Riconoscere ci richiede la capacità di ascolto della persona. Si accoglie il mistero dell'altro, in un profondo dialogo interiore con il Signore, attenti ad interpretare che cosa lo Spirito sta suscitando in ciascuno. E qui la pastorale vocazionale è chiamata ad aiutare i giovani a fare delle scelte e a prendere decisioni libere, consapevoli, spogliate da qualsiasi interesse che non sia dal Vangelo

Scegliere implica il mettersi in continuo interrogarsi sul senso primo della vita, passando dal perché al per chi, attingendo al cuore della missione, della chiamata di Dio ad ogni persona. È lasciarsi condurre dallo Spirito di Dio che aiuta ad affinare il nostro sguardo per svelare gli orizzonti, lasciandosi interrogare dalle domande di senso. L'accompagnamento dei giovani è condotto dalla mano di Dio che conta sulla nostra mediazione. Attraverso i giovani, attenti al soffio dello Spirito, la Chiesa potrà percepire la voce del Signore che risuona ancora oggi (cf Doc. preparatorio: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale). Scegliere richiede un'apertura al quotidiano discernimento come crescita nella fede, come capacità di leggere i segni di Dio negli avvenimenti della vita, nella storia personale, nei movimenti del cuore. Discernere è avere lo Spirito di Dio come un "invitato" permanente che con noi percorre le nostre strade esistenziali, portando luce e senso.

Papa Francesco ha presentato ai giovani il Documento preparatorio al Sinodo, affidandolo come una "bussola" per il cammino verso il Sinodo. E si rivolge a loro, manifestando il suo desiderio, insieme ai Vescovi, di diventare ancor più "collaboratori della loro gioia" (2 Cor 1,24). E afferma che un mondo migliore si costruisce anche grazie a loro, alla loro voglia di cambiamento e alla loro generosità. E li esorta a non avere paura di ascoltare lo Spirito che gli suggerisce scelte audaci, a non indugiare quando la coscienza gli chiede di rischiare per seguire il Maestro (Lettera del Papa ai giovani in occasione della presentazione del documento Preparatorio della XV Ass. Gen. Ord. del Sinodo dei Vescovi). È una chiamata anche per noi a risvegliare la gioia di essere accompagnatrici dei giovani a noi affidati e, con loro, a scoprire il Progetto di Dio.

Chiamare per scegliere. Chiamare è "ridestare il desiderio, smuovere le persone da ciò che le tiene bloccate, porre domande a cui non ci sono risposte preconfezionate". Chiamare è mettersi in ascolto di Dio che passa e visita la nostra vita. Dio continua a chiamarci. E a questa chiamata ci vuole un Sì generoso e pieno.

Maria Helena Moreira, FMA – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Da https://www.cgfmanet.org/14.aspx?sez=14&sotsez=13&detsotsez=3&doc=1&lingua=1