con la precisa intenzione di accompagnare in modo più capillare il processo di elaborazione delle Linee ispettoriali di PG. La nuova commissione quindi ha cominciato a lavorare insieme il 19 febbraio 2022 con un incontro di formazione guidato da don Michal Vojtas sulla progettazione pastorale trasformativa. Cinque i passaggi fondamentali per un processo che non fosse solo un cambiamento a parole:

  • la SITUAZIONE, che non dice sempre con chiarezza quello che dobbiamo fare, ma rimane il punto di partenza per non iniziare dalle nostre idee/ideologie, ma da quello che c’è, dalla realtà, fatta anche dei nostri interventi (come siamo partiti, perché abbiamo fatto queste scelte, ecc.). In questo senso è importante darsi tempo togliendo l’ansia da prestazione.
  • l’INTERPRETAZIONE, scoprendo che è importante farla a livello comunitario. Non è solo importante che vediamo cosa si fa da noi e fuori, ma come vederlo. Vedere e pensare insieme, mettendo in gioco metodologie di dialogo adeguate.
  • il DISCERNIMENTO: lettura spirituale delle sfide e delle nostre interpretazioni per accogliere una chiamata al cambiamento non solo come sforzo di volontà. Chi non crede non riconosce Dio/lo Spirito che parla nelle persone, ma riconosce una chiamata della realtà. Il discernimento è un atteggiamento ma anche una virtù perché va praticato molte volte. Ed è importante dare anche una forma visiva, simbolica, coinvolgente di quello che capiamo nel discernimento.
  • la VISIONE deve essere narrata, detta, simbolizzata e anche sperimentata anche facendo lavorare tra case e condividere esperienze.
  • l’AZIONE. Concordare su alcuni elementi operativi di base permette al quotidiano di andare avanti senza intoppi (programmazione annuale), ma è necessario porsi anche alcune domande: Qual è l’obiettivo e in quale processo si inserisce? Quali sono i processi da avviare? Quali gli interventi? I sistemi organizzativi e le strutture sono da reimpostare in riferimento alla visione, ai processi e agli obiettivi. Per questo è importante attivare semplici forme di accompagnamento alla realizzazione perché la verifica finale da sola non è sufficiente.

Il secondo lavoro proposto a livello ispettoriale (dopo la presentazione degli Orientamenti) è stata l’Assemblea ispettoriale di inizio anno, a settembre 2022, seguita immediatamente da tre Giornate di Formazione Pastorale vissute a livello regionale per favorire una partecipazione più allargata di FMA e laici dei nostri ambienti sul tema del cambiamento.

Un ulteriore importante appuntamento è stato quello del Seminario nazionale di PG sul tema “Ogni ambiente è vocazionale” in cui sono stati individuati alcuni elementi essenziali che rendono un ambiente vocazionalmente significativo:

  • la cura della propria vocazione
  • ambiente in cui si può fare esperienza di gruppo e di comunità, con adulti che sanno parlarsi e mettersi in gioco riconoscendosi sempre in cammino dal punto di vista umano, relazionale e di fede
  • ambiente sereno, che garantisce l’accompagnamento e la formazione nella libertà del singolo ed accompagna il protagonismo giovanile, suscita domande, ascolta
  • ambiente capace di una progettualità disposta a cambiare sempre perché ha a cuore le persone e la realtà più che i progetti
  • ambiente capace di promuovere un discernimento alimentato dalla fede.

Dopo il Seminario nazionale, il CIOFS-FP della nostra ispettoria si è interrogato sulla base degli Orientamenti ed ha prodotto una riflessione sul potenziale pastorale della Formazione Professionale.

A febbraio, sempre seguendo le parti degli Orientamenti, abbiamo vissuto una Giornata di Formazione Pastorale nell’incontro con tre buone prassi nate in ambito salesiano (SDB e/o FMA) per imparare un metodo di rilettura delle buone prassi pastorali (anche le nostre).

  • Casa Pinardi (SDB-FMA e giovani di Macerata)
  • Civico 74 (Oratorio di Livorno Colline)
  • Commissione Laudato Si’ (FMA ILO)

Contemporaneamente, il Consiglio Ispettoriale ha approvato la proposta della commissione di suscitare nelle singole comunità educanti un focus group intorno alla domanda “Come la nostra opera risponde alla missione salesiana per la salvezza dei giovani?”.

A partire dal materiale raccolto nei diversi appuntamenti e dalla sintesi delle risposte delle comunità, in uno dei tavoli di lavoro della giornata di verifica e programmazione ispettoriale, si è lavorato alla declinazione della VISION della pastorale giovanile della nostra ispettoria e all’immagine che la potesse rappresentare, alla definizione delle scelte di metodo e di azione pastorale. Il successivo lavoro di raccolta e di sintesi dei contributi è stato fatto dalla Commissione di PG.

Il tema approfondito nelle Giornate di Formazione Pastorale di settembre 2023 ha ruotato intorno a cosa sia l’accompagnare pastorale delle opere, appello emerso molteplici volte nel lavoro di elaborazione delle Linee, e si è soffermato sulle parole per arrivare ad offrire anche qualche piccolo strumento per il lavoro su di sé, con i gruppi e con i singoli.

Le Linee ispettoriali di PG sono, dunque, frutto di un processo costruito e vissuto insieme come comunità ispettoriale, passo dopo passo. Un processo che il 15 ottobre scorso ha celebrato una tappa importante di consegna, ma che non finisce qui.