Eravamo più di un centinaio di persone, tra missionarie e missionari: SDB, FMA, sorelle di altre Congregazioni, laici, diaconi indigeni e giovani. L’Incontro è stato organizzato dal Settore per le Missioni SDB insieme all’Ispettoria SDB “San Domenico Savio”, di Manaus.

L’obiettivo principale era: radunare le Ispettorie presenti nell’Amazzonia per riflettere sul ricco patrimonio scientifico e pastorale della centenaria presenza salesiana. Inoltre, l’incontro si proponeva di studiare l’odierna realtà sociale e pastorale della regione e individuare strategie per il futuro della presenza educativo-pastorale salesiana tra le popolazioni autoctone.

Tra le FMA che vi hanno partecipato c’erano: la sottoscritta, la collaboratrice dell’Ambito, suor Maike Loes, altre 32 FMA e 7 giovani in periodo di discernimento vocazionale. Le Ispettorie FMA presenti all’incontro erano: BMA, BMT, BCB, BOL, CMA, ECU, PAR, PER. L’incontro è stato preceduto da due questionari: uno per le comunità e l’altro per gli operatori pastorali. Nel questionario i partecipanti hanno potuto indicare tre suggerimenti per l’Istituto (o per la Congregazione, nel caso degli SDB) in vista del futuro della missione nella propria Ispettoria, e tre suggerimenti per il Sinodo Panamazzonico indetto da Papa Francesco, in programma per l’Ottobre 2019. Durante il Seminario abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare valide relazioni. Tra i relatori c’era don Justino Sarmento Rezende, Salesiano dell’etnia Tuyuka, membro della Commissione di Preparazione del Sinodo Panamazzonico. Don Justino, nei suoi due interventi, ci ha raccontato qualcosa del processo pre-Sinodale, della stesura del documento preparatorio, e ci ha condiviso la sua visione indigena sul Sinodo Panamazzonico. Inoltre, ha presentato in modo sintetico ma consistente il Documento preparatorio.

Anche don Juan Bottasso, antropologo e missionario in Ecuador da 59 anni, ci ha presentato una relazione dal titolo “I Salesiani e l’Amazzonia”. José Juncosa, Vice-Rettore dell’Università Politecnica Salesiana dell’Ecuador, ci ha parlato della situazione socio-politica, culturale e religiosa dell’Amazzonia; don Diego Clavijo, SDB, ha condiviso la sua esperienza di 18 anni al servizio dei popoli Achuar e Shuar; e João Gutenberg, religioso dei Fratelli Maristi e membro della “Rete Ecclesiale Panamazzonica” (REPAM), ha illustrato l’enciclica di Papa Francesco Laudato Si’ e la visione dei giovani dell’Amazzonia. Sono intervenuti, inoltre, anche il salesiano, mons. José Angel Divassón, SDB, Vicario apostolico emerito di Puerto Ayacucho, in Venezuela, e membro della Commissione Preparatoria per il Sinodo; il Consigliere generale per le Missioni SDB, la Consigliera generale per le Missioni FMA e i diaconi permanenti delle tribù Shuar e Achuar, che hanno condiviso il loro viaggio ministeriale. Un’attività precedente al Seminario, e poi rivisitata durante i lavori di gruppo e presentata in assemblea, era quella di individuare i punti di forza, le opportunità, le debolezze e le minacce dei propri contesti di missione.

Durante il Seminario, abbiamo vissuto come un grande dono del Creatore una “Giornata Ecologica” con la visita al famoso “Incontro delle Acque”, dove il Rio Negro e il Rio Solimões percorrono chilometri di estensione senza mescolare le loro acque, conservando ognuno le proprie caratteristiche. Inoltre, abbiamo celebrato l’Eucaristia, ascoltato relazioni, riflessioni e testimonianze sull’imbarcazione, durante il viaggio. Prima di pranzo, abbiamo incontrato un gruppo di indigeni della tribù Tuyuka Utapinopona che significa “Figli del Serpente”, in uno spazio dove convivono 6 etnie. La maggioranza degli indigeni sono Tuyuka e la lingua predominante è il Tukano.

Lì il nostro gruppo ha potuto apprezzare le danze tradizionali degli indigeni, partecipare alle loro manifestazioni culturali e assaggiare il loro cibo: pesce, frutta, formiche. Nell’ultimo giorno, i partecipanti si sono suddivisi secondo le diverse realtà ispettoriali per proporre linee di azione per le rispettive attività missionarie.

Ora vorrei condividere con voi le proposte dei partecipanti – le più votate – per il Sinodo Panamazzonico dal titolo: “Amazzonia, nuovi cammini per la Chiesa e per un’ecologia integrale”

- La formazione delle vocazioni autoctone: una Chiesa e una Vita consacrata dal volto amazzonico e indigeno (52).

- Il fenomeno migratorio: la migrazione dei giovani indigeni verso la città (39).

- La situazione e le attese dei giovani dell’Amazzonia (38).

- La difesa dei diritti degli indigeni e la demarcazione della loro terra (37).

- La formazione dei missionari e degli operatori di pastorale (37).

Per quanto riguarda le FMA, le proposte più votate sono state:

- La formazione delle vocazioni autoctone: una Chiesa e una Vita consacrata dal volto amazzonico e indigeno (21).

- La difesa dei diritti degli indigeni e la demarcazione della loro terra (16). - L’inculturazione del Vangelo nelle culture locali (15).

- La situazione e le attese dei giovani dell’Amazzonia (15).

Alla fine dell’incontro, i partecipanti hanno scritto un messaggio per le nostre due Congregazioni: SDB e FMA. Il messaggio lo trovate in allegato. Il cammino continua… Il giorno 5 novembre, abbiamo realizzato un incontro di animazione missionaria per le FMA presenti a Manaus in quell’occasione. Sono state con noi anche 7 giovani aspiranti, quasi tutte appartenenti a qualche etnia della regione dell’Alto Rio Negro, dove le FMA dell’Ispettoria “Santa Teresinha” attuano il carisma di Don Bosco e di Madre Mazzarello, in favore dei giovani e delle giovani di diverse etnie, in un incontro armonioso e positivo tra culture differenti. In questa giornata, abbiamo potuto riflettere, pregare e dialogare lasciandoci guidare dal secondo capitolo dell’Enciclica Laudato Sì’ – “Il Vangelo della Creazione” e dal tema “Maria e la cura della Casa comune” (LS 241 – 242). Ci siamo riappropriate del patrimonio spirituale dell’Istituto – la dimensione Mariana – per capire meglio cosa significa “essere Ausiliatrice nel contesto della cura della Casa comune e nella costruzione di un’ecologia integrale”. In un secondo momento, abbiamo rivisitato l’Incontro Panamazzonico Salesiano e condiviso quanto abbiamo apprezzato: le sfide, le speranze, le difficoltà per costruire una Chiesa e anche un Istituto dal volto amazzonico e indigeno.

Inoltre, abbiamo vissuto un momento particolare di condivisione sul Documento preparatorio al Sinodo Panamazzonico, sottolineandone le parti più significative e più impegnative alla luce dello sguardo di una FMA. Ancora: in piccoli gruppi, le partecipanti hanno riflettuto sulle proposte delle FMA al Sinodo e hanno elaborato alcune linee di azione, da offrire a tutto l’Istituto perché il Sinodo Panamazzonico diventi un Sinodo per tutta la Chiesa, per tutti i Continenti, così come desidera Papa Francesco. Queste linee verranno comunicate più avanti! Abbiamo colto l’occasione anche per presentare e regalare al gruppo il Dépliant del progetto “Per una casa comune nella diversità dei popoli”, focalizzando l’urgenza del fenomeno migratorio in tutte le realtà. E per avere una guida sicura in questo cammino sinodale, di ascolto della realtà panamazzonica, di ascolto delle minoranze, di ascolto del Creato… abbiamo ricordato il 50° della morte della Beata suor Maria Troncatti. In lei, la pace e l’incontro tra le culture si sono resi possibili. Sia lei a ispirarci in questo momento della storia in cui il mondo ha tanto bisogno di una CASA COMUNE!

In Don Bosco e Madre Mazzarello, il mio abbraccio fraterno e un sentito ricordo nella preghiera. Con affetto, Consigliera per le Missioni ALLEGATO Messaggio dei partecipanti dell’«Incontro Panamazzonico Salesiano: il Sinodo ci interpella» ai Salesiani e alle FMA: «I Salesiani di Don Bosco che svolgono la loro missione nel territorio amazzonico del Brasile, Ecuador, Perù, Venezuela e Paraguay, in collaborazione con le Figlie di Maria Ausiliatrice, rappresentanti delle Università salesiane di Quito e Campo Grande, diaconi permanenti Shuar-Achuar, operatori di pastorale, inviamo il seguente messaggio:

  • Ringraziamo Dio per i fruttuosi 125 anni di presenza salesiana nel territorio amazzonico. È stato realizzato un bene immenso, riconosciuto dai popoli dell’Amazzonia e dalla società civile.
  • Osservando che, da una parte la missione è cresciuta con nuove sfide, e dall’altra le forze del personale missionario in quei territori sono diminuite.
  • Desideriamo e chiediamo che la nostra missione, in questo luogo così significativo oggi per la Chiesa e per l’umanità, non decada, ma rinvigorisca.
  • Le popolazioni amazzoniche, e in particolare i giovani, ci attendono nelle loro comunità, ricche di tradizioni e di valori, affinché i Figli e le Figlie spirituali di Don Bosco continuino ad annunciare la Buona Novella e ad accompagnarli nelle loro sfide.
  • I giovani dell’Amazzonia ci attendono anche nelle grandi città, dove molti giovani indigeni emigrano, unendosi a un’altra moltitudine di giovani, vulnerabili nella loro dignità, nella loro identità e nel loro percorso di fede.
  • Siamo convinti che un generoso spirito missionario amazzonico sarà una fonte di rinnovamento per la nostra vita salesiana. Che Maria Ausiliatrice, la beata suor Maria Troncatti, don Rudolf Lunkenbein e Simão Bororo, intercedano affinché la missione salesiana, con il suo volto amazzonico, diventi sempre più viva e feconda».

La consigliera per le missioni sr. Alaide Deretti

Da http://andatefma.blogspot.com/2018/12/lettera-della-consigliera-sullincontro.html