Ecco le sue parole: «Più volte avete chiesto il perché della nostra partenza esprimendovi “non è giusto”; non c’è risposta se non quella di inserirsi nel clima di una grande famiglia che cerca di guardare con gli occhi del cuore ogni suo membro, ma abbracciando con lo sguardo tutti. Voi genitori avete l’esperienza dei figli, credo vi sia possibile capire ciò che vi sto dicendo: ognuno è unico, ognuno è amato, ognuno ha un posto particolare nel vostro cuore e siete disposti a tutto per il bene di ciascuno. Ebbene la nostra consacrazione al Signore è per il Regno, il nostro “eccomi”, a imitazione del “Sì” di Maria, è aperto a qualunque necessità e in qualunque luogo. Abbiamo sempre creduto che sia importante la “semina”, per il raccolto i tempi possono essere diversi, ma sempre aperti al futuro. Ecco ora io, a nome della nostra Ispettrice Sr. Carla che ha seguito personalmente il passaggio, so di poter consegnare con fiducia al Presidente della Cooperativa il SOLCO, Antonio Buzzi, il “timone” della nostra/vostra bellissima scuola cattolica salesiana. Siete vicini al mare penso sappiate che qualunque nave affronta sicura l’oceano (e rende felici coloro che vivono una vacanza in crociera) se c’è la collaborazione corresponsabile di tutto l’equipaggio… allora tirate voi la conclusione: ognuno, secondo il proprio ruolo, è responsabile, nella continuità, della buona navigazione educativa-formativa-salesiana della scuola “Maria Ausiliatrice” in Lugo. Vorrei iniziare dal lontano passato, perché chi “eredita” (non sto parlando di eredità materiali) desidera conoscere chi e quali passi sono stati fatti per arrivare fin all’attuale momento… le radici, se sono ben radicate, portano linfa e vigore a tutto l’albero.

Dalla Cronistoria dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice anno 1861. La giovane Maria Mazzarello, la confondatrice con don Bosco del nostro Istituto, curando gli zii e i cugini tutti colpiti dal tifo, si trasferì dai parenti per assisterli, ma fu poi colpita dallo stesso male. Fu in punto di morte, ma pian piano riuscì a guarire senza però recuperare le sue forze fisiche e non poté più lavorare nei campi. Un giorno passando per Borgoalto, a Mornese, le parve di vedersi di fronte un gran caseggiato con l’apparenza esteriore di un collegio di numerose giovanette. Si fermò a guardare piena di stupore e disse fra sé “Qui non c’è mai stato questo palazzo, cosa succede?” allora sentì come una voce “A te le affido”. Abituata a padroneggiarsi Maria si allontanò di là e procurò di non ripensarci. Ma la visione, sempre presente, le fece capire la sua vocazione: aiutare le fanciulle a imparare il lavoro di sarta per riunirle, educarle e aiutarle a crescere nella fede. “A te le affido” è stata la parola chiave della sua vocazione-missione.

Dal documento storico “la Cronaca della casa di Lugo”. L’anno del Signore 1890, regnante il Sommo Pontefice Leone XIII e il Re Umberto I si apriva in Lugo di Romagna, sotto la Diocesi di Imola vivente il Vescovo Mons. Luigi Tesorieri, una casa a beneficio di povere giovanette abbandonate e pericolanti. La marchesa Maria Spreti Ved. Borea, fu quella che chiamò le Suore di Maria Ausiliatrice, le quali vennero in quattro il 25 febbraio 1890, accompagnate dalla stessa Madre Generale suor Caterina Daghero, succeduta a Madre Maria Mazzarello, fondatrice dell’istituto e proclamata “santa”. Le quattro suore sono: suor Giulia Girardi, come Direttrice, suor Maddalena Rampone, suor Teresina Gallina e suor Amalia Coldon. Si prepara la casa e il 25 marzo 1890 vengono accolte le prime tre bambine… La casa prende il nome di “Istituto S. Gaetano”; è sostenuta finanziariamente dalla marchesa fondatrice e le Convenzioni, stese regolarmente nel 1890, portano la firma della Marchesa e di Don Michele Rua, primo successore di don Bosco, oggi “beato”. Egli veniva a Lugo per confortare le Suore giunte da poco, a porre il “Sigillo del Carisma” alla nuova opera. L’opera Salesiana non è sorta dal nulla, Lugo era nota a don Bosco in quanto lì si era costituito un gruppo di “Cooperatori Salesiani”, fra i quali molti sacerdoti che avevano con lui intensa corrispondenza e che auspicavano di poter avere, in particolare, un collegio salesiano maschile… È da tener presente che don Bosco aveva accolto i fratelli Vespignani, Giuseppe ed Ernesto, lughesi, inviati da don Carlo Cavina per apprendere il “metodo salesiano”. Questi non tornarono più a Lugo e divennero due colonne dell’Opera Salesiana nelle missioni dell’America Latina. Con la morte della benemerita Marchesa Maria Spreti, avvenuta il 10 dicembre 1915, la Casa, nell’attuale via Matteotti, passa in eredità alle Figlie di Maria Ausiliatrice e da “conservatorio” si trasforma in “educandato”. All’internato si aggiungono gradualmente la scuola materna, elementare e quella complementare, la scuola di lavoro; in più l’Unione Exallieve, l’Oratorio festivo e i catechismi parrocchiali, lo sport…”. Un avvenimento importante per la collaborazione con la Parrocchia S. Gabriele Arcangelo, di cui noi facciamo parte, è l’erezione di questa che venne affidata il 16 ottobre 1982 al Parroco don Gianfranco Villa ed ora al Parroco don Francesco Commissari. Rileggendo gli inizi di quest’ultimo documento ho colto una particolarità che può sembrare molto insignificante, ma siccome credo nel tracciato divino della storia (se c’è il desiderio di accoglierlo e affrontarlo), mi sembra possa essere di aiuto per mettere in sintonia vitale il presente: quattro suore iniziano, a Lugo, l’Opera educativa salesiana accompagnate dalla Madre Generale e dal primo Successore di don Bosco; quattro suore terminano la loro presenza all’interno dell’Opera mantenendo la loro vicinanza con l’offerta del distacco, la preghiera e con il cuore; quattro suore iniziano a tracciare il solco per la semina in Lugo; quattro suore consegnano il lavoro svolto per 129 anni alla Cooperativa SOLCO (il cui nome è molto significativo e in linea con le nostre origini lughesi) per continuare a seminare con cura: educazione, formazione cristiana e cultura con spirito salesiano. Se considero le parole, che accompagnarono Maria nella visione del collegio a Mornese, “A te le affido”, che segnano il nostro cammino quotidiano accanto ai bambini, ragazzi, giovani, genitori e collaboratori, credo di poter dire: le quattro suore degli inizi e quelle della consegna si fidano di voi genitori, di voi nuovi gestori educatori, di voi autorità che siete stati presenti anche nei momenti più difficili, di voi parrocchiani e di tutti coloro che ci hanno e ci vogliono bene. Don Bosco e Maria Ausiliatrice che hanno accompagnato quest’opera per 129 anni continueranno a benedirla, a farla crescere se manifesteremo concretamente: stima vicendevole, rispetto dei ruoli, collaborazione e “passaparola” positiva e costruttrice. Tutte le suore che dal 1890 al 2019 hanno cercato di seminare nel solco lughese, creeranno una rete di preghiera che raggiungerà ciascuno di voi senza distinzioni. Qualcuno può pensare: tutto qui? Sì, questo mio incontro vuol essere un saluto semplice, ma vero e sentito, una richiesta di corresponsabilità a tutti voi perché il compito educativo salesiano possa continuare in Lugo come è successo in altri luoghi “lasciati in eredità” dalle Figlie di Maria Ausiliatrice ai laici che hanno creduto, amato e continuano tutt’ora a sostenere e ad amare l’opera. Un grazie di cuore a ciascuno, ma soprattutto vi dono la mia preghiera e quella delle mie sorelle perché le vostre famiglie siano “focolai di amore, di fedeltà all’impegno educativo nei confronti dei vostri figli” e… perché non dimentichiate di alimentare la vostra vita di fede aprendovi all’Amore per essere testimoni di fraternità e di solidarietà nell’oggi. Grazie. Ora consegno a ciascuna famiglia un ricordo: si tratta del logo della nostra/vostra scuola con le parole: “A te affido l’opera” nel retro c’è il promemoria per continuare a mantenere la linfa vitale al famoso albero piantato il 25 febbraio 1890 a Lugo”.

6 giugno 2019: Il settimanale diocesano “Il nuovo Diario Messaggero” mette a carattere cubitale in prima pagina il titolo: “Le salesiane di Don Bosco lasciano Lugo”, l’articolo a più colonne racconta un po’ la storia delle Figlie di Maria Ausiliatrice e ringrazia a nome della cittadinanza per il loro prezioso contributo nell’educazione dei giovani. Don Gianfranco Villa, il Parroco dell’allora nascente Parrocchia San Gabriele, si esprime così: “Sarebbe troppo lungo ricordare tutte le suore che in questi anni hanno collaborato alla crescita della Parrocchia; silenziose, indispensabili e autentiche missionarie. Grazie per la grande opera di fede prestata nella città”. L’articolo continua: “oggi le Figlie di Maria Ausiliatrice ci passano il testimone saremo noi a mantenere e affermare il carisma salesiano come stile di vita in tutti gli ambienti possibili per rendere i giovani protagonisti della propria vita e non spettatori”.

14 giugno 2019: Da giorni sono apparsi nelle parrocchie e nella nostra scuola dei poster per invitare la cittadinanza a ringraziare le Figlie di Maria Ausiliatrice per il dono del loro servizio educativo. Con la presenza dell’Ispettrice suor Carla Castellino, nella Parrocchia di San Gabriele alle ore 20.45 si celebra la Messa di Ringraziamento presieduta dal Vicario del Vescovo Don Andrea Querzé, concelebrano Don Mino Gritti, direttore salesiano di Ravenna, Don Piergiorgio Placci, direttore salesiano di Forlì, i parroci e i sacerdoti della città. La chiesa è colma di persone che hanno sperimentato l’accoglienza, l’accompagnamento, la formazione con la dedizione semplice, cordiale tutta salesiana. Tutto ciò fa cogliere lo spirito di famiglia presente in tutti i 129 anni di presenza in Lugo accanto alle famiglie, ai bambini, ai ragazzi, ai giovani e agli exallievi/e. Nell’omelia, tenuta dal salesiano Don Mino, viene sottolineata la dedizione instancabile delle “amate suore” che non hanno risparmiato né fatiche, né età, pur di stare accanto a tutti con maternità, competenza e notevole senso di testimonianza evangelica. Più volte e con forza invita tutti a trasformare il “GRAZIE” nell’impegno di mantener vivo il carisma salesiano nella scuola e ovunque nel territorio lughese. Alla fine della celebrazione Eucaristica si consegna alle quattro suore, suor Fernanda, suor Cesarina, suor Franca e suor Teresa una maiolica che raffigura la Madonna del Molino che si trova nel Santuario a lei dedicato con la dedica: “La Città di Lugo riconoscente per il generoso e amorevole servizio”. Segue un rinfresco accompagnato da un video di testimoni che comunicano le loro significative esperienze vissute nella nostra scuola, nell’oratorio, nello sport, sia di Via Matteotti, sia di Via Torres. Si susseguono i ringraziamenti da parte delle autorità civili, politiche, religiose e di amici che sottolineano l’espressione: “con le suore mi sentivo di casa”. Le quattro suore, cariche di piccoli segni concreti di riconoscenza, ma soprattutto di espressioni di gratitudine, rientrano in casa lodando il Signore e, mettendosi in rete con le sorelle che le hanno precedute, chiedono a don Bosco, a Maria Ausiliatrice e a Madre Mazzarello di mantenere la loro protezione su questa opera per accompagnare i responsabili della Cooperativa, i bambini, ragazzi, giovani e famiglie nell’impegno educativo, formativo, cristiano e salesiano.