Sta dando infatti i primi promettenti risultati l’intuizione di trasformare l’esperienza dello studio 'fuori sede' – e la conseguente prospettiva minimale di assicurarsi niente più che un alloggio confortevole – nell’occasione di far proprie competenze umane che arricchiscono anche il curriculum grazie al coinvolgimento attivo nelle proposte offerte dai collegi universitari federati nell’Acru col convinto appoggio dell’Ufficio nazionale per la scuola e l’università della Cei sotto la guida di Ernesto Diaco.

Come spiega il presidente dell’Associazione, Angelo Giornelli, si tratta di «educare i ragazzi ad aprirsi, ad avere relazioni profonde, condividere esperienze autentiche e reali» incoraggiandoli a «valorizzare in chiave educativa un’esperienza e una stagione della vita molto preziosa». Si pensava a un posto letto, ci si trova dentro un’imprevedibile avventura di crescita personale che, in parallelo agli studi, arriva «in una fase cruciale della vita», come evidenzia ancora Giornelli, cioè «quella della strutturazione stabile della sua personalità e delle scelte qualificanti la vita adulta» perché «l’università è l’ultima opportunità offerta a un giovane per dare impostazione solida e stabile alla propria vita».

È in questo scenario che si colloca la proposta di acquisire quelle che oggi vengono definite «soft skills», capacità personali e non solo tecniche acquisite attraverso progetti condotti dagli studenti di un collegio ispirandosi alla proposta generale dell’Acru. Uno sforzo che l’Associazione condurrà, d’intesa con l’Ufficio Cei, anche grazie alla personalità giuridica richiesta martedì.

Francesco Ognibene –Avvenire, 9 giugno 2018

All'Assemble ha partecipato sr. Francesca Fontanili per il Collegio universitario di Pisa.

Da https://educazione.chiesacattolica.it/competenze-umane-per-gli-studenti-dei-collegi-acru/