Chiesa
I primi tre versetti della pericope evangelica di questa domenica (v. 6-8), tratti dal prologo, presentano Giovanni come il testimone: “Venne come testimone, per dare testimonianza alla luce” (v. 7). Giovanni è colui che attesta un altro, e l’evangelista lo precisa fin da subito, con una prontezza che stupisce: “Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce” (v. 8). Giovanni è fin da subito innanzitutto colui che “non è”.
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La prima domenica d’Avvento ci ha parlato di vigilanza, necessaria a cogliere, nell’orizzonte che ci sta davanti, quell’evento che può ridare senso alla nostra vita, all’oggi cui siamo chiamati, non trascurando l’autorità, cioè l’opera, affidata a ciascuno. In questo orizzonte, ecco apparire una voce, che viene dal passato e che rimanda al futuro.
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“In questo frangente della storia, in cui l’odio sembra più forte dell’amore, ci impegniamo a vivere l’Avvento e il Natale chiedendo a Cristo Gesù, Principe della pace, di spezzare i vincoli di morte dei tanti fronti bellici attualmente aperti, perché nel mondo intero si realizzi quella convivenza – pacifica e riconciliata – che Isaia profetizza”. Lo afferma Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI, nell’introduzione al Sussidio per l’Avvento e il Natale, disponibile online.
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Il tentatore cerca sempre di convincerci che in fondo siamo soli e che dobbiamo emergere e cavarcela da soli; mentre il Creatore ci ha plasmati per il suo desiderio di comunione e ha impresso al cosmo proprio il progetto della comunione. Egli non smette mai di cercare la sua creatura, anche quando essa si nasconde: «Dove sei?» (3,9).
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Un nuovo anno liturgico inizia con il tempo di Avvento. Tempo di ricominciamento che, come ogni anno, ci viene incontro con il suo invito alla vigilanza. Ci raggiunge come un invito e come un dono: darsi e accogliere la possibilità di ricominciare. Ricominciare guardando al compimento, piuttosto che alle nostre prestazioni e ai nostri fallimenti.
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Lunedì 6 novembre, settemila piccoli saranno in Aula Paolo VI con Francesco nell’ambito di un evento patrocinato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Per l’occasione sarà pubblicata L’Enciclica dei bambini, libro di padre Enzo Fortunato e Aldo Cagnoli, con la prefazione del Pontefice.
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La Presidenza della CEI ha deciso di promuovere una Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione. La data scelta è martedì 17 ottobre, in comunione con i cristiani di Terra Santa secondo le indicazioni del Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, che a nome di tutti gli Ordinari ha chiesto alle comunità locali di incontrarsi “nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione”.
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Il 4 ottobre 2023, nella festa di San Francesco d’Assisi e in chiusura del Tempo del Creato, è stata pubblicata l’esortazione apostolica di Papa Francesco Laudate Deum sulla crisi climatica. Il Santo Padre si rivolge non solo ai cristiani, ma “a tutte le persone di buona volontà” con questa motivazione.
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Il 4 ottobre 2023, nella Festa di San Francesco d’Assisi, a Roma sul Sagrato della Basilica Vaticana Papa Francesco ha presieduto, con i nuovi Cardinali e il Collegio Cardinalizio, la Messa di apertura della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”.
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Il 24 settembre 2023, nell’ultima domenica di settembre, si celebra la 109° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (GMMR), istituita dalla Chiesa nel 1914 per portare all’attenzione e alla preghiera delle Comunità ecclesiali e civili la realtà dei migranti e dei rifugiati. È un’occasione per dimostrare la vicinanza alle persone vulnerabili in movimento, per pregare per loro mentre affrontano molte sfide e per aumentare la consapevolezza sulle opportunità offerte dalla migrazione.
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Il Tempo del Creato ha inizio il 1° settembre, Giornata di Preghiera per il Creato, e termina il 4 ottobre, nella festa di San Francesco d’Assisi, il Santo patrono dell’ecologia amato da tutte le confessioni cristiane. Per l’intero mese, tutti i cristiani del mondo si riuniscono per prendersi cura della Casa comune. Il Tempo del creato è infatti un tempo privilegiato per rinnovare il proprio rapporto con il Creatore e con tutto il creato attraverso la celebrazione, la conversione e l’azione comune.
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