I ragazzi italiani sono quello che sono i loro genitori, l’ascensore sociale è bloccato così come la società. I giovani che si laureano sono figli di laureati, i diplomati che escono dai licei sono figli di diplomati. Mentre i figli di coloro che non possiedono un titolo di studio sono orientati ai percorsi professionali o tecnici.

Il numero dei giovani laureati in Italia è tra i più bassi. Studiare non paga, non solo perché l’ascensore sociale è bloccato, ma anche perché il lavoro è difficile da trovare e non è neppure correttamente remunerato. In molti casi il compenso di un diplomato è pari a quello del laureato.

Se ci si ferma alle analisi si ha un senso di sconforto, di blocco. E allora che fare? Per evitare di ritrovarsi di fronte alla generazione degli inattivi è necessario ricominciare con gli adolescenti, cambiando prospettiva e soprattutto cambiando domande.

Il primo passo che la generazione adulta potrebbe fare è passare dall’insegnamento alla ricerca.

Il secondo cambiare domande da “che problemi hai” a “quali sono le tue aspirazioni, desideri”. Ricominciare a prefigurare un futuro possibile ritornando a parlare di coraggio e di speranza, nutrire le aspirazioni con una cultura viva: arte, poesia, musica.

Prefigurare un futuro che aiuti a superare il presente. Un futuro non solo per me, ma un futuro collettivo: “In che città desideri abitare?”.

Il terzo passo far sperimentare il cambiamento far vedere che è possibile fare qualcosa.

Un esempio? È diventato globale il "Friday For Future", il movimento lanciato da una ragazzina svedese di 15 anni, Greta Thunberg, che da mesi, ogni venerdì, salta la scuola e si piazza con un cartello davanti al Parlamento del suo Paese.

È lì a dire che c'è un'emergenza mondiale: il cambiamento climatico in atto. E che c'è davvero poco tempo per invertire la rotta. Giorno dopo giorno, la sua protesta è diventata virale, contagiando gli studenti e i suoi coetanei in tutto il mondo. Il prossimo 15 marzo anche molti studenti italiani si uniranno alla marcia globale per il clima.