Aveva un gestire suo particolare per sottolineare e rafforzare le parole che ultimamente erano diventate pochissime: l’alzatina di spalle accompagnata dallo sguardo, diceva chiaramente: “…più in là non posso”.

Ieri sera in comunità abbiamo parlato di lei. I tratti della sua personalità che ne sono emersi rivelano quelli di una “signora” nel senso pieno del termine: sr Augusta era una “signora”, nobile nel cuore, appassionata della sua vocazione di salesiana di Don Bosco, interamente donata a Dio per i giovani.

Augusta, appunto, di nome e di vita, degna di onore, sebbene l’onore lei non l’abbia mai cercato per la sua riservatezza e determinazione di voler essere interamente di Dio, il tesoro della sua vita.

Sr. Anna Rombai che l’ha conosciuta “da sempre” dice che “con la gente ci sapeva fare ed era in ottimi rapporti con tutti: garbata e comprensiva e bene accetta da bimbi, ragazzi, adulti, genitori, autorità. La sua vita era quella di una FMA stampo antico: regolare, semplice, sacrificatissima, serena. I “problemi”, i nodi, le difficoltà gli intoppi insormontabili c’erano: eccome! Molte volte erano vissuti serenamente come cose di ordinaria amministra-zione, altre con smarrimento, ma sempre con la pazienza di chi si fida sul serio di Dio! Si adattava a tutto e a tutti e cercava di fare al meglio ciò che era necessario, anche l’infermiera, la sacrestana, la sarta”.

Sr. Anna ha ammirato l’operato di sr. Augusta a Pieve a Nievole. Vi stette a lungo ed era diventata per i pievarini un’istituzione. Conosceva tutti, era familiare, fattiva, accogliente. Lavorò nella scuola, all’oratorio, in parrocchia, in modo naturale, disinvolto, ma sempre vigile e saggio. Un sorriso permanente, segno di una vita che ferve dentro, che non si ferma, che non perde mai la visione dell’oltre.

Diverse comunità l’hanno avuta anche come direttrice, da tutti apprezzata e amata.

Sr. Anna ricorda la delicatezza e le premure che usò con Chiara Cazzuola, ora Vicaria Generale del nostro Istituto, perché realizzasse la sua vocazione salesiana. Perché sr. Augusta avvicinava le giovani senza forzature con calma e fermezza, ma con la sicurezza di chi sa che c’è chi semina e chi raccoglie.

Sr. Augusta, “signora”, degna di onore, Figlia di Maria Ausiliatrice ben riuscita secondo il cuore di Don Bosco e di Madre Mazzarello, ora che vivi nella luce di Dio, ti affidiamo i tuoi cari, la tua comunità, il personale dell’infermeria e che opera al primo piano con tanto amore, prima fra tutte la nostra Sr. Ausilia.

Chiedi a Maria di accompagnarci nel cammino della nostra vita così da essere pronti come te all’incontro con il Signore.

La direttrice sr. Teresita Osio e la comunità