L’itinerario quaresimale deve essere un periodo nel quale i bambini sperimentino l’importanza e la gioia della preparazione. Vogliamo sottolineare il fatto che associamo la parola «gioia» al periodo quaresimale: impariamo tutti, noi adulti per primi, a capire che il sacrificio non deve essere vissuto in una sterile tristezza, ma deve essere il preludio alla gioia pasquale. Il chicco di grano muore, ed è grazie a questo sacrificio che porta frutto.

Ecco piccole attività che si potrebbero proporre in famiglia per questo tempo così importante per la vita cristiana.

L’albero della Pasqua: ogni mattina all’inizio della giornata il piccolo estrarrà da un contenitore un bigliettino sul quale è trascritto uno degli impegni precedentemente individuati dai genitori. Alla fine della giornata si farà un piccolo resoconto: insieme ai genitori il bambino proverà a ricordare le situazioni e i momenti nei quali è riuscito a portare a termine il proprio impegno quotidiano. Il bigliettino dell’impegno potrà a questo punto essere decorato secondo la fantasia del bambino e potrà ornare un ramo che, inizialmente spoglio, si arricchirà via via dei nostri impegni colorati. L’albero della Pasqua sarà un buon momento per il dialogo familiare in cui riscoprire i riflessi della luce della fede nella propria giornata. Al termine della quaresima, prima della festa di Pasqua, vi sono le celebrazioni del triduo pasquale: sono celebrazioni chiaramente molto impegnative specie per i bambini più piccoli; il suggerimento è quello di cercare di coinvolgere i bambini in attività che possano trasmettere il racconto degli eventi in una maniera per loro adatta e coinvolgente.

La lavanda dei piedi: magari i bambini più grandi possono anche accompagnare i genitori alla Messa in Coena Domini; per i più piccoli sarà importante raccontare l’episodio, anche attraverso l’utilizzo concreto della brocca, dell’acqua e dell’asciugamano. Gesù ci ha preceduto nell’idea di utilizzare un segno per veicolare un messaggio! Si può quindi raccontare come Gesù abbia utilizzato questo simbolo per invitare i suoi discepoli all’amore fraterno ed incondizionato.

I sassi racconta-storie: i genitori assieme al bambino dipinge su piccoli sassi di forma piatta alcuni dei principali simboli della Passione (gallo, palma, denari, pane e vino, dadi, croci, tomba aperta): in base al sasso che il bambino estrae, racconta quel frammento di storia. Una semplice modalità utile per consolidare il racconto nella memoria. Ancora una volta, in un fruttuoso scambio pedagogico, il racconto potrebbe partire dal bambino più piccolo ed essere arricchito di particolari dai fratelli maggiori.

Il «giardino della Risurrezione»: all’interno di un sottovaso abbastanza grande posizioneremo un vasetto di plastica in senso orizzontale; ricopriremo tutto con terriccio, creando una parte pianeggiante di fronte all’apertura del vaso e una montagnetta che lo ricopra del tutto. All’inizio della settimana santa semineremo sementi in grado di germogliare in pochi giorni. Il venerdì santo posizioneremo sulla nostra montagnetta tre piccole croci precedentemente costruite con il bambino e porremo una pietra a chiudere l’apertura della grotta. La domenica di Pasqua i semi saranno germogliati e il nostro giardino sarà completamente verde sulla croce centrale sarà comparso un piccolo telo bianco e la grotta sarà aperta e vuota. Il «giardino della Risurrezione» farà nascere nel bambino delle domande che i genitori possono sfruttare per ricordare i momenti salienti della passione e risurrezione: perché tre croci? Perché una grotta? Perché la pietra? Perché spostiamo la pietra?

Il compito primario dei genitori è aiutare i propri figli a trovare la felicità; per un cristiano la vera gioia risiede nell’incontro con Cristo quindi i genitori cristiani non possono che accompagnare i propri figli verso questo incontro, unica fonte di gioia vera.