La Spezia, 18 ottobre 2022 – Sr Margherita è tornata alla casa del Padre nel giorno della sua festa onomastica domenica 16 ottobre – Ecco il saluto della direttrice sr Teresita al termine della celebrazione di esequie – Sr. MARGHERITA GENTILE, gentile nel nome e nel tratto. Ti ho conosciuta di persona solamente in questo ultimo pezzo di strada della tua lunga vita. Ed è stato per me un grande regalo di Dio! Sapevo di te per sentito dire: eri famosa per quanto raccontava chi ha avuto la fortuna di averti consorella, direttrice, maestra delle novizie, maestra dei bimbi, zia, amica…

Il tuo ambiente è stato fin dall’inizio quello salesiano. A Torino Borgo S. Paolo dove abitavi frequentavi l’oratorio delle FMA. Quelle suore che giocano e ridono e cantano ti affascinano, tanto che desideri seguirle. Mi dicono che, quando ancora qualche tempo fa, ti chiedevano perché ti sei fatta suora, rispondevi candidamente “per giocare”.

A La Spezia sei stata sacrestana, incaricata del laboratorio e della catechesi parrocchiale, la storica e precisa portinaia di Viale Giovanni Amendola n. 2 fino al 2020.

La finestrella della portineria, richiamava tanto quella di Mornese: era l’osservatorio del mondo, da dove raggiungevi tutti con saluti e promessa di preghiere. “Andiamo avanti con fiducia e amore” era il tuo ritornello.

Raggiunta quota 102 anni, cominci a rammaricarti perché il Signore tarda a prenderti: “quando muoio?” chiedi lucidissima e arguta ai medici, agli infermieri e ai visitatori durante la tua lunga interminabile agonia.

Ogni festa della Madonna è un appuntamento mancato, perché vorresti morire in una festa mariana. “La dimettiamo domani, mi dice la dottoressa di Sarzana, perché sr Margherita vuole essere a casa per la festa della Madonna. Ma che festa è?”.

“È il 24 del mese, le rispondo, e noi in questo giorno onoriamo Maria Ausiliatrice!”

Solo dopo il ricovero in ospedale, vedendo che la successiva festa della Madonna era lontana, a chi ti diceva che avresti dovuto aspettare ancora un po’, rispondevi: “Tutti i giorni sono mariani”… e allargavi le braccia in segno di consegna e di abbandono.

Nell’ultimo videomessaggio inviato a Madre Chiara definisci i tuoi giorni di malattia finale come giorni “tenebrosi”. Quando una sorella che ti assiste ti ricorda che anche in questo tempo di sofferenza Dio ti ama tanto attraverso le persone che ti mette a fianco, alla domanda “lo senti che ti ama?” tu rispondi sicura: “Sì, lo sento. Ma non capisco questo silenzio di Dio”.

Per le sorelle della comunità è stata una grazia e un privilegio starti accanto fino all’ultimo, nella contemplazione di questa tua sofferenza vissuta con docilità e preparazione. Sei andata in Paradiso “anziana”, sazia di giorni. Desideravi tanto l’incontro con lo Sposo e immaginavi il passaggio come un chiudere gli occhi qui e riaprirli Lassù. Adesso contempli quel Signore che hai cercato, amato e servito nei giovani. Hai amato questo tempo dicendo molte volte che avresti voluto essere giovane oggi perché “questi sono tempi belli”.

La tua delicatezza è diventata proverbiale: eri piena di attenzioni ed esprimevi il tuo affetto offrendo i piccoli doni che ricevevi, anche il cioccolato quando ne ricevevi in avanzo. Accompagnavi i tuoi piccoli gesti con frasi semplici che svelavano il tuo animo buono e – come amavi sottolineare tu stessa con simpatia – “gentile”. Tra le più frequenti: «Nei miei anni d’autunno aiutami, Signore, ad offrire questa presenza agli altri. Presenza dolce e umile, amabile disponibile, di un cuore che rimane giovane»; e ancora: «colui che vive nella fiducia del Signore, non conosce vecchiaia, né tramonto, ma una perenne giovinezza gli resta in cuore, per cantare le lodi di Dio con gioia e entusiasmo».

Anche se nell’ultimo mese ci siamo pian piano preparate al distacco, le lacrime che scendono sono segno dell’affetto e dell’immensa gratitudine per aver condiviso con te un breve tratto di strada.

Ora che sei nella luce di Dio, affida al suo amore di Padre quanti hai amato: Lui ti ascolterà perché conosce il tuo insistente bussare al suo cuore.

PREGHIERA DEI FEDELI

Fratelli e sorelle, sia che viviamo sia che moriamo, noi siamo del Signore: ce lo ha testimoniato sr. Margherita nei suoi lunghi anni. Rivolgiamo a Dio la nostra preghiera, perché di fronte al mistero della morte, infonda in noi la ferma speranza della risurrezione.

L: Signore della vita ascoltaci!

  1. “Quando verrà il Signore?” chiedeva con insistente desiderio sr. Margherita. Signore tu che conosci i tempi del nascere e del morire: accoglila nel tuo Regno di luce. Preghiamo
  2. “Ho fatto della mia vita un luogo di prodigi e dei miei giorni un tempo di stupore”, diceva con incanto sr. Margherita. Signore ti ringraziamo per averci donato una Figlia di Maria Ausiliatrice così aperta ai tuoi doni da farsi dono per tutti: sii tu il premio da lei desiderato e atteso con fedeltà. Preghiamo
  3. . Signore ti preghiamo per tutti i bimbi e i giovani che hanno avuto sr. Margherita come maestra educandoli ad essere buoni cristiani e onesti cittadini, come voleva don Bosco. Preghiamo
  4. “Ogni giorno è mariano” diceva sr. Margherita, desiderando di morire in un giorno dedicato a Maria. Signore ti ringraziamo d’aver dato al nostro Istituto una Figlia di Maria Ausiliatrice secondo il cuore di tua Madre: fa’ che la testimonianza della sua vita ci aiuti a vivere in fedeltà e gioia la nostra vocazione perché le giovani seguano la tua chiamata. Preghiamo
  5. “Colui che vive nella fiducia nel Signore una perenne giovinezza gli resta nel cuore per cantare le lodi di Dio” affermava sr. Margherita. Signore sr. Margherita viva nella tua pace eterna e concedi a noi di partecipare alla tua Mensa per risorgere con lei alla vita nuova. Preghiamo