Il progetto si è realizzato grazie al “miracolo” della generosità di volontari e delle strutture ospitanti che hanno messo gratuitamente a disposizione ambienti, attrezzi e un operatore tecnico. Era iniziato come sogno… da una richiesta… da un bisogno: i giovani volevano imparare a cucinare il cibo italiano, avevano bisogno di imparare come ci si prende cura di un anziano e di un bambino, ma non avevano gli strumenti né i mezzi per iscriversi ai corsi offerti già nella città.

Così passando parola fra i nostri volontari del VIDES si è formata una catena di collaborazione meravigliosa. Nel team degli insegnanti dei due corsi c’erano insegnanti di lingua, una biologa, un avvocato, 4 infermiere e ovviamente lo chef, i cuochi, il pizzaiolo. Ad affiancare loro c’erano i tutors del VIDES, gli assistenti e educatori della cooperativa Melograno. C’era fra loro anche chi si è reso disponibile a fare lezione di recupero di italiano e di matematica agli studenti più in difficoltà.

Sono stati realizzati: un corso di Igiene Assistenziale, un corso HACCP, un corso Introduttivo di Igiene Alimentare e Cucina Italiana. I corsi si sono svolti all’interno dell’Istituto Maria Ausiliatrice in Corso Sardegna, mentre 24 ore del modulo pratico del corso di cucina è stato svolto nella cucina professionale del Marco Polo.

35 giovani immigrati e richiedenti protezione internazionale hanno potuto ricevere l’attestato di frequenza e profitto consegnato dal Preside dell’Istituto Marco Polo dott. Alessandro Clavarino. Per diversi di loro, avendo frequentato solo alcuni anni di scuola primaria nel loro paese di provenienza, è il primo corso di studio che abbiano completato con successo. Era presente anche il direttore della Fondazione Auxilium, il dott. Luigi Borgiani e la responsabile della cooperativa Melograno. Alla fine, due dei giovani studenti, si sono alzati in piedi con grande coraggio per dire a tutti al microfono “Grazie per quello che avete fatto per noi”. Un progetto che rimane come segno di quello che la collaborazione può realizzare in modo semplice mentre si attende qualche bando che possa finanziare ancora altri progetti.

Sr. Rebecca Andersen