La prima sensazione avvertita da tutti a pelle è stata la bellezza di essere “Famiglia” nel nome di Maria Ausiliatrice, l’accoglienza cordiale e fraterna dei Salesiani, lo scambio di abbracci e strette di mano, la condivisione di festa nel vivere la memoria di quella prima partenza per le FMA terza per i SDB, ha dato un tocco particolare alla giornata.

Il pastorale dell’anno: Casa per molti, Madre per tutti #nessunoescluso ha suggerito l’intervento di don Claudio Doglio che partendo da At 2,42-48 «erano un cuore solo ed un'anima sola» ha fatto riflettere sull’importanza di essere capaci di comunione, progetto di chiesa secondo il progetto di Dio, Lui, modello originale da imitare e da cui dipendere… Dobbiamo tendere ad essere non la massa uniforme, ma la molteplicità concorde. Direttive profonde quelle di don Claudio che hanno trovato una risposta chiara nelle parole dell’Ispettrice sr Carla Castellino FMA che riportandoci nell’atmosfera della prima partenza missionaria ha descritto le figure delle sei giovani FMA soffermandosi su alcune loro personali caratteristiche che nulla toglievano alla comune volontà di portare Dio alle anime, concordia unanime, un cuor solo e un’anima sola caratteristica di chi aderisce al Vangelo.

Ha tatto seguito La solenne Concelebrazione che ha rafforzato l’aspetto della Famiglia convalidandolo nel nome di Gesù. Il pranzo vivace e generoso ha dato modo di condividere la gioia di incontri che per qualcuno erano stati separati da anni. Ci siamo ritrovati tutti più grandi, i volti dipinti da qualche ruga in più, che però non hanno cancellato la caratteristica della gioia salesiana. Poi il saluto e la promessa di ritrovarci alla Festa della Famiglia Salesiana, la più grande Famiglia in seno alla Chiesa, detto da Papa Francesco.