- 5 dicembre 1998 nel santuario N. S. delle Grazie di Nizza Monferrato pronunciavi il tuo sì per sempre al Signore;

- 24 agosto 2014 nella Basilica di Maria Ausiliatrice iniziavi il tuo mandato come Ispettrice nell’Ispettoria piemontese Maria Ausiliatrice.

E oggi 24 agosto 2021 sei qui con noi e inizi il tuo mandato come Ispettrice nell’Ispettoria Madonna del Cenacolo.

Certo che Maria si fa presente in modo particolare nella tua vita; e poi la nostra Ispettoria abbraccia tre regioni tutte sotto la particolare protezione di Maria: la Liguria con la Madonna della Guardia, l’Emilia-Romagna con la Madonna di S. Luca, la Toscana con la Madonna di Monte Nero.

Ti auguro:

- di vivere con la certezza che Maria è attivamente presente nella tua vita e nelle realtà che il Signore ti affida;

- di vivere questo servizio con gioia secondo il consiglio di S. Francesco di Sales: Bisogna non solo fare la volontà di Dio, ma, per essere una persona devota, bisogna farla in maniera gioiosa. Se non fossi vescovo, sapendo ciò che vuol dire, non vorrei esserlo. Ma essendo vescovo, non soltanto sono obbligato a compiere ciò che questa pesante vocazione richiede, debbo anche compierlo con gioia, devo compiacermi e ritenerlo gradevole. I vanno pronunciati e vissuti con gioia;

- di ascoltare con il cuore le sorelle, la realtà e tutte le persone che incontri: un ascolto che genera vita.

Nella breve biografia che sr. Maria Collino ha scritto di Madre Antonieta Böhm, si legge: “Cosa deve fare un’Ispettrice? Certamente “voler bene”, ascoltare, partecipare, immedesimarsi con tutte le persone e tutti i problemi e le necessità. Sr. Antonieta disse a Maria, com’era solito ripetere don Bosco: “Incominciamo”. Incominciò dunque, incontrando ad una ad una le sue consorelle e facendo tutto il possibile per far risuonare nel suo i battiti del loro cuore”.

Ti auguro di Incominciare con Maria, con il suo stesso atteggiamento di ascolto per far risuonare nel tuo cuore il battito del cuore di tutte le persone che avvicini e in particolare quello delle FMA

E ora come nei due anni belli vissuti al 27, come direttrice, ti racconto una storia:

“Il re delle Terre ombrose aveva tre figli tra loro molto diversi: Valente, Folco, e Giannino. Il re non sapeva a chi lasciare il suo trono, un giorno convocò i suoi figli e disse salirà sul mio trono chi di voi riuscirà a portarmi lo smeraldo verde custodito nella Grotta Ferrea, nel Paese del Nord.

È un’impresa difficile, ma vi consegnerò tre doni che vi aiuteranno nell’impresa:

- una lancia (non può essere spezzata) Valente

- un bel mucchio di monete d’oro (chi le possiede sarà il più ricco del mondo) Folco

- una conchiglia (con tutte le mie parole che vi ho detto da quando siete nati ad oggi). Giannino.

Primo ostacolo: la Foresta Tenebrosa, dove regnava il feroce Malak, Valente combatte, Folco mercanteggia e Giannino? Si mette la conchiglia all’orecchia e sente la voce del padre: “Ricordati, figlio mio, che si pigliano più mosche con una goccia di miele che con un barile d’aceto”. Giannino raccoglie lamponi e mirtilli prepara una bevanda dissetante e la offre con garbo a Malak: “Perché lo fai?” “Perché mi hanno detto che lei è il più coraggioso cavaliere dei dintorni!”. “Sei un ragazzo in gamba. Chiedimi quello che vuoi e te lo darò”. “Mi lasci attraversare la foresta e permetta che passino anche i miei fratelli, potente e generoso cavaliere”. Tutti e tre passarono la foresta si gettarono a terra in un profondo sonno. Giannino si portò di nuovo la conchiglia all’orecchio. “Ricordati che le ore del mattino hanno l’oro in bocca”, disse la voce del padre.

Secondo ostacolo era il Lago delle Tempeste. Quando arriva Giannino il lago è ghiacciato e lo può attraversare velocemente… gli altri due fratelli fanno un lungo giro perché il lago non è più ghiacciato.

Terzo e decisivo ostacolo: la terrificante Palude della Tristezza. Giannino sente la conchiglia: “Io ho una grande fiducia in te, figliolo. Tu sei tutto quello che ho al mondo. Io sono fiero del tuo coraggio”, diceva la voce del padre. E altre volte sussurrava: “Non si va da nessuna parte senza fatica e perseveranza. Se vuoi una vita grande, devi vivere alla grande… Coraggio, figlio mio, i grandi ideali fanno grandi le forze… Scava nella tua anima, troverai energie insospettabili…”. Ogni volta che sentiva la voce del padre, Giannino ripigliava animo. Finché vinse la Palude della Tristezza e si trovò all’imboccatura della Grotta Ferrea, dove splendeva lo Smeraldo Verde. Allora, pieno di gioia, gridò: “Grazie, papà!”.