La Spezia, 24 gennaio 2023 – Nella programmazione ispettoriale 2022-23 sotto la voce AREA DELLA COMUNICAZIONE troviamo questa azione: “valorizzare i momenti informali di trasmissione del carisma per crescere insieme nello spirito di famiglia e assorbire il carisma nella quotidianità”. Come commissione formazione ispettoriale ci siamo fatte carico di questa azione e diamo il nostro contributo condividendo, il 24 di ogni mese, una riflessione semplice su alcuni momenti caratteristici del nostro carisma e della nostra azione educativa. Una riflessione che nasce dall’esperienza.

Iniziamo con LA PAROLINA ALL’ORECCHIO

“In cortile, nei corridoi della scuola, in ufficio... qualunque luogo e qualunque circostanza sono adatti per mettere in pratica uno dei pilastri del sistema educativo di don Bosco: la parolina all’orecchio. Segno di attenzione e delicatezza, chiunque può aver bisogno di una parola sussurrata all’intimità del suo cuore.

A volte può essere un bambino che si ritira e non sa come esprimere la sua sofferenza, altre volte può essere un giovane animatore che ha bisogno di un piccolo incoraggiamento per buttarsi nell’avventura del servizio o di una piccola correzione, altre ancora può essere un genitore in cerca di una parola di conforto o un insegnante un po’ affaticato.

Nel corso degli anni, mi sono trovata spesso a far uso di questo preziosissimo strumento, che non ha solo lo scopo di dare suggerimenti, di indirizzare, di consigliare, ma, a mio parere, ha come obiettivo principale quello di dire all’altra persona: Io ti vedo, per me sei importante e io sono qui per te.

Utilizzandola, spesso mi sono resa conto che la parolina all’orecchio è più efficace di lunghi discorsi. Perché coglie la persona nel momento e le comunica un unico, semplice messaggio. Senza troppi giri, senza divagazioni, senza rimproveri. Da lì, possono aprirsi discorsi più ampi, frutto di un’accresciuta fiducia che nasce proprio dalla consapevolezza dell’altro di essere guardato con attenzione e benevolenza.

Mi capita di fare esperienza di questa efficacia nella quotidianità: oggi, che i ragazzi hanno tanto bisogno di essere guardati, ascoltati, non lasciati soli, una semplice parola detta nel momento e nel modo giusti, può aprire un cuore al confronto, alla confidenza, all’accompagnamento.

Ed è un’esperienza che certo vivo anche su di me, da parte di sorelle con maggiore esperienza e che si avvicinano con delicatezza per suggerirmi qualcosa di importante.

Credo che la forza carismatica della parolina all’orecchio stia proprio nel suo essere personale, correttiva con amorevolezza, attenta all’altro, accogliente, sincera e diretta.

È un modo diverso per dire all’altro che gli sei amico e ci tieni alla sua felicità e al suo benessere.”

Sr Nicoletta Di Tizio