Bibbiano, 21 marzo 2018 – «È finito tutto!» disse Antonino Caponnetto il 19 luglio 1992 stringendo le mani del giornalista che lo intervistava il giorno della strage di via d'Amelio in cui perse la vita il suo collega e amico Paolo Borsellino. Sembrava che la Mafia avesse vinto ma invece furono i giovani di Palermo a dargli coraggio, che si radunarono dopo pochi minuti in piazza del tribunale. Gli si strinsero attorno con rabbia, con dolore, con determinazione, con fiducia, con speranza. E allora capì quanto aveva sbagliato nel pronunciare quelle parole.
Oggi, nella giornata della memoria delle vittime di Mafia, si è concluso al Ciofs FP un percorso di un mese in cui i nostri allievi hanno approfondito le storie delle vittime di mafia e di chi lotta per il bene dello stato e di tutto il popolo. Ogni classe ha oggi piantato un piccolo albero, dedicato a una vittima in particolare che i ragazzi hanno scelto quale esempio di vita bella e spesa per tutti.
“Il bene è un seme” – ci ha ricordato oggi la nostra Paola Tognoni, vicesindaco del Comune di Bibbiano – “che non solo va piantato come avete fatto con questi alberi, ma va curato, nutrito. Voi siete ragazzi e forse vivete momenti di subbuglio, confusione, ci sono contraddizioni, c'è un po' di male ma anche tanto bene. Ecco, già adesso potete decidere quale parte di voi volete nutrire e chi volete diventare per voi e la società.