La mamma era una donna innovativa nelle sue azioni e nei suoi discorsi; fu un modello per lei specialmente per la donazione generosa e soldale. L'intero ambiente familiare favorì la maturazione della fede e questa si rafforzò dopo la perdita dei genitori, quando lei era appena preadolescente in un misterioso intreccio di morte e di fecondità. Gli incontri con le prime FMA a Essen Borbeck trovarono in Antonietta un cuore aperto e in lei si risvegliò il desiderio di consegnare la vita a Dio completamente. Le suore, con il loro stile di vita gioioso e contagioso, le mostrarono come servire il Signore prendendosi cura delle ragazze da educare.

La domanda posta durante un gioco certamente contribuì ad accendere in lei l’ideale di testimoniare la fede in terre lontane. Gli anni che trascorse nell'oratorio delle FMA furono importanti e decisivi per lei. In quell’ambiente trovò pure il prezioso dono della relazione amichevole con la superiora della comunità, come la stessa suor Antonietta scrisse: «... ci sentivamo come amiche». Si sentiva dunque veramente accompagnata nel suo cammino di discernimento del progetto di Dio sulla loro vita.

Suor Antonietta partì come missionaria per l’America Latina, dove visse per oltre 68 anni e morì ultra centenaria, arricchita dalle esperienze dei primi decenni della sua vita. La sua caratteristica attitudine materna, la sua predilezione per i poveri e per la salvezza del mondo, l’amore ardente a Gesù, la chiamata ad essere trasparenza di Maria Ausiliatrice per essere dovunque la sua mano benedicente, tutto ciò aveva trovato basi sicure negli anni dell’adolescenza e giovinezza.

Continua a leggere…