Sabato abbiamo cominciato la preparazione della sala, volevamo che le tovaglie formassero tutti i colori dell’arcobaleno e in effetti così è stato. Nei piccoli centri tavola che abbiamo preparato, abbiamo messo dei semi con la scritta: "dobbiamo essere seme buono per i nostri ragazzi". Domenica mattina sveglia presto per finire i preparativi ‘materiali’, dopodiché abbiamo lasciato che Don Bosco stesso facesse la sua parte per aiutarci a preparare i cuori. E anche questa volta non ha fallito: dal grande quadro davanti all'altare ci guardava con il suo sguardo dolce e la celebrazione della Messa ha preso una dimensione di festa davvero completa. Noi abbiamo cantato con il cuore, il sacerdote ha saputo cogliere l'essenza di Don Bosco, la comunità  si è unita insieme in una partecipazione straordinaria, insomma le tessere continuavano a trovare il loro posto, una dopo l’altra. Finita la Messa, tutti in Oratorio dove le prelibatezze cucinate da Claudio e Monica hanno completato la magia. Dopo il pranzo i giochi e il riordino di tutto, con suor Lucia sempre attenta ad ogni particolare, suor Bea che fa il polo catalizzatore e Suor Francesca, suor Letizia e suor Marta che ci hanno fatto il regalo di festeggiare don Bosco insieme a noi.  Mentre riordiniamo, nel silenzio che piano piano cala sull’Oratorio, tornano a mente tutti i passaggi, le attenzioni, i volti, i sorrisi, i colori che, come piccole tessere, si uniscono insieme e si mettono in ordine lasciando un senso di gioia profonda, che non è solo soddisfazione, ma la consapevolezza che il poco che ciascuno di noi ha potuto offrire, messo nelle mani di Dio per intercessione di don Bosco, si è moltiplicato in gioia per tutti.

Paola