Fino allo scorso 24 luglio erano presenti ancora le suore: storiche paladine della struttura, per decenni istruttrici e guide religiose di intere generazioni, purtroppo hanno dovuto abbandonare per motivi di età e di mancanza di ricambio. Tra poco saranno cento anni dal loro arrivo in città: da allora e il futuro ormai sembra questo, la proprietà dell’oratorio è rimasta alle suore, ma la gestione e progettazione del doposcuola sta prendendo piede con il VIDES (Volontariato Internazionale Donna Educazione Sviluppo), di cui è presidente Enrico Orsani.

Sono un centinaio i ragazzi che tutti i pomeriggi (dopo la pausa natalizia, le attività riprendono giovedì 7 gennaio), trascorrono quattro ore in via Garibaldi, si tratta per lo più di ragazzi straniere con famiglie non semplici alle spalle e situazioni da risolvere che senza il supporto dell’Isola che c’è” avrebbero molte meno opportunità di crescita.

“Esistiamo dal 2010 e ci siamo evoluti partendo da 10 ragazzi di molti anni fa: il nostro è un sevizio socio-educativo che accoglie ragazzi dai 6 ai 16 anni di tutta la Valdinievole – ha confidato Enrica Orsani coordinatrice del progetto del doposcuola – si tratta di giovanissimi, bambini o adolescenti in difficoltà sociale, ma anche culturale e didattica per i quali la nostra attività rappresenta davvero un importante aiuto e un bastone al qual appoggiarsi per crescere”. Non è poco, di questi tempi.

Al Don Bosco si radunano tantissimi ragazzi non italiani e provenienti da tante nazioni ogni settimana dalle 15.00 fino alle 19.00, con 5 educatori, sei ragazzi del Servizio Civile Universale, pronti a rimboccarsi le maniche. Una sfida quotidiana che è diventata ancora più importante e di stimolo dal momento in cui le suore sono andate via fisicamente dalla storica struttura a due passi dal mercato centrale di Montecatini. “Le suore sono state qui 100 anni, una vera istituzione per la città. Per noi è fondamentale portare oggi avanti il loro messaggio salesiano all’oratorio per il doposcuola. Anche per poter festeggiare a breve il loro secolo di vita in città: appena potremo organizzeremo un evento ad hoc”.

Un doposcuola e un’attività che va avanti grazie alle rette, ma che ha bisogno anche di un sostegno politico e istituzionale, per poter garantire un futuro più solido. “Il nostro è un appello – ha detto il presidente del VIDES, Orsani, perché la nostra realtà fornisce un servizio essenziale: un luogo impegnato a 360 gradi, dove si studia, certo, ma si impara anche a convivere, a tare insieme. E ci si diverte anche in un’età delicata”.

Le istituzioni nel tempo hanno aperto le loro porte, il loro cuore (e non solo), ma il Cpvid-19 ultimamente ha forse raffreddato in parte certi rapporti essenziali. “Per questo siamo a ricordare quanto stiamo facendo con il doposcuola in tutti questi anni e quanto ancora abbiamo intenzione di fare per i ragazzi. Abbiamo progetti già avviati e una voglia di dare una mano che non conosce pandemia…”.

Di Matteo Baccellini