La profezia dell'andare evoca il Dio che cammina, che ci accompagna, che calpesta il nostro suolo e lo conosce. Si fa compagno e ci sta accanto. La chiamata missionaria ci sollecita ad andare e, mentre camminiamo, sentiamo ardere il cuore, perché è una chiamata abitata. Dio è con noi, non andiamo da soli. È un andare in compagnia della Trinità-comunione. Camminare ci mette nella condizione di essere "in uscita" permanente, di imparare ad accordare il passo con il ritmo della gente e, mentre si cammina, di cercare insieme il significato della Vita.

La profezia dell'andare ci mette nella condizione di partire e ripartire sempre "dai piedi al cuore e dal cuore ai piedi". È un esercizio esistenziale che cerca di conferire un significato alla Vita, alla chiamata di Dio, a discernere una missione. È andare verso. È abbracciare realtà inedite e occuparsi dell'altro. È vivere attente alla complessità della vita. Andare presuppone un movimento interiore e vivere sulla stessa "frequenza" di Dio. Andare sulla stessa lunghezza d'onda, essendo capaci di catturare il Suo messaggio di vita e camminare allo stesso ritmo dei passi di Gesù tra la gente del nostro tempo.

Appropriarsi di questa profezia è lasciarsi interrogare dalla Volontà di Dio, dalle sue chiamate quotidiane, dal senso della propria vita. L'andare ci mette dinanzi a due realtà interconnesse: il cammino e il camminante. Il cammino "dialoga" con il camminante. È sul cammino che possiamo trovare le ragioni della nostra fede e speranza, della responsabilità sociale, dell'impegno a trasformare il mondo. Il cammino è lo spazio-opportunità di convivere con gli altri, di coabitare realtà interculturali, di creare rapporti solidali e di aprirsi a un eterno apprendimento.

Camminante e cammino intessono un rapporto e l'impegno a vivere aperti alle novità di Dio e a condurre l'esistenza dediti all'umanità. La forza di questa donazione all'altro trova senso nel Signore che si proclama "Cammino, Verità e Vita". Illuminati dalla verità che è Gesù, la vita si fa densa, bella, attraente, si fa spazio dell'incarnazione del Verbo sul suolo della contemporaneità. In compagnia degli altri, diventiamo pellegrini verso la meta della nostra interiorità.

Il pellegrino ha bisogno di tende per le soste e la tenda che lo accompagna è l'abitazione della Trinità. Andare in compagnia dell'amore del Padre, della presenza del Figlio e della luce dello Spirito ci cambia ad ogni passo e ci sostiene sulle vie evangeliche del nostro tempo.

Maria Helena Moreira, FMA Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.