Se vogliamo perciò lavorare con efficacia per il futuro della Congregazione, dobbiamo ridare a Maria il posto che le spetta nel nostro carisma e metterci filialmente alla sua scuola.

Il Rettor Maggiore don Egidio Viganò ci ricorda che la devozione a Maria Ausiliatrice è un fattore integrante della nostra vita salesiana nella Chiesa, “perché entra a far parte della sua totalità. Non avrebbe senso, anzi sarebbe deleterio, tentare di separare la nostra spiritualità dalla devozione a Maria Ausiliatrice, così come non si può isolare, perché sarebbe assurdo, don Bosco dalla Madonna. La devozione a Maria Ausiliatrice è un elemento imprescindibile del nostro carisma…Senza una sana vitalità della dimensione mariana la nostra spiritualità ne risentirebbe in vigore e fecondità” (E. Viganò, Maria rinnova la famiglia salesiana di Don Bosco, 28-29).

Queste autorevoli affermazioni ci portano a concludere che per essere se stesso il nostro Istituto dev’essere mariano e ogni Figlia di Maria Ausiliatrice per essere se stessa deve essere mariana. Spesso ci fermiamo alla penosa considerazione del calo delle vocazioni e ci domandiamo: perché ieri e non più oggi tanta fioritura? Lasciamo da parte le cause che non dipendono da noi e facciamoci una domanda: C’è ancora oggi in tutte le nostre comunità quel clima mariano che favorì ieri e favorisce, grazie a Dio, ancora oggi in vari ambienti, lo sbocciare di ferventi vocazioni? Siamo ancora sulla linea mariana di don Bosco?

La cura delle vocazioni è stata nel nostro santo Fondatore una delle espressioni più efficaci della sua devozione mariana. Don Bosco viveva di fatto il motto di Giovanni Paolo II: Totus tuus, Maria. Non faceva nulla senza Maria: viveva di Maria, respirava Maria. I Salesiani, i giovani nell’oratorio di Valdocco erano avvolti in un clima mariano che li pervadeva tutti: sentivano la Madonna veramente una persona viva in mezzo a loro e si rivolgevano a Lei come a una mamma nei loro bisogni materiali e spirituali. Guardando a Lei non solo fuggivano il peccato, ma si consacravano interamente al suo Cuore purissimo, donandole tutto: corpo e anima, vita e morte. Questa consacrazione è la radice da cui germinarono, si svilupparono e maturarono numerose e intrepide vocazioni.

Per riflettere e pregare:

  • Quali scelte concrete esprimono l’identità mariana della mia comunità/opera educativa?
  • Sono attenta a cogliere e accompagnare maternamente i germi vocazionali nelle giovani e nei giovani che incontro?
  • Esercizio spirituale: ripercorro in un colloquio con Maria la mia storia vocazionale. Quali difficoltà ho incontrato nella mia relazione con lei? Che cosa mi ha aiutato a superarle? Come posso aiutare le mie sorelle, i giovani, i laici a crescere sempre più nella fiducia in Maria? Prendo l’abitudine di affidare esplicitamente a Lei i giovani, le sorelle e tutti coloro che sono affidati alle mie cure educative e pastorali.

Maria Ausiliatrice, con la tua presenza tra noi, aiutaci a vivere nelle nostre Case quel clima di paradiso proprio di Valdocco e di Mornese, che ha aperto il cuore di tanti giovani all’amore del Padre, trasformandoli in entusiasti apostoli e apostole, in sapienti educatrici ed educatori. Amen.

Proposta di Novena a Maria Ausiliatrice