Durante l’arco della giornata abbiamo visitato la casa natia della santa, dove abbiamo approfondito la vita di Maria Domenica: come sia riuscita, in silenzio e umilmente, a donare tutta se stessa a Dio e agli altri, come abbia affrontato con coraggio momenti di debolezza ad esempio il periodo di malattia che ha segnato la sua vita, mettendo in discussione tutte le sue certezze, trovando la forza di affidarsi e capire quale fosse il progetto di Dio su di lei.

Una tappa fondamentale è stato il Museo Missionario che ci ha aiutato a capire come il carisma di Madre Mazzarello si sia diffuso nel mondo grazie a 6 giovani, di cui due ragazze di 17 anni, che si sono imbarcate da Genova verso un luogo a loro sconosciuto, sicure che, con la fede e tenendo viva la loro relazione personale con Gesù, avrebbero potuto far fronte a qualsiasi situazione. Successivamente ci siamo recati al collegio, destinato alle figlie di Maria Ausiliatrice da don Bosco per permettere alle suore di vivere in comunità, accogliendo le ragazze emarginate dal paese e insegnando loro a cucire.

Nonostante la divisione in gruppi abbiamo potuto condividere il pranzo e la Messa, cantando tutti insieme e intonando come canto finale “Oltre quella finestra”: testo scritto da alcune ragazze dell’Ispettoria ILS per ricordare a tutti quanto Maria Domenica, guardando dalla finestrella della Valponasca, si sentisse chiamata a portare l’amore infinito di Gesù a coloro che le stavano intorno.

Al termine di questa giornata, stanchi ma con la voglia di raccontare nei nostri oratori la storia di Madre Mazzarello, non possiamo non pensare come una donna così determinata, energica e innamorata di Dio, possa essere un grande esempio per tutti di come ESSERE UNA MISSIONE PER LA VITA DEGLI ALTRI!     Chiara Perata, Varazze

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