Il centro oggi non porta più il nome del Santo dei giovani, ma ha assunto quello più istituzionale di Ciofs-FP/ER (che sta per Centro Italiano opere femminili salesiane – Formazione Professionale/Emilia Romagna) per potersi interfacciare con enti e istituzioni pubbliche. Per comprendere la valenza di questo luogo dobbiamo fare un ulteriore passo indietro nel 1853, quando, Don Bosco, nei locali del suo oratorio a Torino, fonda i primi laboratori artigiani di calzoleria e sartoria, con l’obiettivo di creare un luogo dove i giovani garzoni potessero imparare un mestiere respirando l’aria buona dell’oratorio evitando i malcostumi delle botteghe dell’epoca. Per Don Bosco era infatti centrale che i ragazzi, non solo imparassero un mestiere al meglio delle proprie possibilità per diventare autonomi, mantenere la propria famiglia e non essere sfruttati, ma che avessero l’opportunità di diventare adulti in modo armonico, curando la loro crescita umana e spirituale, in un contesto dove potevano sperimentare il sentirsi voluti bene. “Buoni Cristiani e Onesti Cittadini, un giorno felici abitatori del cielo” è uno dei motti più conosciuti di Don Bosco e anche a Bibbiano quasi 100 anni fa si è provato a dare corpo a queste parole attraverso la formazione professionale.

Le suore salesiane si sono prodigate per offrire fin da subito una proposta formativa di buon livello, adattandosi alle richieste dei tempi. I primi tempi naturalmente i corsi erano rivolti alle sole ragazze e legate alle professioni di cura o agricole, come voleva la tradizione, poi con il passare del tempo e di una lettura delle richieste del mercato del lavoro si è passati a corsi di dattilografia, segreteria d’azienda, fino ad arrivare ai giorni nostri con un’offerta formativa molto ampia, rivolta a uomini e donne, giovani e adulti. Il fine di Ciofs FP/ER è però sempre lo stesso dei primi tempi: offrire a tutti i corsisti un luogo in cui poter crescere come persone.

Il leit-motiv che guida tutte le progettazioni didattiche è il sistema preventivo di Don Bosco, “metodo” (se si può definire così) che vede ogni persona come portatore di bisogni spirituali, affettivi e dell’esigenza di mettere a frutto i propri talenti nel modo migliore. Per questo in tutti questi anni di attività, le Figlie di Maria Ausiliatrice, anche grazie a collaboratori laici, hanno cercato di sperimentare novità formative per aumentare l’efficacia nell’apprendimento e mettere nelle condizioni i propri allievi di giocarsi nel migliore dei modi nel mercato del lavoro. Questa necessità era già chiara in Don Bosco che, quando ha aperto il laboratorio formativo di tipografia a Torino, si è dotato da subito delle migliori macchine sul mercato affinché i suoi ragazzi potessero imparare su di esse. Questa tipografia è poi diventata una tra le più importanti del Regno d’Italia e ha edito moltissimi testi, tra cui le famose “Letture Cattoliche”, lavorando con profitto fino ai giorni nostri.

Per questo, anche in un paese periferico come Bibbiano, le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno investito in nuovi metodi: negli anni passati è stato aperto uno dei primissimi laboratori di simulazione d’impresa della regione (oggi il metodo si è diffuso anche in molte facoltà universitarie economiche), in cui gli allievi sperimentano tutte le attività amministrative di un’impresa e per questo arrivare più preparati al momento di inserimento in un’azienda reale.

Oggi, per rispondere ai bisogni formativi che esulano dalla sola formazione professionale intesa in senso stretto, Ciofs FP/ER sta sperimentando l’impresa formativa, cioè un luogo di formazione che ha la peculiarità di interfacciarsi con clienti reali, per dare la possibilità agli allievi di formarsi in un contesto il più possibile vicino alla realtà lavorativa, apprendendo, a fianco delle competenze professionali, quelle più relazionali che permettono di inserirsi in azienda in modo positivo. Naturalmente, come ai tempi di don Bosco, tutto questo non nasce dal lavoro di un singolo, ma grazie al sostegno di tutta la comunità (imprenditori, pubblica amministrazione…) che crede ancora oggi nella formazione intesa come formazione umana in senso lato, a loro va tutto il nostro Grazie!      Lorenza Felici – www.ciofsre.org