Nato a Fiume nel 1929 (il padre era Dirigente della Capitaneria del Porto poi trasferito a Senigallia), don Giuseppe, dopo il curriculum degli studi presso il Seminario di Senigallia a Scapezzano (ora “Bel Sit”), è prete nel 1952, quindi cappellano al Portone con don Giovanni Pierpaoli, ben noto per le sue caratteristiche attività pastorali. È nominato Mansionario della Basilica Cattedrale per il servizio liturgico e pastorale nel 1955, professore di storia e geografia in Seminario, Rettore della chiesa di San Sebastiano nel 1960, finché inizia la cura pastorale dei “villeggianti” nel seminterrato della chiesa di santa Maria Goretti nel 1962, anche se la chiesa sarà inaugurata nel 1964, con la Messa di Prima Comunione dei residenti.

Da quella data e fino al 2013, il prete popolare in bicicletta, consuma qualche gomma per andare e venire, a celebrare, confessare, evangelizzare, catechizzare… e bussare a tanti campanelli dove la miseria è nelle case, sconosciuta ai più, ma non a lui, il buon pastore, il prete della carità, che aveva sempre il portafoglio vuoto, perché sapeva dove collocare quei pochi spiccioli che guadagnava con la congrua prima, con l’assegno del Sostentamento Clero, poi.

Ricordare gli altri incarichi è solo motivo di comunicazione essenziale, quali: Delegato Diocesano per la pastorale del turismo, esercitato da lui per lunghissimi anni con le Messe, le prediche (essenziali, brevi, chiare, semplici), con le confessioni, con le varie forme di catechesi. È stato anche Condirettore del settimanale Diocesano “La Voce Misena”, sempre in corsa e in bicicletta presso la tipografia Giacomelli, specialista nella correzione delle “bozze” che segnava con Bic rossa, con alcune sue note personali frizzanti e ben calibrate. Nel 1994 ha la nomina di Vice Cancelliere Vescovile e di Archivista diocesano che gli permette di dialogare con i preti e con tante persone in forma semplice, modesta, umile, ma precisa e con il Codice di Diritto Canonico fra le mani. Nel 2013 lascia Santa Maria Goretti per limiti d’età e l’allora Vescovo Orlandoni gli scrive: “Immagino quali siano i suoi sentimenti in questi giorni in cui si prepara a passare ad altre mani la responsabilità della comunità parrocchiale di S.Maria Goretti… è la comunità che Lei ha visto nascere e alla quale per oltre cinquanta anni ha dedicato con entusiasmo e spirito di sacrificio le Sue migliori energie. A partire dalla costruzione dell’edificio di culto, iniziata nel 1962, Lei si è prodigato fino ad oggi a costruire la comunità cristiana in codesta zona balneare, mostrando un grande impegno per rispondere ai bisogni dei parrocchiani e dei turisti. In particolare mi piace sottolineare che il Suo ministero si è sempre contraddistinto per la disponibilità al servizio e la sensibilità verso i poveri…”

Il servizio pastorale lo ha seguitato poi presso la chiesa della Croce, fin quando il Signore, nei suoi misteriosi disegni, non lo ha trasferito nella Casa del Clero dell’Opera Pia Mastai Ferretti, sempre custodito da tutti, specie dai familiari, in particolare da suor Aurora, FMA della comunità di Rimini, che gli ha fatto da madre, infermiera, custode, sorella quasi sempre presente, in modo eminentemente lodevole e… ammirata per la voglia di cantare del fratello don Giuseppe che adesso – seguendo l’invito di sant’Agostino: “Canta, oggi, Alleluia” – è stato trasferito in Paradiso per ritmare l’Alleluia alla Madonna, agli Angeli e ai Santi e, forse, anche al Padre Eterno…! Alleluia per sempre, carissimo prete popolare.

Foto di Francesco Sestito – Articolo di Don Giuseppe Cionchi

Da https://www.viveresenigallia.it/2018/12/13/e-morto-don-giuseppe-nicoli-il-prete-popolare-in-biciletta-aveva-89-anni/710050/