Non sono mancate le riflessioni dell’Ispettrice sr. Carla che ha trasmesso l’esperienza e i contenuti della Verifica triennale vissuta a Gennaio.

Il sole, il cielo azzurro, il mare blu, la brezza leggera e l’aria di seta caratteristica di Alassio, la vegetazione particolarmente colorata, hanno fatto il resto.

Anche il grano seminato all’inizio della settimana di Esercizi ha risentito del clima della bella città di Alassio, in 6 giorni è germogliato e cresciuto a vista d’occhio.

Grazie a don Mario per la sua presenza e testimonianza fraterna, alla direttrice sr. Anna e alla comunità sempre attenta, servizievole e accogliente, alle sorelle presenti che hanno messo a disposizione i doni personali per la buona riuscita degli esercizi spirituali.

Don Mario, responsabile della Famiglia Salesiana Ligure ha condiviso anche questa riflessione sul poster realizzato per la strenna 2018: “Carissimi Exallieve ed Exallievi di Don Bosco, partecipando alle 36e Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana, che quest’anno si sono celebrate a Torino, ho avuto modo di incontrare il grafico spagnolo che ha realizzato l’illustrazione per il poster della Strenna 2018. Nel suo breve intervento ha raccontato come ha tradotto in immagini l’idea ricevuta dal Rettor Maggiore per illustrare, appunto, il pensiero contenuto nella Strenna, ma, soprattutto, ha voluto mettere in risalto alcuni dettagli che potrebbero sfuggire all’occhio dell’osservatore. Innanzitutto l’acqua, tema principale del richiamo biblico all’episodio della Samaritana. Viene versata da nostro Signore con l’aiuto amorevole della Madre che sostiene la brocca. Ma avevate notato che la bocca del recipiente ha forma di cuore ed è posizionata esattamente in corrispondenza del cuore di nostro Signore? L’acqua viva che il Signore ci dona sgorga dal suo Amore per noi e questo gesto, a noi che abbiamo ricevuto i suoi insegnamenti, fa tornare alla mente le parole di Don Bosco: “l’educazione è cosa di cuore”. Soffermate, adesso, la vostra attenzione sul recipiente che Don Bosco tiene tra le mani. Ha alla base una serie di fori da cui fuoriesce acqua. Se l’acqua rimanesse nel recipiente non produrrebbe alcun effetto e marcirebbe in breve tempo. Invece, il compito affidato a Giovannino sin dal sogno dei nove anni fu quello di trasmettere ad altri il dono ricevuto per procurare la salvezza delle loro anime a maggior gloria di Dio. Fate attenzione, poi, alla destinazione dell’acqua proveniente dal recipiente di Don Bosco. Una parte cade su terra arida, altra su terra già fiorita, altra ancora su chi la usa per dissetarsi o per lavarsi. Ma sulla sinistra dell’immagine c’è un bimbo, dai tratti orientali e con la camicia dello stesso colore di quella di nostro Signore, che ha in mano un recipiente più piccolo di quello di Don Bosco, ma anch’esso forato alla base: altri ripetono le gesta del Fondatore. L’opera di Don Bosco – lo constatiamo tutti i giorni – ha formato una schiera innumerevole di suoi figli che continuano a trasmettere l’acqua ricevuta. E c’è ancora bisogno di quest’opera, come manifestano i numerosi recipienti ancora vuoti presenti nell’immagine. Infine, ultima sottolineatura, osservate la bimba sulla destra dell’immagine. Ha i capelli di color blu. Questo particolare apparentemente insignificante vuole sottolineare come l’opera di Don Bosco non faccia alcuna distinzione e raggiunga tutti, anche i giovani con atteggiamenti e look non convenzionali o, addirittura, trasgressivi. E ciò non deve e non può meravigliarci, se solo ricordiamo che Don Bosco ha sempre affermato: “Basta che siate giovani perché io vi ami e vi ami assai”. Giovanni Costanza