Livorno, 21 settembre 2022 – Un viaggio di nozze insolito – “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” – Uno scout e un’animatrice salesiana, due servizi diversi con lo stesso scopo: educare e evangelizzare i giovani soprattutto i più poveri; proprio questo ci ha portato a scegliere l’Etiopia come destinazione del nostro viaggio di nozze. Si avete capito bene Etiopia! Infatti chiunque ci chiedeva dove saremo andati in viaggio, la nostra risposta andava ripetuta almeno due volte.

Con queste premesse siamo partiti carichi di valigie piene non solo di vestiti e giochi da donare, di un briciolo di ansia, di incertezze, ma anche con il cuore pronto ad accogliere tutto ciò che il Signore ci avrebbe donato attraverso gli incontri che si sarebbero prospettati.

Arrivati nella capitale il viaggio era solo agli inizi: abbiamo percorso circa quattro ore di auto tra mucche, asini, capre portati al pascolo da bambini prima di arrivare a quella che avremo chiamato casa. Sì, eravamo a casa nonostante fossimo dall’altra parte del mondo.

Un istante di disagio dovuto a lingua diversa, occhi indagatori, è svanito nell’abbraccio accogliente di Suor Rosaria, che insieme a suor Scolastica e suor Antonietta ci hanno fatto da subito respirare un clima di famiglia facendoci visitare la missione e mettendoci “al lavoro”.

È stato impressionante vedere quanto di buono e bello viene fatto per i bambini, i giovani e le famiglie che vivono nella zona! Infatti nella missione troviamo: un panificio e un ristorante che non solo offrono una buona opportunità di lavoro, ma sfamano migliaia di persone a prezzi stracciati; una scuola di sartoria che offre alle persone la possibilità di imparare un mestiere (ai cinque più bravi viene regalata una macchina da cucire); una grande biblioteca pronta ad accogliere numerosi studenti; tre strutture a forma della tipica casa circolare etiope che vengono utilizzate per praticare attività educative (come ad esempio: suonare strumenti, preghiera); infine un grande salone dell’oratorio che accoglie ogni pomeriggio centinaia di bambini desiderosi di giocare e divertirsi insieme.

Tra i vari servizi che la missione offre c’è quello della distribuzione gratuita dell’acqua: un bene che a Gubrye si fa fatica a trovare in quanto la rete idrica del comune è fuori uso da circa un anno e mezzo.

Una cosa molto bella è che non avevamo un servizio specifico da svolgere, ma ogni giorno era una novità, facevamo ciò che c’era bisogno, ma quello che più ci piaceva era animare i bambini con bans e giochi. Nonostante la difficoltà di non avere una lingua comune, siamo riusciti a comunicare perché i gesti e il linguaggio del corpo sono gli stessi anche a 7mila chilometri di distanza!

A circa 20 giorni dal nostro rientro in Italia non possiamo non essere grati di quanto abbiamo vissuto e soprattutto ricevuto… il nostro cuore è pieno!

Un grazie di cuore a Suor Rosaria, suor Antonietta e suor Scolastica che ci hanno accolto come figli e ci hanno insegnato cosa significa davvero donarsi fino in fondo, un grazie a tutti i giovani che abbiamo incontrato i loro sorrisi li abbiamo ancora impressi nella nostra mente e nel nostro cuore e infine grazie al Signore, che come sempre non ci delude, per averci donato tutti questi incontri!

Torneremo presto, Beppe e Irene