Poi però, consapevole della mia decennale esperienza di vita in Congregazione e, soprattutto, delle mille idee che sempre mi frullano per la testa, ho pensato che probabilmente questa è un’occasione più unica che rara per dispensare consigli preziosi in un momento tanto importante della vita a molte delle mie affezionate lettrici.

E perciò eccomi qua – obbediente come sempre allo spirito più autentico del nostro carisma – a cercare di indicare strade percorribili per far ritorno alle vostre case. Non nego che la Madre, d’intesa con la vostra santa (lasciatemelo dire...) Ispettrice sr. Carla e con il non di meno santo predicatore don Pierdante, mi ha messo a conoscenza di alcuni temi su cui sareste state invitate a riflettere e per questo motivo troverete molto opportune le mie considerazioni che seguiranno un fil rouge facilmente riconoscibile.

È tempo, ormai, di scendere dal monte e far ritorno alla propria Gerusalemme; ognuna di voi ha la sua: che si chiami Formigine, Alassio o Montecatini poco importa.

La parola d'ordine da ora in poi è una sola: dietrofront!

Ebbene sì, mie care; ve ne siete fuggite dalla vostra Gerusalemme con il vostro fardello di paure, timidezze, stizze, bizze, vezzi e olezzi vari... e sia! Ma ora – dopo aver ascoltato una sana catechesi sulle vicende della vita e aver guadagnato che il Signore scomparisse dalla vostra vista dopo averlo riconosciuto nell'ennesima fractio panis, non vi resta che tornare sui vostri passi e far ritorno – gioiose! – al vostro amato quotidiano.

Che, ve lo dico con timore e tremore, è rimasto esattamente lo stesso di quando siete partite: ragazzini provocatori, sorelle fastidiose, bambinetti petulanti e direttrici esigenti, senza contare acciacchi, imprevisti, incomprensioni, stanchezze, arrabbiature e chi più ne ha più ne metta! Lo so, mie care, voi vi siete convertite e ci avete messo tanto impegno e capisco la vostra legittima preoccupazione al pensiero che troverete altri (e soprattutto altre...) esattamente come li avete lasciati (sempre che nel frattempo non siano peggiorati a motivo della lontananza dalla vostra tonificante presenza…), ma gli esercizi esistono proprio per questo: fornire l'attrezzatura necessaria alle più ardue imprese!

E da quel che so – grazie alle raccomandazioni di Sr Carla, ai suggerimenti di Don Pierdante e agli interventi di Sr Gina – ve ne ripartite da Mornese con una ricca dotazione, che può essere praticamente sintetizzata in poche massime di vita:

  1. sii una spugna inzuppata, piuttosto che un ciottolo impermeabile, lo Spirito Santo in persona ti riempirà di gioia, di calma e di fede;
  2. sii un germoglio che cresce spontaneo, potrai essere sacramentum del bisogno umano di espandersi fino a Dio;
  3. sii un vaso antisismico pieno di balsamo fino all'orlo, saprai difendere la preghiera del cuore dai terremoti che si scatenano appena uscita di chiesa;
  4. sii una mandorla schiacciata, senza la scorza del guscio farai assaporare il Vangelo a chi fa fatica a masticare;
  5. sii bassa e inclinata come un canale d'irrigazione, permetterai a chiunque di essere bagnato dall'acqua viva che è Gesù;
  6. usa soltanto la sveglia del cuore, riuscirai a tenerti desta per gli appuntamenti con le cose belle della vita;
  7. quando non sai come fare, appigliati alla corda di una campana, se riuscirai a calarti fino in fondo ti troverai faccia a faccia con il Signore.

Al resto penserà Lui!

Parola di Camilla ILS