A Massa e Cozzile, per esempio, un tempo era assai sentita la memoria liturgica dei santi Francesco di Sales e Giovanna Francesca di Chantal. Questi due grandi anime furono i fondatori ei protettori dell’Ordine della Visitazione, presente pure nell’antico borgo medievale massese dal 1714 al 1980. Ancora oggi siamo in numerosi a ricordare l‘omaggio orante ai santi Francesco di Sales e Giovanna Francesca di Chantal.

Nella parrocchia di Chiesina Uzzanese, invece, da tanti anni ormai, si celebra puntualmente la memoria di san Giovanni Bosco. La devozione a questo grande santo, va ricercata nell‘azione educativa e formativa esercitata dalle suore salesiane, meglio conosciute come «Figlie di Maria Ausiliatrice», che svolsero, fino a qualche anno fa, in questa vasta comunità parrocchiale.

A Chiesina Uzzanese, infatti, queste religiose hanno operato per vari decenni ispirandosi alla pedagogia di san Giovanni Bosco specialmente all’interno dell’asilo parrocchiale. Attualmente, nonostante che le religiose salesiane non siano più presenti, l’asilo parrocchiale continua ad ispirarsi ai criteri educativi tanto cari a san Giovanni Bosco.

Giovedì 31 gennaio scorso, alle ore 18,30, nella chiesa Parrocchiale di Santa Maria della Neve di Chiesina Uzzanese, con una Messa solenne, presieduta da don Emilio Citti dell’arcidiocesi di Lucca, è stato festeggiato san Giovanni Bosco. Giorno importante per questa comunità che si è riunita in modo massiccio nella sua chiesa, dove ancora oggi è palpabile il vuoto lasciato dal suo amato parroco don Romano Gori, scomparso il 24 ottobre dello scorso anno.

Don Emilio Citti, sacerdote ben conosciuto e apprezzato anche nella nostra diocesi, al termine del Vangelo ha esordito nell’evidenziare il ruolo e la funzione determinate che ha avuto la madre di san Giovanni Bosco, Margherita Occhiena, nella formazione cattolica di questo santo straordinario e conosciuto in quasi tutto il mondo. È stata la mamma, oggi venerabile, con il suo esempio lampante lo strumento misterioso del quale Dio si è servito per l’educazione e la santificazione di Giovanni Bosco.

È sempre stata la stessa mamma ad infondergli la devozione alla Vergine Maria. Si racconta che quest’ultima, in un sogno, invitava san Giovanni Bosco, ancora bambino, a dedicarsi alla cura dei giovani: «Io ti darò la Maestra, senza della quale ogni scienza è stoltezza. Io sono colei che tua madre ti insegnò a salutare tre volte al giorno» (con la recita dell’Angelus).

Grande e convinta fu sempre la devozione di san Giovanni Bosco alla Madre di Dio, invocata col titolo di Ausiliatrice». In realtà, era solito esortare giovani e fedeli ad affidarsi a lei, dicendo: «Confidate in Maria Ausiliatrice e vedrete che cosa sono i miracoli: la Madonna ci vuole troppo bene».

Don Citti, proseguendo, ha tratteggiato in modo splendido la figura di san Giovanni Bosco, fondatore delle congregazioni salesiane e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Infatti, nel corso della sua omelia ha messo in luce i tratti più significativi di questo santo, figlio della terra piemontese, con accenti edificanti e offrendo spunti riflessivi.

Riscontriamo in questo protagonista indiscusso del XIX secolo, un percorso chiaro e tangibile di coerenza e fedeltà alla Parola di Dio. La sua vita ci consegna pagine di Vangelo vissuto a favore dei giovani, soprattutto poveri, abbandonati e bisognosi, nei quali si conforma il volto del Cristo: «Qualunque cosa avete fatto ai più piccoli, lo avete fatto a me» (Mt 25,40). Anche le “Memorie dell’Oratorio” da lui stesso redatte, rivelano la sua fede granitica e la sua proposta spirituale che spesso traeva linfa e sostegno dai principi ascetici di san Francesco di Sales. Sono appropriate le parole espresse da san Giovanni XXIII che definì san Giovanni Bosco «un poema di grazia e di apostolato».

Con don Emilio Citti hanno concelebrato don Giampaolo Berrettini e don Bernardino Varga, rispettivamente parroci di Borgo a Buggiano e Traversagna. Il servizio liturgico è stato curato dal ministrante Carlo Baglioni, mentre Riccardo Pippi ha accompagnato la Messa con il suono organo.

Al termine della Celebrazione Eucaristica, nei locali parrocchiali si sono tenuti momenti di fraterna convivialità.