Negli ultimi mesi, la stampa in genere, ci ha offerto un “torrente di titoli” riguardo al fenomeno migratorio. Purtroppo sono sempre i poveri a pagare il prezzo della negligenza dei politici e di tutti quelli che hanno responsabilità verso la cosiddetta “cosa pubblica”.

Se osserviamo la realtà migratoria (in tutti i Continenti) e quanto viene riportato dalle notizie nazionali e internazionali, da FMA non possiamo non leggere con “amorevolezza e ragione” quanto si trova dietro ogni parola. Non possiamo non mettere in ginocchio il nostro cuore e… pregare! Non possiamo continuare a guardarci intorno come se il problema non ci toccasse. Il Vangelo è chiaro e preciso nella risposta alla domanda piena di stupore, che potrebbe essere anche la nostra: «Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato […]? […] ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25, 38.40).

Continuamente vengono alla luce notizie di naufragi nel Mediterraneo, con la sottolineatura del numero dei morti e dei dispersi: persone in ricerca di vita che perdono la loro “unica” vita perché costrette a partire senza una destinazione sicura e senza mezzi sicuri.

Ecco il dramma di chi è costretto a migrare… C’è chi muore nel deserto, chi vede sequestrati i suoi documenti, chi deve pagare un valore esorbitante agli scafisti, chi arriva in un altro continente ma viene respinto da una politica di interessi. Le persone finiscono per diventare oggetto di sfruttamento politico, ostaggi di dispute tra Stati!

C’è chi chiude i porti della sua Nazione per impedire l’approdo dei migranti, perché non li vuole proprio; c’è chi chiude le frontiere, alzando muri e fili spinati, e così chiude ogni possibilità di speranza e vita dignitosa a migliaia di persone che non hanno altra colpa se non quella di essere nate dalla “parte sbagliata” del pianeta.

Ancora: c’è chi firma delle leggi per assicurare l’ordine interno del proprio paese e così separa i figli dai genitori che irregolarmente hanno attraversato il confine. Insomma, c’è chi ha un doppio coraggio: quello di agire contro la vita e quello di giustificare la propria condotta: “Non saremo un campo di profughi”.

E le notizie non si fermano lì: c’è addirittura chi, per liberarsi del peso della migrazione, taglia le scarpe ai bambini migranti, falsifica i loro documenti, li fa salire sul treno e li rimanda a casa, una casa che già non esiste più. Li rimanda indietro, da dove sono venuti… Sono il rifiuto, lo scarto della società… In questo modo, mai saranno il futuro dell’umanità!

Secondo Papa Francesco, un Continente ‘vecchio’ come l’Europa è costretto ad affrontare “un grande inverno demografico” ed ha bisogno di più immigrati. Senza immigrazione, l’Europa “diventerà vuota”. E questo vale non solo per l’Europa, la quale in special modo ritiene come soluzione più conveniente creare dei meccanismi per un respingimento più veloce!

Il fenomeno migratorio è un argomento che interessa tutti e cinque i Continenti, tutte le realtà dove siamo presenti, come Chiesa e come Istituto.

Papa Francesco non si stanca di chiedere ai Governi di avere un’attenzione ed una cura particolari a chi soffre il dramma della migrazione. Lui chiede proprio di governare per i poveri, perché “nella questione della migrazione non sono in gioco solo numeri, bensì persone, con la loro storia, la loro cultura, i loro sentimenti e le loro aspirazioni. Queste persone, che sono nostri fratelli e sorelle, hanno bisogno di una protezione continua, indipendentemente dal loro status migratorio. I loro diritti fondamentali e la loro dignità devono essere protetti e difesi. Un’attenzione speciale va riservata ai migranti bambini, alle loro famiglie, a quanti sono vittime delle reti del traffico di esseri umani e a quelli che sono sfollati a causa di conflitti, disastri naturali e persecuzioni” (Papa Francesco, 14 giugno 2018).

Carissime sorelle, vi propongo un video con una canzone da ascoltare, da “guardare”, da “leggere”, da meditare… dal titolo “Non è un film” (vedere il link https://www.youtube.com/watch?v=QXqyXX7Kato)

Care sorelle, vi ringrazio per la vostra accoglienza e il vostro generoso impegno! Con questa canzone, vi invito a fare una preghiera di sensibilizzazione su questa tematica, coinvolgendo non solo la comunità FMA, ma anche la comunità educante, persone interessate o che lavorano sul territorio per la causa dei migranti. Da FMA, scegliamo di stare, ogni giorno, dalla parte di chi ha bisogno e di chi desidera una casa comune nella diversità dei popoli.

Un forte abbraccio e in comunione nella preghiera, sr. Alaide Deretti, Consigliera per le Missioni