Ogni volta di più si sperimenta che la Chiesa è una Chiesa sinodale, è una Chiesa in cammino, con tutti e verso tutti.

Prossimamente, scriverò una lettera raccontandovi questa bella esperienza di Famiglia Salesiana e di Chiesa, per condividere il cammino che, come Istituto, desideriamo percorrere verso il prossimo Sinodo dei Vescovi: “Amazzonia, nuovi cammini per la Chiesa e per un’ecologia integrale”.

Come già sapete, in questo 2018 abbiamo scelto di riflettere più profondamente sul fenomeno migratorio, offrendo a tutte le comunità l’opportunità di aprirsi a questa realtà, vivendo nella dinamica del progetto “Per una casa comune nella diversità dei popoli”.

Quanto è bello cogliere il dono dello Spirito che indica la direzione del nostro essere e del nostro fare! Nel 2002, quando è stato lanciato il progetto, l’Ambito Missioni guardava e sognava il mondo come una CASA COMUNE per tutti. Oggi, illuminate dal Magistero di Papa Francesco, ci orientiamo verso un Sinodo che guarda e sogna il mondo come una CASA COMUNE per tutti, nessuno escluso!

Ringraziamo Dio per questo dono, e chiediamo la Sua grazia perché tutte le persone possano comprendere che questo nostro mondo ha uno spazio, uno spazio di vita, per ognuno e per tutti.

Carissime sorelle, vi invito a vivere due esperienze molto concrete in questo 14 novembre, per allargare ancora di più la mente e il cuore riguardo al fenomeno migratorio.

Prima di tutto, vi invito a leggere – personalmente o in comunità – i numeri 25-28-147 del Documento finale del Sinodo dei Vescovi sui Giovani, la fede ed il Discernimento Vocazionale (in allegato) che parla proprio del tema delle migrazioni. Una condivisione su questo argomento aiuta ad ampliare lo sguardo verso questa grande frontiera missionaria, che tocca direttamente la vita e il cuore dei giovani.

Anche il Documento preparatorio al Sinodo Panamazzonico affronta questa tematica, ma su questo ne parleremo in un’altra occasione.

Condividere il pane

Il secondo invito che vi faccio è ancora più concreto e ha sapore di Eucaristia: vi invito, cioè, ad aprire la porta della vostra Casa a una persona o una famiglia migrante, e a condividere con loro un pasto, nella semplicità e in spirito di accoglienza, dove ognuno possa sentirsi veramente parte della famiglia umana.

Condividere il “pane” con una persona migrante è il modo evangelico per “uscire, incontrare ed essere prossimi”, che è l’orizzonte del progetto “Per una casa comune nella diversità dei popoli”.

Colgo l’occasione per comunicare che l’Ambito Missioni, in collaborazione con l’Archivio Fotografico dell’Istituto, ha elaborato un dépliant, nelle cinque lingue, non solo per divulgare il progetto, ma soprattutto per rinforzare e far crescere la convinzione che il mondo è CASA per tutti ed aiutare le nostre comunità, e le persone con cui siamo a contatto, a vedere nei migranti i nostri fratelli e sorelle.

In breve, vi invieremo il dépliant e così cresceremo ancora di più in sinergia e in sensibilità verso il mondo della mobilità umana.

Un abbraccio molto fraterno, con l’augurio di una felice missione là dove Dio ha sognato la nostra presenza e la fecondità del carisma salesiano: tra i più piccoli, i più bisognosi, i suoi preferiti!

Con affetto, in comunione e nella preghiera reciproca, Consigliera per le Missioni sr. Alaide Deretti.