Rio Marina, 12 giugno 2024 – Sessanta giovani a proteggere il mare – I ragazzi fanno base a Rio Marina, alloggiano all’Ostello “L’Elba del vicino” e studiano i fondali dell'isola d'Elba. Le tre giornate di studio del mare sono iniziate a Rio Marina l’11 giugno e termineranno a Portoferraio il 13 giugno.

Per tre giorni, dall’11 al 13 giugno, una sessantina di ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia e di età inferiore ai 35 anni faranno base a Rio Marina per esplorare e studiare i fondali dell’Isola d’Elba.

Ad accompagnarli i ricercatori dell’EIIS (European Institute of Innovation Sustainability), col supporto degli studiosi dell’Università di Genova e dei referenti di Ancc-Coop e di Unicoop Tirreno.

Si tratta della prima tappa Sea Explorers collegata alla campagna Coop nazionale “Foresta Blu”, presentata la scorsa settimana all’Isola di Bergeggi (Savona) con lo scopo di far conoscere e proteggere i mari italiani e in particolare la posidonia oceanica.

La posidonia è una pianta marina, endemica del mar Mediterraneo, dalle straordinarie potenzialità. Ogni metro quadrato di prateria può generare ogni giorno da 4 a 20 litri di ossigeno e rappresenta un habitat ideale per la biodiversità. Nonostante ciò, le praterie di posidonia sono in costante regressione a causa dell’azione dell’uomo, sia sulle spiagge (cementificazione e turismo) sia a largo (ancoraggi e pesca). Si stima che negli ultimi 50 anni la loro presenza nel nostro mare sia diminuita di oltre il 30% e la regressione stia proseguendo.

Il gruppo di esploratori marini sarà impegnato tra attività in aula e in mare, tra cui lo snorkeling guidato, la ricerca delle microplastiche (identificazione delle diverse tipologie di microplastiche presenti nella sabbia, studio dei processi che portano alla produzione e alla dispersione di queste particelle nell'ambiente); la raccolta e studio del DNA della Foca monaca (utilizzando tecniche promosse dall’Università Bicocca di Milano. Grazie all’analisi del DNA ambientale, è possibile raccogliere dati sulla presenza e distribuzione delle foche monache nel mar Mediterraneo, consentendo così di ottenere informazioni senza disturbare gli animali nel loro habitat naturale).

Infine, durante i tre giorni di formazione, i partecipanti saranno divisi in gruppi, a ciascuno dei quali verrà assegnata una delle minacce di origine antropica che ha un impatto sulla biodiversità marina. La sfida è quella di analizzare la minaccia e proporre una o più soluzioni concrete, sia dal punto di vista del singolo individuo che delle istituzioni, al fine di mitigarla.

Da https://www.elbareport.it/scienza-ambiente/item/67516-50-giovani-per-proteggere-il-mare-nella-1%5E-tappa-sea-explorers-di-%E2%80%9Cforesta-blu%E2%80%9D,