Le nove Ispettorie del Brasile stanno vivendo un bel percorso di discernimento e di attuazione di passi concreti, in vista della Nuova Configurazione prevista per il 2021. Affido alla vostra preghiera questa realtà e vi ringrazio per il sostegno e la vicinanza!

Proprio in questo 14 aprile, la Chiesa dà inizio alla Settimana Santa con la Domenica delle Palme. A ognuna auguro che questa settimana sia vissuta con grande spirito di fede, in atteggiamento di silenzio orante, meditando i misteri della vita di Gesù per meglio prepararsi alla “Notte dell’Alleluia” e all’“Alba della Vita che vince la morte”. Sia il nostro cammino illuminato dalla certezza che la morte non ha l’ultima parola. Sia ogni giorno di questa settimana vissuto in solidarietà e in comunione con tutti i crocifissi del mondo. Penso alle catastrofi naturali degli ultimi mesi; agli attentati terroristici; penso ai bambini e alle bambine vittime della tratta, della prostituzione; alle famiglie disgregate dalla guerra; a quanti soffrono a causa dell’ingiustizia, della persecuzione, della povertà. Ogni giorno qualcuno in qualche parte del mondo subisce la croce, il martirio, la morte!

Gesù è stato inchiodato sulla croce… ma non vi è rimasto prigioniero. Ha affrontato il buio della tomba, il freddo della notte, il silenzio della morte. E ne è uscito vittorioso!

La Lettera Apostolica “Maximum Illud”, il cui il centenario ricorre nel mese di novembre 2019, sottolinea l’impegno del missionario che, a imitazione di Gesù, arde di carità e riconosce in tutte le persone, anche in quelle che sembrano già perdute, persone “redente con lo stesso prezzo del sangue divino”, per cui “non si irrita per la loro rozzezza, non si sgomenta dinnanzi alla perversità dei loro costumi, non li disprezza o disdegna, non li tratta con asprezza e severità, ma cerca di attirarli con tutte le dolcezze della benignità cristiana, per condurli un giorno all’abbraccio di Cristo, il Buon Pastore”.

Secondo la “Maximum Illud” non esiste un’avversità che possa scoraggiare il messaggero di Cristo, poiché il missionario è riconoscente verso Dio che l’ha chiamato a una missione eccelsa. Il missionario “è disposto a tutto, a tollerare generosamente i disagi, le villanie, la fame, le privazioni, la stessa morte più dura, pur di strappare anche una sola anima dalle fauci dell’inferno”.

La vita di suor Maria Troncatti rispecchia bene il significato concreto delle parole sopra citate: nella lettera alla sorella Caterina (68), scrive: “… sempre sono qui all’Ospedale […] attendendo sempre ai miei poveri indigeni, sempre vengono a contarmi le loro sofferenze, le loro preoccupazioni ecc. Qualche volta danno un po’ di consolazione: sempre che siano un poco buoni. Altre volte mi rammarico [perché] li vedo sempre indigeni. Ma poi faccio questa riflessione: noi che siamo cresciuti in una famiglia tanto cattolica dalla nostra infanzia abbiamo purtroppo le nostre cadute. Questi poveri che non hanno mai conosciuto il Signore, non avevano mai sentito parlare di sacramenti, di religione. Ora a forza di parlare di Dio, dei sacramenti, qualche cosa con la grazia di Dio comprendono, ma ci vuol tempo e devono passare generazioni. C’è bisogno di tante preghiere e sacrifici. Grazie al Signore, già sono civilizzati, quasi tutti sanno leggere e scrivere, ma questo non basta! Speriamo che dopo qualche generazione conosceranno i loro obblighi di buoni cristiani”.

Già nella lettera n. 44 suor Maria scriveva alla Madre generale, madre Luisa Vaschetti: “Le kivarette, si sa, richiedono dalla mattina alla sera un esercizio continuo di pazienza, specialmente quelle che, venendo dalla foresta già grandicelle, non portano con sé che abitudini selvagge; la loro assistente, però, che da tre anni non le lascia mai né di giorno né di notte, si dice felicissima di star in mezzo ad esse, e non chiede altro che di potervi rimanere per tutta la vita. Invero il Signore concede conforti inesprimibili nell’assistere alla trasformazione di queste povere indiette, che a poco a poco vanno imparando le verità cristiane, insegnandole poi alle nuove venute, con tanto calore di convinzione e freschezza di spontaneità da commuovere”.

Carissime sorelle, in questa Domenica delle Palme vi invito a pregare per la comunità “B. Maria Troncatti” di Gumbo (Juba – Sud Sudan), appartenente alla Visitatoria Maria Ausiliatrice (AES), fondata il 24 settembre 2012. Nel salutare le FMA che lì vivono e operano, assicuriamo la nostra preghiera per la pace in Sud Sudan!

Inoltre, vi chiedo una preghiera per le FMA che parteciperanno al primo Itinerario del PEM – Progetto di Spiritualità Missionaria – che si svolgerà in Brasile, dal 23 aprile al 14 maggio. Sia questo tempo un’occasione propizia per una rinnovata passione missionaria e una riscoperta delle nostre radici carismatiche missionarie.

Un grande grazie a tutte le Ispettorie che hanno reso possibile questa esperienza! Alle partecipanti auguro che, nel contatto con le origini dell’Istituto in America (Uruguay – Brasile), ognuna possa sperimentare e dire come suor Maria Troncatti: “Io sto proprio bene e sono sempre più felice d’essere suora e missionaria” (L 41).

Care Sorelle, vi auguro una Buona Settimana Santa, colma di tante grazie e di benedizioni del Signore. Un forte abbraccio e sempre in comunione fraterna. La vostra sorella, sr. Alaide Deretti – Consigliera per le Missioni