Livorno 28 giugno 2022 – Ecco il saluto a sr. Carolina, da parte della comunità e della direttrice sr. Teresita Osio, al termine della celebrazione di esequie – Ciao, Sr. Carolina, in questo momento vorremmo avere tutti in mano un violino, magari uno Stradivari come il tuo, per suonare insieme a te il tuo bel “friin friin”. Una musica originalissima che ci regalavi, accordando seriamente un bastone, il violino appunto, che appoggiavi alla spalla sinistra e toccandolo a ritmo preciso con l’altro bastone, il tuo archetto.

Il testo dei canti che seguivano il “fiin friin” lo inventavi di getto a seconda delle circostanze: il compleanno dei 100 anni di sr. Elena, quando eravamo insieme nelle feste o nei momenti di fraternità.

Piccola, bella, precisa, ordinata, parca di parole ma, schietta, sincera, molto sincera con tutti, anche con le superiore: quello che volevi dire tu, non lo mandavi a dire da nessun altro!

I bimbi ti volevano bene: le tasche piene di caramelle erano calamite che li facevano aggrappare alla tua gonna. I più grandi dei primi anni delle elementari si misuravano con la tua statura e ti invitavano ad entrare in classe con loro come un’amica dal momento che eri alta come loro.

Hai passato momenti delicati di salute e ti sei lasciata accompagnare con fiducia da sr. Giuseppina, mantenendoti sempre riservata, senza piangerti addosso.

La grande nostalgia della famiglia la esprimevi spesso nel desiderio di partire per Carrara per andare dal tuo papà o da tuo fratello che, come dicevi, ti voleva un gran bene. Quando poi arrivava Maria Luce, la tua nipote, ti illuminavi tutta, era per te una festa. Ti portava tante cose utili e cose buone coccolandoti con la sua presenza affettuosa e discreta. E tu eri serena e stavi bene per un po’ di tempo.

Ieri sera in comunità abbiamo parlato di te e ti abbiamo fatto tanti compimenti: sei stata una donna affettuosa, sensibile, capace di ascolto, simpaticissima per le tue battute umoristiche e improvvise. Quando sr. Antonietta Meli venne a far parte della nostra comunità e si presentò a te, l’hai guardata di sottecchi furtiva, riconoscendola subito: “Sei la Meli… ah… quella che fa sempre la direttrice a Firenze? Perché hai fatto sempre la direttrice?”.

Infine una nota che ti fa proprio onore: sei stata la donna del “grazie”. Lo dicevi con spontaneità anche per piccoli servizi che ti venivano fatti.

E noi il GRAZIE lo diciamo al Signore che ti ha donato alla tua famiglia, a noi, a tanti bimbi e a te che sei stata una gran brava “musicista”. Ora continua a suonare con gli Angeli il tuo “friin friin” e accompagnalo con tanta preghiera per tutti noi. Ciao, sr. Carolina