Un unico filo rosso ha guidato la preparazione e la festa: “Fare Mornese!”

La mattina di domenica, ci ha visto unite nella solenne Celebrazione Eucaristica che ha avuto inizio con le parole lette da suor Teresita: “Anche noi vogliamo “fare Mornese” perché siamo affidate le une alle altre, siamo invitate a prenderci cura reciproca con attenzione e tratto delicato, con l'ascolto paziente per regalarci “colpi di ala”, per seminare parole positive e imparare l'arte di metterci dal punto di vista degli altri per crescere nella comprensione, nella gratitudine e gustare la gioia di alleggerire la fatica degli altri.

L’atto penitenziale, le preghiere dei fedeli, il commento all’offertorio ci hanno inserite in un altro punto di riferimento: quello dell’alleanza del Dio fedele. La processione offertoriale è stata arricchita dai simboli portati dalle due festeggiate: una clessidra per suor Antonietta e una lampada per suor Maria, commentate dalle parole di Madre Mazzarello: “Facciamoci sante finché siamo in tempo, ricordiamoci che tutti i giorni ne passa uno e sempre più ci avviciniamo all’Eternità. Tutto passa... ma i meriti non passeranno giammai” (Lett. 26)

Dopo la comunione, nell’intimità dell’incontro con il Signore Gesù, abbiamo espresso il nostro grazie a ciascuna e in particolare a suor Teresita che ci aiuta a rinnovare la nostra alleanza con Dio nell’impegno: a realizzare una comunità profetica che parla di Lui con la vita, a dedicare e perdere il nostro tempo per chi ci vive accanto, a rimettere al centro della nostra vita la missione educativa.

Ma la festa non è finita con la Celebrazione Eucaristica e neppure con il pranzo: nel pomeriggio ci siamo ritrovate insieme. Ha aperto l’incontro “Il cerchio della gioia”, una storia interpretata da alcune di noi che racconta di un grappolo d’uva, dono di un contadino grato ad un portinaio per la sua benevolenza e che, dalla generosità del frate portinaio, passa di frate in frate per dare un po’ di gioia ad ognuno. Il canto: “Mornese trasparenza di Dio” ha concluso il primo momento.

Dopo la rappresentazione ciascuna ha portato il suo tassello del puzzle raffigurante Mornese e ha rivelato per chi pregava, è stato un momento di grande fraternità: ci siamo scambiate gesti affettuosi di gratitudine! La Direttrice ci letto “La canto d’amore alla mia comunità”, consegnandoci una foto di tutte noi “a Mornese”. È seguito il gioco: “Se vuoi essere Mornesina”: una gara a squadre che ci ha viste impegnate a rispondere a domande su Madre Mazzarello e sul nostro Istituto. Alla fine un premio prezioso. Quale? La gioia di essere state insieme grate al Signore per il desiderio e la volontà di fare Mornese oggi e trasformare la nostra casa in quella “dell’amor di Dio”.