Livorno, 11 agosto 2022 – “La ricamatrice di Dio” – Condividiamo il messaggio trasmesso dalla direttrice e della comunità al termine della celebrazione di esequie – Te ne sei andata, “ricamatrice di Dio” dalle mani d’oro, a restituire al Cielo la tua splendida arte! Ho ancora negli occhi i tuoi occhi supplicanti: “Muoio, muoio, aiutatemi, aiutatemi!” e ti abbiamo accompagnato in quest’ultimo tratto difficile della tua vita tenendoti per mano. Ora ti pensiamo libera e felice nel giardino del Paradiso, dove hai incontrato la tua Cesarina, i tuoi genitori, i tuoi cari e tante tue sorelle.

Donna accogliente e buona, salesiana obbediente ed entusiasta, figlia di don Bosco che hai consumato la tua vita per la vita dei bambini e ragazzi.

Direttrice giovanissima qui a Livorno nel quartiere povero di Shangai ti sei fatta molto amare dalla gente con la quale intessevi relazioni semplici e simpatiche. E la gente ti ha voluto bene, tanto che parlava di te anche nei negozi quando sr. Vittorina andava a far spesa. Era il tuo stile. Lo hai portato ovunque, rivelando, a chi incontravi, che eri una salesiana felice.

Eppure non nascondevi alle ragazze orientate a scegliere la tua vita che la vita religiosa è bella, ma anche molto impegnativa. Dietro al sorriso c’è sempre la fatica di restare fedeli a Dio anche quando l’obbedienza ti chiede cose che ti sembrano impossibili. Lo raccontavi a tutti: “Arrivata a San Macario, il parroco mi ha presentato alla gente come maestra di musica, sebbene sapessi strimpellare due note a malapena, e musicista in parrocchia sono diventata! Come ricamatrice, sebbene avessi lavorato sempre in maglieria e ho imparato a ricamare!”.

Ma dietro la tua determinazione nel donarti, c’è sempre stata una certezza: “Il Signore non mi ha mai lasciata sola!”. E tu andavi avanti senza farti sconti. Donna intelligente, laboriosa, sportiva!

Sì sportiva per “dovere”, essendo stata la maestra di Federico Bernardeschi, giocatore della Juve. Seguivi con molto interesse anche le vicende della società di ogni epoca che si è sfogliata nella tua lunga vita, dando alla tua preghiera lo spessore di una supplica di fronte alle tragedie della storia o di una lode per quanto faceva gioire il tuo cuore.

Poi quelle mani mai ferme per confezionare stupendi lavori di ricamo e di chiacchierino da presentare alle superiore, ai tuoi famigliari, come dono al personale. Dicevi. “Non voglio perdere tempo per contribuire ad aiutare la mia comunità!”.

Donna vera, diretta, due virtù bellissime che ci hanno permesso di conoscerti nella tua autenticità, insegnandoci che non si ha niente da perdere quando il nostro pensare e dire è “sì se è sì; no se è no”!

Donna essenziale che sapeva apprezzare e ringraziare: “Non possiamo lamentarci, abbiamo tutto! Siamo servite da un bravo personale. Le signore ci aiutano tanto e ci vogliono bene, l’infermiera è molto preparata e sr. Giuseppina vuole il mio bene e mi aiuta tantissimo!”.

E io ora, sr. Brunetta, a nome tuo e di tutta la comunità ringrazio tutti e ti chiedo di far scendere su di noi, sui tuoi cari, sul personale e su quanti hai conosciuto uno splendido ricamo di benedizione e di grazie!

Ciao, sr. Brunetta, capolavoro di Dio!