La Spezia, 20 febbraio 2024 – Domenica 18 febbraio ha avuto inizio, in forma ufficiale, la Visita Canonica. L’Ispettrice, le direttrici, il Consiglio ispettoriale e tante fma riunite in assemblea, hanno accolto sr Lidia richiamando quanto le nostre Costituzioni chiedono per vivere con gioia e nella fraternità questo significativo momento di famiglia: “La Superiora generale visiterà l’Istituto personalmente o per mezzo delle Consigliere generali. La visita ha lo scopo di rinsaldare il vincolo della carità, di potenziare l’impegno di fedeltà alle Costituzioni e di favorire l’incremento delle opere come risposta alle esigenze locali nello spirito di don Bosco e di madre Mazzarello”.

L’incontro di domenica, oltre all’accoglienza di sr Lidia, ha avuto anche un secondo obiettivo: continuare il nostro percorso di ridisegno. Tutte ci siamo impegnate per continuare questo lavoro serio e costruttivo e dare, piano piano, forma concreta al ridisegno della nostra Ispettoria.

La giornata è stata introdotta dall’Ispettrice sr Elide ed è stata arricchita dall’intervento di sr Lidia a cui abbiamo chiesto una riflessione sugli atteggiamenti per vivere questo processo come opportunità.

In questi mesi, fino a sabato 1 giugno, sr Lidia visiterà ogni nostra casa. A sr Lidia abbiamo donato una immagine di Maria "Madonna del Cenacolo", raffigurata da sr Alba Vernazza su una lastra di ardesia e a Maria abbiamo affidato ogni visita e ogni incontro.

Per capire meglio come abbiamo vissuto la giornata di domenica 18 febbraio, condividiamo quindi il saluto di sr Elide e la riflessione di sr Lidia.

Saluto di sr Elide. Carissima sr Lidia, siamo proprio contente di accoglierti nella nostra ispettoria. Siamo qui, le rappresentanti delle comunità dell’ispettoria. Ti accogliamo con spirito di fede e con fraternità, sapendo che la tua presenza in mezzo a noi in questi mesi è una presenza importante per: aiutarci a crescere nella nostra vita consacrata, salesiana e missionaria; stimolarci ad essere sempre più coraggiose nella missione; per confrontarci con te sul cammino che stiamo facendo; rendere più solida la comunione tra noi e la madre e attraverso la madre con tutto l’Istituto. Sono mesi che ne parliamo, che ci prepariamo con la preghiera e il desiderio di incontrarti e conoscerti. La nostra è una ispettoria speciale, in Italia. Prima di tutto di ILS ci siamo solo noi! Poi abbiamo tre mari, un’isola, importanti città d’arte, le 5 terre; buoni tortellini, pappa al pomodoro, parmigiano reggiano, trofie al pesto, pane sciocco, olive taggiasche, piadine, focacce di tutti i tipi, lardo di Colonnata, bistecca alla fiorentina; cantucci e vin santo, farinata… ecc… ecc … ecc… Poi oltre a questo, che non è poco, ma che non vorrei che ci fermassimo solo a questo, abbiamo tante sorelle che vivono bene la loro vita di FMA; abbiamo bravi laici; abbiamo tanti bei giovani, ragazzi e ragazze e bambini e bambine. Al termine della visita ci dirai quanto hai visto in noi e tra di noi.

Vorremmo che tu potessi vedere tra di noi: l’Amore per Gesù e per la cura della nostra vita spirituale e salesiana; vorremmo che tu potessi vedere delle comunità costituite da sorelle che, nonostante le difficoltà, si sostengono e si vogliono bene; vorremmo che tu potessi vedere il bene che circola e che cresce anche grazie a tanti laici e laiche, tanti giovani che con noi ci credono e si impegnano a vivere nella fede e nel carisma; vorremmo che tu potessi constatare la nostra passione per la gioventù e la nostra voglia di sognare per loro e con loro. Condivideremo con te la vita, in modo semplice e tu ci aiuterai, ci incoraggerai, ci sosterrai e ci dirai quanto vedi bene per il cammino. Grazie per la tua dedizione e attraverso di te, grazie alla Madre che si prende cura di noi.

Oggi, oltre che radunarci per accoglierti, abbiamo anche un altro obiettivo. Per farti sentire subito di casa, vogliamo dare un taglio particolare a questa giornata: fare un altro passo nel cammino di ridisegno. Abbiamo già fatto un bel percorso che dobbiamo riconoscere. Il cammino è lungo quanto la nostra storia, perché non siamo mai uguali a noi stesse. Però, non potendo ripercorrere tutta la strada della nostra storia, partiamo da alcuni punti fermi che ci permettono di tenere il filo del discorso: il Capitolo ispettoriale 2019; l’esperienza del COVID (lì tutto si è fermato e da lì siamo ripartiti); finalmente il CG XXIV; dopo il CG XXIV la nostra attenzione si è concentrata sull’assunzione CG; altro punto fermo, l’ispettrice nuova dell’Ispettoria e dell’ambiente … quindi tempo di inserimento. Abbiamo poi cominciato ad elaborare la Bozza del piano di ridisegno presentata e rivista in diverse tappe. Ultima tappa importante è stata a Giugno scorso quando abbiamo elaborato e condiviso i criteri. Il ridisegno dell’ispettoria è la vita e la vitalità; è movimento continuo che è da registrare come fanno i sismografi, che rilevano anche i più piccoli movimenti della terra. Se non c’è questa attenzione ci pare che non si muova mai nulla e questo non risponde a verità. Quali dati di cambiamento si stanno registrando? Di fondo c’è: il lavoro che stiamo facendo per aiutare e sostenere le comunità locali a rinvigorire l’AV; il lavoro che si è avviato a livello ispettoriale per ripensare sia alla struttura dell’Economato ispettoriale che della Pastorale Giovanile; l’ufficio progetti che poco alla volta cerca di prendere una sua fisionomia; sr Monica, sta affiancando alcune realtà; e poi c’è tutto l’impegno che si sta mettendo, nei diversi ambiti educativi, per rispondere sempre di più e meglio alle esigenze della missione e dei giovani.

Riflessione di sr Lidia. LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO: Non vedi che già sorge un nuovo giorno? – Riflessione sul processo di ridisegno nell’epoca di grandi trasformazioni – Nella programmazione ispettoriale di quest’anno, fra le priorità si trova quella che riguarda il piano di ridisegno dell’Ispettoria che, in prospettiva futura, ha lo scopo di aiutare le comunità ad essere comunità profetiche, in linea con quanto indicato il CG XXIV. Il processo di risignificazione o ridisegno fa parte del processo di tutta l’Italia ed è orientato verso il futuro della missione e la vitalità del carisma. Sono contenta e ringrazio per l’opportunità che mi viene offerta di entrare nella vostra riflessione su questo argomento e voglio condividere con voi qualche pensiero più generale su questo percorso importante per il futuro del carisma in tempi di grandi trasformazioni. Mi piace cominciare citando il documento Scrutate che riguarda la necessità di discernere insieme le nuove strade su cui il Signore ci vuole guidare: “La vita consacrata, alimentata alla speranza della promessa, è chiamata a proseguire il cammino senza lasciarsi condizionare da ciò che si lascia sulle spalle (…). La speranza non è edificata sulle nostre forze e sui nostri numeri, ma sui doni dello Spirito: la fede, la comunione, la missione. I consacrati sono un popolo reso libero dalla professione dei consigli del Vangelo disposto a guardare nella fede oltre il presente, invitato ad «allargare lo sguardo per riconoscere un bene più grande che porterà benefici a tutti noi». L’orizzonte di arrivo di questo cammino è segnato dal ritmo dello Spirito, non è una terra conosciuta. Si aprono davanti al nostro andare nuove frontiere, realtà nuove, culture altre, necessità diverse, periferie”. Per inquadrare il processo di ridisegno nell’orizzonte più ampio, mi sono permessa di sottolineare qualche condizione o atteggiamento interiore da prendere in considerazione nell’affrontare questa sfida.

1. FARE SPAZIO AL NUOVO. Prima di tutto è importante avere la consapevolezza che il cambio del scenario in cui viviamo è un fatto compiuto ed è per questo che dobbiamo fare il processo di ricerca e di discernimento. Occorre fare spazio al Nuovo e orientarci al futuro con coraggio, creatività e tenacia. Solo così saremo in grado di dare vita ai nostri desideri più profondi che emergono nel richiamo e nell'amore di Dio. Onorare il passato non può significare vivere nel passato. Se vogliamo veramente onorare chi ci ha portato nell’oggi, dobbiamo fare per la prossima generazione ciò che le nostre predecessore hanno fatto per noi: dobbiamo fare spazio al Nuovo. “Io stendo la bozza, voi mettete i colori” – ha detto don Bosco con una profonda consapevolezza di non aver esaurito tutta la ricchezza del carisma.  Non faremo spazio al nuovo se restiamo attaccate alle cose del passato, ai modi di fare, di vivere nelle comunità, di svolgere la missione.  “La casa di Mornese è qui a Nizza” - ha scritto Madre Mazzarello alle missionarie in America. “Quando desiderate venire a farmi una visita, non andate più a Mornese, ma qui a Nizza” (L 27). La sobria espressione su questo fatto, lascia intendere nella Madre il superamento generoso della sofferenza nel doversi separare per sempre da un luogo tanto caro. “Mornese” sono le persone non le strutture e gli edifici…, se vogliamo mantenere il carisma vivo dobbiamo farlo conoscere e amare ai nostri giovani e laici collaboratori, così garantiremo il futuro al carisma.

2. CAMMINARE NELLA LOGICA DELL’ESODO. Tale cambio esige la logica dell’esodo. Non è un cammino da fare solo dal punto di vista dell’efficienza. È un impegno che coinvolge le persone e le comunità educanti in un percorso spirituale profondo in cui la metafora dell’Esodo diventa un riferimento sicuro. È una vera conversione del cuore e della mente: puntare sullo spirituale più che sul livello pratico, funzionale. Questo è l’unico tesoro dove il carisma sta sicuro. Il nostro futuro si basa sulla capacità di fare scelte sagge, riconoscendo la vulnerabilità collettiva che stiamo affrontando e di partecipare a questo lavoro di vera trasformazione. La vulnerabilità ha un potenziale trasformativo perché permette di riconoscere quanto abbiamo bisogno di camminare insieme e di fare spazio all’azione di Dio nella nostra vita. Per fare questo occorrono delle potature: individualismo e autoreferenzialità; “fare sempre noi”, essere poco collaborative; meno eventi, più cammini nella quotidianità; attaccamento alle vecchie abitudini e pigrizia nel seguire nuove vie più sostenibili; paura di confrontarsi, del nuovo, di perdonare qualcosa; mentalità del “abbiamo sempre fatto così”; mancanza di comunicazione; processi decisionali lenti; contrapposizione tra FMA e laici (noi e voi); rigidità delle comunità (orari, disponibilità, ecc.). “Le famiglie religiose sono nate per ispirare cammini nuovi, offrire percorsi impensati o rispondere a necessità umane e dello spirito. Può accadere che l’istituzionalizzazione col tempo si carichi di «prescrizioni obsolete», e le esigenze sociali convertano le risposte evangeliche in risposte misurate sull’efficienza e la razionalità «da impresa» (…). Ogni volta che cerchiamo di tornare alla fonte e recuperare la freschezza originale del Vangelo spuntano nuove strade, metodi creativi, altre forme di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale”.

3. LA LETTURA DELLA REALTÀ. Non dimenticare lo scopo principale del processo di ridisegno: la vitalità del carisma e la mobilità propria della vita consacrata, per oggi e per domani. Le sfide della realtà attuale sono soprattutto le esigenze di una nuova evangelizzazione, in un contesto di progressivo allontanamento dei giovani dalla fede e dai valori fondamentali dell’esistenza in molte parti del mondo. Ci sfida in particolare un mondo segnato dalla mobilità umana, dalla disoccupazione dei giovani, dall’aumento della violenza, dalla crescente povertà e dai molti problemi che assillano la famiglia. Non possiamo non tener conto, inoltre, della diminuzione di vocazioni e dell’invecchiamento delle sorelle che si ripercuotono su varie realtà dell’Istituto. Ma dobbiamo ancora credere che la vita religiosa è viva e che Dio continua a chiamare i giovani a seguirlo. Anche di fronte alla dettagliata e preoccupante analisi del presente, non dimentichiamo che Dio è il Signore della storia e della vita di ognuno di noi e dei nostri giovani, e che se ne prende cura con tanto amore e tenerezza. Ma per assicurare una qualità di vita e di missione mi è sembrato fondamentale puntare su questi aspetti irrinunciabili: rinnovare il cuore delle comunità e delle FMA; potenziare la dimensione vocazionale all’interno delle comunità educanti e della pastorale giovanile; risignificare la presenza per essere una risposta efficace alle attese più profonde delle giovani e dei giovani.

4. ORIENTAMENTO VOCAZIONALE. Dunque, far “luccicare” il nostro volto, rinnovarlo nella “gioia del Vangelo” perché il carisma non sta nelle opere ma abita le persone! Il carisma risplende se le persone vibrano, si entusiasmano e restano fedeli alla loro vocazione nella Chiesa. Il carisma è soprattutto visibile nelle comunità educanti, nel clima che si respira e che si testimonia. Una cordiale fraternità, intessuta di relazionalità evangelica è un'ottima via per la condivisione, il contagio, il fascino del carisma. Questo è per noi un appello a superare la superficialità e a curare con diligente fedeltà la nostra amicizia sponsale con Gesù; il nostro essere figlie del Padre, la docilità allo Spirito Santo che ci trasforma in creature nuove e in missionarie audaci del Vangelo, la comunione con le sorelle che ci sono affidate, l’ardore missionario per annunciare Gesù ai giovani e alle giovani. Solo questa profondità ci renderà feconde, generative di vita. Siamo chiamate ad essere “comunità generative di vita nel cuore della contemporaneità”. Lo saremo se ciascuna risveglierà in se stessa “la freschezza originaria della fecondità vocazionale dell’Istituto” o se si lascerà trasformare dallo Spirito che fa tutte le cose nuove da sempre. Dobbiamo però ricordare che nessuna di noi è in grado di ‘generare’ se non è stata generata. Noi siamo “figlie” di qualcuno che ci ha generate alla vita e, come FMA, che ci ha fatto sperimentare o gustare la bellezza del carisma. A nostra volta, possiamo generare in altri questa vita traboccante di gioia e di futuro. Più noi saremo generative di vita e più il mondo sarà pieno di speranza e di vita nuova. Buon cammino!

Sr Lidia Strzelczyk. È nata il 23 ottobre 1968 in Polonia. La sua famiglia, composta di 4 figli, ha solide radici cristiane. La fede è parte della loro vita quotidiana, così come è vissuta in tutto il Paese. Da giovane ha fatto parte del Movimento Ecclesiale per i giovani chiamato Oasi, il Movimento “Luce-Vita” nato dopo il Concilio Vaticano II, che ha una forte impronta liturgica e biblica. È qui che suor Lidia ha sperimentato la presenza di Dio e da qui è incominciata la sua preparazione per la consegna radicale a Lui della sua vita. In questo tempo ha conosciuto le Figlie di Maria Ausiliatrice, attraverso le compagne del gruppo apostolico e, dopo il diploma di maturità classica al Liceo Classico, è entrata nell’Istituto FMA nel 1987. Dopo la formazione iniziale, ha lavorato per un anno nella Scuola Statale insegnando religione e poi negli anni 1992 – 1997 ha studiato Pedagogia presso l’Università Cattolica di Lublin. Dal 1997, dopo la Professione Perpetua, fino al 2002 ha lavorato come Catechista nella Scuola Statale, nella Pastorale Giovanile in una parrocchia salesiana e un anno nell’opera sociale presso la Caritas Diocesana con le giovani mamme. Dal 2002 al 2004 ha compiuto lo studio della Spiritualità Salesiana presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» a Roma. Dal 2004 per 10 anni è stata Maestra delle Novizie e Animatrice della Comunità del Noviziato, dove ci sono anche la Scuola Materna e l’Oratorio festivo. Nel 2014 ha ricevuto la nomina di Ispettrice dell’Ispettoria Madonna di Jasna Gora (PLJ) Łomianki – Varsavia (Polonia). Il suo stile di animazione è caratterizzato da una forte impronta formativa, in cui ha cercato sempre di dare tanto spazio all’ascolto delle sorelle e delle Comunità Educanti e a discernere le qualità e i tratti caratteristici delle sorelle per risvegliare in loro le migliori energie e visioni per la missione educativa. Tra le priorità del suo servizio c’è anche il rafforzare e rinnovare l’alleanza con Dio delle sorelle attraverso la Parola nella vita personale e comunitaria dell’Ispettoria e l’accompagnamento personale e comunitario a tutti livelli nelle Comunità Educanti e particolarmente per i giovani. Ha avuto sempre a cuore il lavoro pastorale ed educativo con le famiglie che si è molto sviluppato attraverso l’impegno di tante sorelle. Nel 2020 è stata Animatrice di Comunità per un anno. Il 22 agosto 2021 è stata nominata Ispettrice dell’Ispettoria Maria Ausiliatrice (PLA) Wrocław – Polonia. Durante il Capitolo Generale XXIV, l’Assemblea Capitolare l’ha eletta come Consigliera Visitatrice. In questa nuova missione che il Signore e l’Ausiliatrice le hanno affidata, è pronta a servire con umiltà e disponibilità, in sinodalità con tutte le sorelle dell’Istituto FMA.