Grazie a sr Emma e alle consigliere; grazie per le sorelle che in tanto modi mi hanno aiutata, sostenuta e hanno collaborato per la missione che lungo gli anni abbiamo condiviso.

Grazie a sr Celestina e alla comunità di via Giulio che lascio con grande dispiacere perché ho vissuto un anno davvero bello e ricco. Tutto questo è un dono grande che porterò sempre come segno dell’amore di Dio per me.

Grazie a mio fratello Alberto e mia cognata Nicoletta che, prendendosi cura dei miei genitori, mi permettono di essere qui.

Grazie per questa ispettoria che mi accoglie con fede e con disponibilità e verso la quale anche io voglio essere disponibile. Voglio camminare con voi per quanto potrò e saprò.

Dichiaro fin da subito che ho bisogno del vostro aiuto e dunque tutte sentitevi impegnate in questa opera di carità. Prima di tutto ho bisogno della vostra preghiera e offerta e poi della vostra pazienza.

Grazie per l’accoglienza così bella; curata, pensata in tutti i dettagli… e che da tempo attraverso piccoli segnali sr Carla mi ha fatto intravedere e pregustare.

Grazie a tutte voi consigliere, direttrici e tutte voi che siete presenti e che mi onorate con la vostra presenza. Un grazie particolare a tutte le sorelle che ovviamente non possono essere qui.

E grazie davvero anche a te sr Carla che hai fatto e fai di tutto per trasfondere in me l’amore a queste sorelle, alle meraviglie pastorali, naturali e culturali ecc… di questa bella ispettoria.

Grazie a sr Assunta che è qui certamente per amore all’ILS ma anche per far sentire l’unità dell’Istituto, la presenza e il cuore della Madre che segue e accompagna.

Sr Assunta, porta il nostro saluto e abbraccio alla Madre e dille che ORA SONO QUI e che se mi cerca deve cercarmi non più a Torino, ma nell’ILS, non so ancora bene dove, ma comunque sono qui!

Devo essere sincera però che ora dentro al mio cuore oltre che gratitudine c’è anche sofferenza per un distacco, per il taglio, per un “certo” che si lascia e un “nuovo” che si accoglie. Non so cosa lasciar prevalere... Non so se devo rimproverare il cuore per quello che sente: non so se forzare o lasciare scorrere naturalmente i sentimenti.

È forse conveniente lasciare che il cuore viva tutti i suoi sentimenti in santa pace, come stanno affiorando e che le lacrime anche possano scorrere sul viso o nell’intimo come segno di una umanità che ha bisogno di essere ascoltata e accolta.

C’è Gioia, per una vita carica di possibilità e di bene che si apre; e c’è sofferenza per la potatura e il nuovo innesto.

Maria ha sempre accompagnato fino ad ora ogni passo… e sono certa che non si farà aspettare. Continuerà ad essere vicina, ad accompagnare, a sostenere.

Non voglio dimenticare anche S. Giuseppe.

Credo sia saggio e prudente mettere questo nuovo inizio e metterci tutte sotto la Sua custodia, invocandoLo, come abbiamo fatto spesso, come nostro glorioso patriarca. Grazie.”