E nell’intervista che ha rilasciato al nostro settimanale racconta la sua vita e l’impegno missionario alla periferia della grande città africana.

«Siamo 14 suore e ci occupiamo dell’educazione e della promozione umana di un migliaio di bambine e ragazze. Abbiamo una scuola media, un liceo professionale e anche un istituto superiore con laurea breve per diventare educatore professionale. Oltre a questo accogliamo 60/70 ragazze in una casa famiglia inviate dal giudice perché vittime di violenza o di tratta».

La missione di sr Melandri è ai margini di un grandissimo mercato, tra i più grandi dell’Africa centrale, dove, purtroppo, si vendono anche esseri umani: «Per contrastare tutto questo abbiamo una baracca proprio al centro di questo mercato che chiamiamo ‘Sos bambine vendute’, nella lingua locale che ci serve per incontrarle. Per aiutarle nell’autonomia abbiamo la “maison della speranza” e la “casa del sole” per le minorenni vittime di abuso che aspettano un bambino». È certamente la fascia più vulnerabile dell’infanzia nel Paese africano, ragiona sr Silvia, ma la piaga dei “bambini venduti” purtroppo è diffusa. «E noi cerchiamo di aiutare con il carisma salesiano, che prende in considerazione tutte le dimensioni dell’umano». In questa situazione sociale, il Covid-19 è stato la classica “pioggia sul bagnato”: «Guardando ai numeri ufficiali – spiega sr Silvia – il Benin sarebbe stato poco toccato, ma in realtà contagi e morti ne vediamo». Contrariamente ad altri Paesi, in Benin i vaccini ci sono e sono gratuiti, ma sono quelli cinesi o indiani, non riconosciuti per entrare in Europa: «La popolazione è un po’ refrattaria per varie ragioni: l’Africa è stata più volte usata come cavia, e ci si chiede perché qui siano disponibili solo vaccini che non vengono riconosciuti in Europa: pensano possa essere una sorta di deterrente alle migrazioni».

Oltre le difficoltà, le opportunità: sr Melandri ha imparato tanto dalla sua esperienza di missione, spiega: «Ad allargare gli orizzonti, a decentrarsi dalla propria cultura: si riceve tantissimo. Qui le persone hanno una spiritualità forte: qualsiasi cosa succeda sanno che viene da Dio. Un esempio su tutti: quando ci si saluta, si chiede “Come stai?” Qui rispondono “Rendo grazie”». A Dio, non solo a sé stessi. C’è da imparare.

Cervese, con l’Africa nel cuore: Sr Silvia Melandri, Figlia di Maria Ausiliatrice (salesiane), è nata a Cervia dove ha frequentato la parrocchia e l’Azione Cattolica. Ha studiato Filosofia a Bologna e ha insegnato lettere fino alla professione perpetua. Prima del Benin, dove si trova da 9 anni, è stata in missione in Gabon e in Togo.

L'Archidiocesi Ravenna Cervia ha scelto di Raccontare la vita di persone che si sono messe a servizio degli altri e che sono nate e cresciute nella diocesi stessa. È l’obiettivo dell’iniziativa del Centro missionario per l’Ottobre missionario. «Abbiamo ritenuto importante far conoscere quanto operano i nostri missionari/ie nel mondo, dalla loro viva voce – spiega Maicol Lucchi, responsabile del Centro assieme alla moglie Francesca –. Il loro impegno non è conosciuto a sufficienza e saperne di più può aumentare la sensibilità missionaria». Gli appuntamenti, uno alla settimana, saranno online, il lunedì sera sul canale YouTube di Risveglio. Ci si potrà collegare alle 21 e dopo un’intervista registrata, tutti potranno fare domande in diretta ai nostri missionari.

Si parte lunedì 4 ottobre in collegamento dal Benin con sr Silvia Melandri, Figlia di Maria Ausiliatrice, che opera in Benin.

Da https://risveglioduemila-ita.newsmemory.com/