Correggio, 5 novembre 2022 – Sabato 5 novembre, gli Istituti San Tomaso e l’unità pastorale “Beata Vergine delle Grazie” hanno salutato e ringraziato le Figlie di Maria Ausiliatrice che, dopo 38 anni, non saranno più presenti nel territorio correggese. L’incontro è stato occasione per uno scambio di ringraziamenti reciproco.

Nella mattinata sr Cristina e sr Barbara hanno partecipato alla giornata di giochi organizzata dalla scuola primaria del San Tomaso: canto a don Bosco, racconto dell’episodio della moltiplicazione delle castagne, merenda a base di caldarroste e giochi del palio. Sempre nella mattinata si sono aggiunte sr Maria Rubini e sr Marsa Cattaneo.

Nel pomeriggio una decina di FMA sono state accolte nel cortile del palazzo Contarelli dal presidente della fondazione Bellelli-Contarelli Marco Culzoni, dal parroco don Alberto Debbi, da insegnanti, genitori, alunni, animatori e tanti amici.

Un momento di festa semplice, ma molto ben preparato: al saluto inziale di Marco Culzoni è seguita l’esecuzione, con flauto dolce, di un brano musicale da parte di alcune ragazze; la condivisione di una buona merenda; una piccola gara di canti, fra giovani di ieri e giovani di oggi su Don Bosco (vinta decisamente dai giovani di oggi); la rappresentazione teatrale di una scena tratta dalla commedia di Eduardo De Filippo “Pericolosamente” (realizzata da tre alunni del liceo San Tomaso); la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Quirino presieduta dal parroco don Alberto Debbi e dai parroci dell’Unità Pastorale; la cena fra amici presso il palazzo Contarelli.

Gli Istituti San Tomaso si sono distinti, come sempre per l’abilità musicale e la qualità delle rappresentazioni teatrali che caratterizzano, per tradizione, tutti i gradi scolastici. La comunità correggese si è distinta per l’accoglienza calorosa e la capacità di ringraziare, pur con sofferenza, per il bene ricevuto in questi 38 anni.

A nome dell’Ispettrice sr Elide e delle FMA che sono passate a Correggio sr Cristina ha ringraziato i presenti per quanto a nostra volta ricevuto in questi lunghi anni. Molti hanno detto che sentono la mancanza della presenza delle suore FMA, ma anche noi sentiamo la mancanza di questa bella realtà vivace e molto sensibile alla dimensione educativa e cristina.

Condividiamo il grazie finale, che è anche sintesi e programma di quanto si è voluto raccogliere per continuare il cammino:

“Avremmo tantissimi aneddoti di voi, care suore salesiane, da raccontare, ricordi da condividere, esperienze da rievocare. Abbiamo tanti volti di Figlie di Maria Ausiliatrice impressi nella nostra mente, nel nostro cuore. Suore che vorremmo abbracciare e ringraziare personalmente per il gran bene fatto a noi Correggesi. È difficile, impossibile, lasciare tutte queste emozioni alle parole.

La scelta di lasciare Correggio, seppur motivata, comprensibile e forse inevitabile è pur sempre difficile da accettare e dolorosa per tutti.

Questa sera però, nello stile dell’allegria che ci avete insegnato, vogliamo ringraziare il Signore e voi per questi bellissimi anni trascorsi insieme.

E allora…

Grazie perché ci avete testimoniato con la vostra presenza costante, con il vostro umile servizio, con la vostra gioia, che veramente l’EDUCAZIONE è cosa di CUORE.

Grazie perché con le vostre PAROLE ALL’ORECCHIO siete entrate in punta di piedi nelle nostre vite e nelle nostre famiglie, lasciando segni indelebili.

Grazie perché, soprattutto agli insegnanti, ai catechisti e agli animatori, avete fatto capire che l’educazione non può essere separata dalla fede. Fede ed educazione se accompagnate, aiutano sul serio a formare onesti cittadini e buoni cristiani.

Grazie perché mettendo in pratica il consiglio di don Bosco: “Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi”, ci siamo sentiti accolti e voluti bene e ci avete fatto conoscere il Signore.

Grazie perché, vivendo nella nostra realtà, ridendo e piangendo con noi, ci avete accompagnato nei cambiamenti che, come scuola e come comunità cristiana correggese, abbiamo dovuto affrontare. Ci avete spronato ad affrontare le difficoltà e a Camminare coi piedi per terra, ma col cuore abitare in cielo.