Pasqua di Padre Bruno. La nostra vita è segnata da passaggi, dal mistero di Dio a questo mondo, dal ventre della madre a questa luce, dall’infanzia all‘adolescenza, gioventù, fase adulta, vecchiaia... Con i segni del Battesimo, Cresima, Eucaristia... Vivendo e condividendo in tanti luoghi e con tante persone. Cosi é stata la vita del nostro fratello Padre Bruno. Oggi celebriamo il tuo passaggio verso Colui di cui tanto hai parlato e servito in questo mondo, La nostra gratitudine a questo caro prete, specialmente per la vita e la missione nella nostra diocesi e nel Maranhao! Dio sia la consolazione e il conforto della tua famiglia in questo momento, immersa nel mistero del dolore e della sofferenza! Per noi cristiani, soltanto la fede in Dio ci consola, perché è la fede che ci rivela che la morte è vinta dalla resurrezione e che la vita continua nel mistero dell’eternita.” (Pe. Eliel Venancio)

Un grande Uomo che se n’è andato. Il mondo è oggi un posto migliore perché tu sei esistito e lo hai reso più bello, amichevole leale nei confronti di coloro che hai incrociato nella tua vita. Oggi il tuo cuore non batte più in questo mondo, ma sarai per sempre ricordato come un grande uomo. È stato un privilegio incontrare una persona meravigliosa come te. Tu eri semplicemente l’essere umano più onesto e leale che abbiamo mai conosciuto. E puoi essere certo che non sara mai dimenticato, perché persone come te finiscono per diventare immortali. Riposa in pace e se puoi, sentiti orgoglioso del buono di tutti gli insegnamenti preziosi che hai lasciato a cosi tante persone.” (Comunità Nossa Senhora Aparecida, Padre Joao Timoteo)

“Al nostro caro ed eterno amico Padre Bruno Bortolaso. Costa molto dover rinunciare a qualcuno cosi speciale e lasciare che le nostre vite si separino per sempre. Sono stati molti anni di convivenza, apprendimento e reciprocità. Un padre, un amico, una persona con un Cuore enorme. Famiglia? Si, e rimarrai sempre parte della nostra famiglia. E cosi strano e difficile essere lontani e non essere in grado di darti l’ultimo addio, ma la distanza è solo un dettaglio, perché siamo sempre stati vicini con pensieri, ricordi e preghiere. Non proviamo rabbia e nessun sentimento negativo verso DIO, al contrario, lo ringraziamo immensamente per l’opportunità di aver vissuto insieme te per cosi tanto tempo, e per essere una famiglia. Ogni parola, gesto, sorriso, insegnamento, rimarrà per sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti. Condividiamo cosi tanti momenti, cosi tanti risultati, giorno dopo giorno, anno dopo anno, eravamo una famiglia qui, e saremo una famiglia in paradiso. Non ci sono parole per definire quanto sei speciale per noi, perché le parole non avrebbero fine. Definire l‘amore non rende l’idea, quindi diremo solo GRAZIE, so che capirai. Ovunque tu sia in paradiso, continua a guardarci come hai sempre fatto. Assicurati che saremo sempre qui, pregando per te e aspettando con fiducia in Dio il tempo di incontrarci di nuovo, e quando ci mancherai guarderemo il cielo da dove guarderai indietro con quel bel sorriso e con gli occhi del dolce e puro ragazzo. Ti ameremo per sempre e non ti dimenticheremo mai! Per la tua famiglia li in Italia, Signore ti ringraziamo. Grazie per esservi presi tanta cura di lui in questi ultimi giorni, sappiamo che é stato difficile. Sappiate che sta bene ora, guardando e sorridendo a tutti noi. Oggi ricordiamo una persona meravigliosa che ci ha segnato la generosità col suo cuore. Non dimenticheremo mai i momenti vissuti e tutto ciò che abbiamo imparato da loro. Riposa in PACE, nostro amico, nostro consigliere, nostro padre. TI AMIAMO SEMPRE! Affettuosamente la tua famiglia brasiliana.Chefao e Raelita con Renata, Alberta, Roberta e Amanda

“Caro don Bruno, questa è l’ultima lettera che scrivo a te, ma forse la sto scrivendo a me per ricordare, per superare questo dolore che I spacca dentro, per ripetermi che, pur nella fatica di lasciarti andare, io sono sicura che ora tu sei nella luce, tra le braccia don Padre Buono che, da sempre, ti ha tenuto per mano e ha dato calore e forza alla tua vita! La tua vita è degna di un romanzo: dura, difficile, ma anche carica di passioni, di incontri, di emozioni! Una vita che ti ha tolto molto, ma che ti ha anche dato tanto! Ti ho conosciuto in prima elementare, a Grossa, Magro, birichino e rosso di capelli. Ti vedevo sfrecciare per le vie, con una gamba sotto il palo di una bicicletta grande, da uomo. Ti ricordo studente, quando prima di recarti in bici all’Istituto Fusinieri, dovevi fare il giro con la bici e il carretto per raccogliere il latte alle prime luci dell’alba. Risento le tue parole, cariche di riconoscenza, verso quell preside che ti ha aiutato a comprare I libri d scuola. E quando avevi già un lavoro, per sostenere la tua famiglia, la scelta di dire Sì ad un vescovo che dal Brasile chiedeva aiuto per I suoi poveri. Era il gennaio del 1969. Quasi 50 anni di vita nella terra brasiliana, piena di contrasti, carica di grandi ricchezze per pochi e di immense povertà per molti. Hai sempre condiviso le tue fatiche con chi ti voleva bene e hai cercato e trovato, in Italia, tanti aiuti economici per I tuoi poveri. Mai sufficienti però, perchè sistemata la Chiesa, c’era la scuola, poi la casa per le suore, poi il lebbrosario, poi la piazza, poi lo stadio, poi le piccolo cappelle delle comunità di base. E tu correvi, con la tua pipa in bocca, per spartire la vita con la tua povera gente del nord-est del Brasile. Nel 1986 sono venuta a trovarti, perchè I tuoi racconti non mi bastavano più. Ho scoperto che tu eri un povero tra I poveri, che calpestavi, con le tue infradito, una terra rossa, sollevando una polvere che bruciava gli occhi, che alle Quattro del mattino eri con alcuni uomini di Sitio Novo su un’instabile impalcatura a mettere le piastrelle sulla facciata della Chiesa, che correvi per una note intera, con la tua vecchia jeep, per incontrare le tue comunità sparse nella Foresta. Nel 1999 sono tornata in Brasile ed io e te siamo stati padrini all’ordinazione sacerdotale di Padre Francisco Gecivan, uno dei tanti ragazzi che tu hai aiutato a studiare e che ora sono I tuoi eredi nella Missione. Da combattente coraggioso hai Saputo lasciare una Parrocchia che era diventata casa tua e la tua famiglia, per ricominciare in una nuova regione, con nuove idee, con nuove modalità di pastorale. Avresti volute restare nonostante le difficoltà e la malattia fino alla fine, fra la tua gente. Ma il Signore , che da sempre ti ha amato, che ha custodito I tuoi passi, che mai ti ha lasciato solo, ha fatto in modo che tu tornassi in Italia, in famiglia e potessi abbandonarti alla tenerezza di chi ti voleva bene. Grazie Signore, per averci dato don Bruno e grazie anche a te, carissimo don Bruno, amico, fratello, appassionato dei poveri. L’averi conosciuto è stata una grande opportunità che mi ha offerto la vita.” Laura Boscari

Saluto Finale: Piangi quanto vuoi, ma non prendertela con Dio per avermi portato via. Se non vuoi piangere, non piangere. Se non riesci a piangere, non preoccuparti. Se hai voglia di ridere, ridi. Se alcuni amici racconteranno qualche fatto su di me, ascolta e aggiungi la tua versione. Se mi lodano troppo, correggi l‘esagerazione. Se mi criticano troppo, difendimi. Se mi volete fare santo, solo perché sono morto, dimostra che avevo un po’ di Santo, ma ero lontano dall’essere il santo che mi dipingono. Se mi volete fare un demone, fate vedere che forse avevo un po’ di demone, ma che tutta la vita ho cercato di essere buono e amico. Se parlano più di me che di Gesù Cristo, chiama la loro attenzione. Se senti nostalgia e vuoi parlare con me, parla con Gesù e io ascolterò. Spero di stare con lui abbastanza da continuare ad esserti utile, la dove sei. E se avete voglia di scrivere qualcosa su di me, dite solo una frase: “È stato mio amico, ha creduto in me e mi ha voluto più vicino a Dio!” Allora scenderà una lacrima. Non sarò presente per asciugartela, ma va bene. Altri amici lo faranno al mio posto. E, vedendomi sostituito bene, mi occuperò del mio nuovo compito in cielo. Ma ogni tanto, date uno sguardo nella direzione di Dio. Non mi vedrai, ma sarei molto felice di vederti rivolto a Lui. E, quando arriverà il tuo turno di tornare al Padre, lì, senza nessun ostacolo a separarti dalla gente, vivremo, in Dio, l’‘amicizia che qui ci ha preparato. Credi a queste cose? Si? Allora prega affinché noi due vivremo come chi sa di morire un giorno, e che moriremo come chi ha saputo vivere correttamente. L’amicizia ha senso solo se porta il paradiso più vicino alla gente, e si celebra qui proprio il suo inizio. Non mi mancherà il cielo. Sai perché? Perché essere tuo amico e già un pezzo di cielo.